articolo di Mimma Zuffi
Queste righe non
vogliono essere né un saggio né un articolo di riflessione, bensì un omaggio al
percorso di vita di un grande della nostra letteratura: ELIO VITTORINI
Conobbi Elio
Vittorini quando ero una bimbetta e quel nome, allora, mi disse ben poco. Più
tardi, precisamente nel marzo 1965, lo incontrai nuovamente alla Mondadori e
due cose mi colpirono subito: la voce e gli occhi, intelligenti, penetranti, pronti a
cogliere qualsiasi lieve sfumatura.
Mi parlò della
Sicilia, di Lawrence, di Faulkner, di Pratolini, di Montale, di come alcune
volte, chiuso in ufficio, si sentiva soffocare, e la fantasia gli veniva in
aiuto.
Vorrei ora sia tracciare una sintetica biografia di questo autore che può essere considerato
uno dei grandi della letteratura italiana del Novecento sia analizzare due suoi capolavori.