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domenica 30 settembre 2018

LA PATATA: UNA COLTIVAZIONE ANTICHISSIMA


di Mimma Zuffi

La famiglia Incas è tutta al completo per coltivare le buone patate.
foto dal web
Poi i conquistadores  le portarono in Europa,attraverso oceani, leggende e superstizioni. E qui, Parmentier pensa un giorno di dare un pranzo…di patate.

Danno il meglio appena colte, ma si conservano bene al buio, al fresco (ma non al freddo) e con...qualche mela. E non è affatto vero che fanno ingrassare, sono invece ricche di vitamine e persino di proteine.

UN CONTADINO GALATTICO

I primi piantatori di patate furono certamente gli Incas. Di quella civiltà, tanto lontana e affascinante e tanto perduta, ci rimangono però alcuni reperti archeologici dove è raffigurato uno strano personaggio-simbolo, dall'aria quasi extraterrestre, che regge con una mano il mais e con l'altra dei tuberi con getti
disegno dal web
di foglioline:le patate, appunto. Già allora dunque una coltivazione, e anche ben organizzata; tra aprile e maggio gli uomini incas vangano e rimuovono il terreno, le donne dividono i tuberi, i bambini li piantano nella terra: la stessa situazione contadina che vediamo ancora ai giorni nostri. L'unico dubbio degli storici è circa il luogo della prima coltivazione. Gli altipiani della Colombia e della Bolivia, oppure la costa meridionale del Cile, in prossimità dell'isola di Chiloe? È certo, comunque, che all'epoca delle conquiste europee nel Nuovo Mondo la patata è razionalmente prodotta in coltura.  Nei loro libri di viaggio, gli esploratori ci parlano di certi tuberi bianchi, giali e rossi, chiamati (e così sono chiamati anche oggi) "papa". Gli scambi commerciali dei "conquistadores" portarono successivamente la patata prima in Messico e, poi, in quella zona dell'America che ora è denominata Virginia. In Europa, anzi in Spagna, arriva attorno alla seconda metà del 1500, ma come curiosità. Verso il 1560 la patata arriva anche in Italia, ma solo come pianta ornamentale: e, verso la fine del 1600, la chiameranno "tartufo" e…la daranno da mangiare ai porci.

TRA STORIA E LEGGENDA

L'Introduzione della patata negli altri paesi europei è avvolta da qualche mistero: si dice, per esempio, che in Irlanda arriva grazie a un naufragio. C'è invece chi afferma che la porta da Santa Fé, John Hawkins nel 1565. In Inghilterra si dice che sia il glorioso pirata della regina Elisabetta, Francis Drake, a notare, nelle isole lungo la costa cilena, la produzione di questo tubero, farne una buona provvista (assalendo e derubando anche le navi spagnole) e tornare in patria pieno di patate. Per altri l merito va tutto a sir Walter Raleigh,
Walter Raleigh
ammiraglio inglese che le "ruberà" agli indiani d'America qualche anno dopo. Ma il vero ce lo dice la Storia Botanica: la prima autentica descrizione scientifica va attribuita al botanico olandese Charles de Lècluse, meglio conosciuto con il nome di Clusio, che nel 1588, a Vienna, dove soggiorna, riceve due tuberi inviatigli dal governatore di MONS, accompagnati da un acquerello (il primo ritratto ufficiale della patata, oggi al Museo Plantin di Anversa). Il Clusio assaggia i tuberi, ne riconosce il sapore gradevole e vicino a quello delle rape e ne stende una minuziosa descrizione per la "Raziorum Plantarun Historia". La debuttante patata entra così nel mondo dei vegetali e con tanto di scheda.

UN CIBO DIABOLICO

Ma gli inizi non sono facili, anzi veramente difficili, e per le ragioni più disparate. Una tara di famiglia: nel gruppo delle Solanacee alcune, purtroppo, rivelano proprietà velenose e narcotizzanti. Secondo punto a sfavore: in quei tempi tutte le piante commestibili vengono coltivate per semina, mentre la patata si moltiplica per germinazione. Da qui il sospetto di proprietà diaboliche, avvalorate dalla "deformità" dei tuberi e dal crescere sottoterra. Si sconfina presto nel fanatismo e nella superstizione; la patata viene accusata di ermafroditismo, di provocare orribili malattie contagiose. Ufficialmente sottoposta a processo, viene riconosciuta colpevole e condannata al rogo. In Russia, nel XVIII secolo, i mugiki preferiscono morire di fame piuttosto che coltivare e mangiare patate.

