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domenica 27 novembre 2022

Gatti, lupi e altri animali, Saki

 Mimma Zuffi

Giovanni Tranchida Editore



Autore a cavallo dei due secoli, Saki è uno splendido scrittore. In particolare nella sottile raccolta Gatti, lupi e altri animali, un breviario della bestialità umana scritto nella vena ironica che era tipica dell’autore. Gli animali sono qui la cartina di tornasole di un’impossibilità umana di riscattarsi dalle meschinerie, dall’istintualità, dalle miserie, e tutto secondo la lezione del tipico understatement inglese, vale a dire con un tono contenuto e compassato che sembra fatto a posta per dare l’abbrivio a un umorismo tanto quieto quanto irresistibile.

martedì 22 novembre 2022

La pantera delle nevi: un viaggio mistico alla ricerca dell’armonia

 Impressioni cinematografiche di Marina Fichera

 


“La pantera delle nevi” è un film documentario francese del 2021, per la regia di Marie Amiguet e Vincent Munier. Protagonisti sono lo stesso regista, Vincent Munier, fotografo naturalista, e lo scrittore e viaggiatore Sylvain Tesson.  




Pantera delle nevi (fotogramma dal film)

 

venerdì 18 novembre 2022

Giuseppe Pellizza da Volpedo

 di Giovanna Rotondo Stuart

Autoritratto, 1888, olio su tela, cm160,55×110,5
Galleria degli Uffizi, Firenze


Giuseppe Pellizza nasce a Volpedo, un piccolo centro della campagna alessandrina, nel 1868. Di famiglia contadina benestante si sente molto legato alla sua terra al punto che, dal 1892, firmerà i suoi dipinti aggiungendo al suo cognome il nome del paese che l’ha visto nascere e diviene: Pellizza da Volpedo. Volpedo è il paese che ama e che lo vedrà testimone di tante lotte sociali insieme ai contadini del luogo. Ed è a Volpedo che pensa e crea quel meraviglioso documento di pittura sociale che è “Il quarto Stato”, mostrando un’umanità povera e affamata che lotta per la sopravvivenza.
Le prime esperienze scolastiche di Pellizza da Volpedo avvengono all’Istituto tecnico di Castelnuovo Scrivia, tuttavia il bisogno artistico del ragazzo porta il padre a cercare per lui altre strade, tramite il suo lavoro viene in contatto con i De Grubicy, pittori, mercanti e intenditori d’Arte che consiglieranno Pietro Pellizza di iscrivere il figlio all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. In attesa di essere ammesso all’Accademia, nel novembre del 1883, a soli 15 anni, Giuseppe diventa allievo del pittore naturalista Giuseppe Puricelli, per apprendere la tecnica della pittura a olio. A gennaio del 1884 inizierà a frequentare  Brera dove troverà insegnanti illustri come Francesco Hayez, uno dei grandi pittori romantici dell’Ottocento, autore di uno dei più controversi dipinti dell’epoca “Il bacio”, e il pittore verista Giuseppe Bertini, che sarà, dopo Hayez, direttore dell’Accademia. Ed è a Brera che nel 1885 avviene la prima esposizione di Pellizza, con il dipinto “Allo specchio”.
Dallo studio del maestro Puricelli, Pellizza si trasferirà a quello del pittore verista  Pio Sanquirico, dove continuerà a studiare privatamente, esercitandosi a dipingere la figura umana dal vero.

lunedì 14 novembre 2022

Riflessioni 2

 di Mimma Zuffi 



Vi è mai successo di piangere sdraiati? Stesi sul letto, ad esempio, sul pavimento, dentro la vasca del bagno,

con il viso rivolto al soffitto?


martedì 8 novembre 2022

La casa delle luci, di Donato Carrisi

(a cura di Mimma Zuffi)



Longanesi - pagg. 432 - € 23,00


Pietro Gerber era morto il primo lunedì di luglio, verso le dieci e trenta di una calda mattina d’estate. Eppure quell’evento avrebbe rappresentato appena un episodio nel computo finale della sua vita. Col tempo sarebbe stato ridotto alla consistenza fugace di un aneddoto da catalogare nella memoria insieme a tanti altri. Era perfino errato definirlo «un ricordo», poiché di quel momento Pietro Gerber avrebbe rammentato ben poco.

In libreria LA CASA DELLE LUCI di DONATO CARRISI Pietro Gerber, l’addormentatore di bambini, ha una nuova mente da esplorare.


Racconti dell'io,di Valerij Brjusov

  (a cura di Mimma Zuffi)            


 

Una scelta fra i racconti migliori delle raccolte pubblicate da Valerij Brjusov dal 1907 al 1913. Alla loro uscita suscitarono infinite polemiche per la cruenta e inusitata rappresentazione di eccessi e perversioni umane, spesso sovrapponendo i piani del sogno e della realtà, precorrendo in un certo senso la psicanalisi. I suoi personaggi riescono spesso a compenetrare vari mondi. Uno trasforma il sogno in una realtà desiderata, un altro vuole “vivere” la realtà dello specchio, provare a essere l'immagine-schiava del proprio Io. Così come anche Anna, la giovane commessa si estranea dal suo mondo, popolato di esseri brutti e insulsi per sentirsi felice in un ambiente fatto di articoli di cartoleria. In altri racconti Brjusov propone in chiave moderna l'eterna tematica dell'eros attraverso una conoscenza sottile della dinamica dei sentimenti.

LA DANZA DEL TOPINO DELLA FORESTA, di Pirkko-Liisa Surojegin

 (a cura di Mimma Zuffi)

Iperborea, pagg. 32 -€ 15.50

Un albo che ci porta tra gli animali della foresta, in una vivace atmosfera fiabesca, per raccontare come anche un topino che si sente inutile possa rivelare talenti inaspettati.

È arrivato l’autunno e gli animali della foresta hanno passato l’intera giornata a raccogliere funghi. Il tasso, la lepre, la volpe ne trascinano cesti stracolmi con cui prepareranno una deliziosa zuppa e faranno una grande festa. Sono esausti ma tutti molto felici. 

LA TUA ASSENZA È TENEBRA di Jón Kalman STEFÁNSSON

 (a cura di Mimma Zuffi)

Iperborea - pagg.608 - € 21,50

Celebrato in Francia come il miglior romanzo di Jón Kalman Stefánsson (paese in cui ha venduto 50mila copie in due mesi), La tua assenza è tenebra colpisce per la profondità, l’ambizione e l’audacia.

Islanda, Fiordi occidentali, un uomo si ritrova nella chiesetta di un villaggio sperduto senza sapere come ci è arrivato né perché. Una lapide nel piccolo cimitero lo colpisce: «La tua assenza è tenebra.» 

La Sicilia è in tavola, di FERNANDA MICHELA NICOTRA

 (a cura di Mimma Zuffi)

Vallardi - Pagg. 224 - € 18,90 

IL GUSTO DELLA CUCINA
SICILIANA IN 100 RICETTE
DAL SAPORE DI CASA

PIATTI STAGIONALI
PER TUTTI I GUSTI E TUTTE LE OCCASIONI,
RICETTE CHE PROFUMANO
DI SUD E DI CASA


Oltre 100 ricette per gustare
il caldo sapore del Sud



«Quello che avete per le mani è qualcosa di diverso da un semplice libro di cucina.
Assomiglia più a quel profumo delizioso che vi cattura nel bel mezzo di una passeggiata per le vie della Sicilia.Sono ricette che nascono da una tradizione culinaria ricchissima, preparazioni che seguono la stagionalità, non solo dei prodotti, ma soprattutto dei sensi e dell’animo. Piatti realizzati per lo più con ingredienti semplici, economici e di facile reperibilità. Accanto a specialità sfiziosissime tipiche della tavola calda siciliana – scacciate e sfincioni, cartocciate e arancine o arancini – trovate i grandi primi della tradizione – la pasta alla Norma o quella con le sarde –, freschissime insalate per i giorni più caldi, caponate, sontuosi secondi e contorni appetitosi. Ma soprattutto i dolci, immancabili in famiglia – frittelle e crispelle, paste di mandorle, cassatelle, raviole... – senza i quali non saprei proprio vivere. Ma è tempo di andare in cucina e di darsi da fare. Siete pronti?»

Fernanda Nicotra, siciliana di nascita, coltiva da sempre una passione per la cucina che l’ha portata a esplorare le mille tradizioni culinarie del Mezzogiorno. Le sue ricette nascono da un amore antico tramandato di generazione in generazione, che si incarna nella gioia di cucinare in famiglia e per la famiglia. La sua cucina affonda radici profonde nella bellezza della sua terra, nutrita dalla brezza del mare, accarezzata dal profumo di agrumi e ritrovata ogni giorno nella gioia di stare insieme. In questo libro l’autrice ha messo tutta la sapienza di chi cucina ogni giorno con amore, creando golosità fatte di ingredienti semplici e ricette raffinate, piatti veloci e sontuose golosità. Un libro che riempie gli occhi e coccola l’anima. Organizzato secondo le quattro stagioni – con i piatti caratteristici e gli ingredienti di ogni periodo –, questo libro vi accompagnerà attraverso inverno, primavera, estate e autunno per farvi vivere e gustare la cucina più amata d’Italia.


Fernanda Michela Nicotra, autrice del blog Il caldo sapore del sud, è siciliana di nascita e cucina da sempre, grazie alla nonna e alla zia che l’hanno iniziata fin da bambina alle meraviglie della cucina della tradizione. Ha trasformato la sua passione in mestiere, portando nelle case degli italiani i piatti cucinati per la sua famiglia attraverso il suo blog e i suoi canali social.

Storie d'Italia di Massimo Cannoletta

 (a cura di Mimma Zuffi)

Tea - pagg. 304 - € 19,00

«L’ho molto ammirato per la sua capacità di intuizione.
Le nozioni si imparano, l’intuizione è un dono.»
Corrado Augias
Vite straordinarie che raccontano un Paese meraviglioso

UN GRANDE DIVULGATORE
AL SERVIZIO DELLE STORIE MENO CONOSCIUTE DEL NOSTRO PAESE 

Sapevate che il baccalà è stato scoperto grazie a un terribile naufragio? 


Baci all'inferno di ARIANA HARWICZ


 (a cura di Mimma Zuffi)

Ponte alle Grazie - pagg. 208 - € 16,90



Questo, di cui voglio assolutamente dirvi, è un romanzo di un’autrice fra le più importanti voci emergenti della letteratura latino americana. Ariana Harwicz, argentina, già giovanissima candidata al Booker Prize col suo bellissimo precedente (un bel pugno nello stomaco), Ammazzati amore mio, è stata giustamente inserita fra le scrittrici più significative della New Wave dal sud America. Ha una voce potente, inconfondibile, ipnotica per molti aspetti. È stata paragonata a Clarice Lispector. Anche con questo Baci all’inferno, ora in libreria per Ponte alle Grazie, come nel primo, sembra di leggere poesia, ed è bello naufragare nella sua prosa. Racconta con la lingua e con le viscere, mi pare, un femminile forte e lacerato.

IN CROSTA e THE PIE ROOM

 (a cura di Mimma Zuffi)

Guido Tommasi editore

In crosta € 26,60

The pie room, € 28,50

Questa settimana parleremo solo di cibo goloso avvolto in una crosta croccante e, quasi sempre, burrosa e del piacere che se ne ricava una volta sfornato, quando armati di coltello e forchetta, siamo incerti se buttarci a capofitto per mettere a tacere i nostri sensi o godere un altro po’ dell’attesa…


Da molto tempo i cuochi utilizzano le croste per preparare piatti magnifici. Già nel Medioevo, in Europa, troviamo nei menu i pasticci di carne in crosta. Naturalmente ci immaginiamo costruzioni gigantesche molto decorate e destinate a re e nobili, ma queste preparazioni erano consumate anche per strada sotto forma di piccoli pâté da mangiare subito.

La crosta è stata a lungo usata non per essere mangiata, ma per la sua funzione di strato protettivo per il cibo da cuocere, che permetteva di stufarlo delicatamente e per concentrare gli aromi e provocare un effetto sorpresa al momento della presentazione.

Lo scopo di questo libro è proprio questo: farvi scoprire ricette alla portata di tutti, che avranno un primo evidente effetto “wow!” quando presenterete le vostre preparazioni, e un secondo effetto “wow!” quando le assaggerete.


Non trovate che come incipit sia decisamente incoraggiante?
A questo punto bisogna armarsi di coraggio: sfogliando il libro, è subito evidente che le promesse non verranno infrante e che, anzi, le foto metteranno a dura prova la nostra capacità di resistenza.

Le croste, però, non sono solo fragranti involucri di pasta sfoglia o di sale. Ci sono quelle di argilla, di sabbia, di foglie di fico o di banano, di fette di prosciutto…


Se siete pronti ad affrontare tutta questa strepitosa bontà, allora siete pronti per In crosta e… per The Pie Room!


Una luce color rame si riversa sulla strada inondando un tratto di High Holborn nel buio della sera. Proviene dalla Pie Room, una cucina vittoriana, incastonata come il seme di una matriosca nella Holborn Dining Room, una magnifica
brasserie inglese e ristorante principale di uno degli esempi più grandiosi di barocco edoardiano a Londra, il Rosewood London.

In questo luogo fatto di marmo, bronzo e rame, sulle note di un dolce sottofondo di musica jazz e soul, i cuochi preparano ogni giorno centinaia di torte salate artigianali. Il dettaglio e la creatività artistica che dominano in questo luogo sono un riflesso del lavoro che avviene al suo interno. È un omaggio a una costante della cultura culinaria britannica che risale a seicento anni fa ed è il luogo in cui cerchiamo di fare le pies più belle della terra.

Sono sempre stato un po’ strano. Scarabocchio in modo ossessivo da sempre, in genere ripeto modelli come Roy e le sue sculture in Incontri ravvicinati del terzo tipo, quindi disegnare è sempre stato importante per me e ho sempre apprezzato l’opportunità di creare. Questo luogo ha dato a me e ai miei collaboratori la possibilità di ritagliarci un piccolo angolo nella storia della cucina britannica.

L’obiettivo di questo libro è smentire i timori che riguardano la lavorazione delle torte salate, darvi più sicurezza attraverso istruzioni che si confanno a una cucina domestica, e portare la Pie Room a casa vostra.






The Pie Room è un libro per esteti del cibo, per chi non si fa intimorire da uno stampo, per chi ama stupire con molta classe e gesti misurati…

Vi lasciamo una ricetta tratta da In crosta: una carezza densa di richiami perfetta per chiudere una cena a due.



Il romanzo del Fuji Lauda, Hunt, F1 1976, di Diego Alverà

 (a cura di Mimma Zuffi)

66thand2nd - pagg. 249 - € 17,00


È il 24 ottobre del 1976 e sul circuito giapponese, alle pendici del monte Fuji, la pioggia scende incessante dal mattino. Oggi si deciderà il campionato di Formula 1. A contendersi il titolo, l’austriaco Niki Lauda, che qualche mese prima al Nürburgring ha avuto un incidente terribile, salvandosi miracolosamente, e l’inglese James Hunt, talento spesso irruento. I due piloti sono divisi da soli 3 punti e uniti da una singolare amicizia.

In un tempo e in uno spazio sospeso, nell’attesa che si decida se la gara si correrà o meno, si muovono tutti i grandi protagonisti dell’automobilismo di quegli anni: non solo piloti, come Lauda, Hunt, Fittipaldi, Regazzoni, ma anche tecnici e uomini di scuderia, come Mauro Forghieri, Alastair Caldwell, Daniele Audetto e Bernie Ecclestone, e con loro tutto il variegato mondo che anima il circus.

mercoledì 2 novembre 2022

PAROLE DA RITROVARE

 (di Bortolo Uberti)

                                                                 "Angelus" di Jean- François Millet

Un po’ tutti, in particolare gli anziani, hanno in mente “Angelus” di Jean-François Millet: ne hanno certamente visto una riproduzione nelle case dei nonni, magari appesa sopra il letto; l’hanno notata in qualche chiesa di campagna o in qualche edicola votiva lungo i sentieri di montagna. Quest’opera, dipinta attorno al 1858, raffigura in primo piano due contadini che, al tramonto del sole, si raccolgono in preghiera prima di tornare a casa. Il  cappello in mano, lui; le mani giunte lei; entrambi con il capo chino in segno di raccoglimento; ai piedi il cesto di patate e, alle spalle, la carriola con il raccolto della giornata. Le luci e i colori sono quelli dell’imbrunire e, all’orizzonte, si intuisce il profilo del villaggio dal quale si alza il campanile con i rintocchi che chiamano alla preghiera, quella dell’Angelus, appunto.