ARRIVA FINALMENTE IL SUCCESSO

Ci pensano l'Illuminismo e le Nuove Scienze a spazzar via fanatismi e ignoranze: si scopre che la patata ha grandi possibilità per risolvere la difficile situazione alimentare. L'Irlanda è uno dei primi Paesi a entusiasmarsi e, quando la "doriflora", un dannosissimo coleottero, si abbatte su tutte le piantagioni, per il Paese è la fame. In Inghilterra nella patata si nasconde il segreto dell'elisir di lunga vita, soprattutto "…un quarto di questa radice farinosa renderà la birra più adatta  a prolungare la vita". I re di Prussia introducono la coltivazione con ogni mezzo, anche i più repressivi. In Francia, fu Parmentier a fare per la patata "una
Parmentier (foto dal web)
campagna pubblicitaria! Nato a Mondidier nel 1737, ventenne già farmacista, partecipa alla Guerra dei Sette Anni (
La guerra dei sette anni si svolse tra il 1756 e il 1763   e coinvolse le principali potenze europee dell'epoca. Gli opposti schieramenti vedevano da un lato l'alleanza composta da Regno di Gran Bretagna, Regno di Prussia, Elettorato di Hannover,   altri Stati minori della Germania nord-occidentale e, dal 1762, il  Regno del Portogallo, dall'altro lato la coalizione composta da Regno di Francia, Monarchia Asburgica, Sacro Romano Impero   (principalmente l'Elettorato di Sassonia, mentre il coinvolgimento degli altri Stati dell'impero fu minimo),Impero Russo, Svezia e, dal 1762, Spagna.   Francesi e britannici fecero anche ricorso a svariati alleati locali tra le popolazioni native dell'India e dell'America Settentrionale. )
Viene fatto prigioniero per ben cinque volte, ma nei campi nemici tedeschi incomincia a studiare e ad apprezzare il cibo "locale": la patata, appunto. Torna a Parigi e invia uno studio dettagliato sull'argomento all'Ufficio Centrale dell'Agricoltura e, contemporaneamente, prepara un banchetto speciale, tutto a base…di patate. Il re stesso è chiamato a giudicare e il successo è tale che il monarca e Maria Antonietta (che, come si sa, preferiva le brioches!!) adornano i loro merletti con i fiori di patata. Ma il popolo è restio ad abbandonare il buon pane bianco, e vede nella sostituzione con la patata un imbroglio dei nobili. Parmentier insiste, gioca sul fascino del proibito, mette guardie armate a curare i campi di tuberi come fossero un cibo rarissimo e gli agricoltori abboccano: di notte i soldati fingono di distrarsi e i furti di patate non si contano. I poveri rubano, seminano, mangiano, sicuri di aver messo finalmente le mani su un cibo aristocratico.

LO SAPEVATE CHE…

- In genere si usa dire "spirito di patata" per indicare un discorso privo di mordente. In realtà, dalla patata si ricava un alcol con cui gli Irlandesi facevno un whisky: il poteen.
- Se si allude a qualcuno dicendo che è "una patata" si fa cenno alla sua goffaggine.
- Gli inglesi definiscono "in vestaglia" o "in giacchetta" (tipico degli irlandesi) la cottura della patata con la buccia.
Jacket potatoes (Patate in giacchetta)
foto dal web


sabato 29 settembre 2018

Fedez per GSD Foundation


(a cura di Mimma Zuffi)



Una mostra fotografica a cielo aperto
a sostegno della ricerca sulle malattie cardiovascolari

Dal 10 settembre al 10 ottobre 2018

Corso Vittorio Emanuele e via Dante- Milano

Dal 10 settembre al 10 ottobre Corso Vittorio Emanuele e via Dante a Milano ospiteranno la mostra fotografica “Fedez per il cuore”, scatti realizzati da Alessio Cocchi per porre l’accento sull’importanza della ricerca per le malattie cardiovascolari del Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation.

venerdì 28 settembre 2018

BOOK PRIDE GENOVA FIERA NAZIONALE DELL’EDITORIA INDIPENDENTE

(a cura di Mimma Zuffi)
BOOK PRIDE GENOVA
FIERA NAZIONALE DELL’EDITORIA INDIPENDENTE
28-30 SETTEMBRE 2018
venerdì ore 14-20
sabato e domenica ore 10-20
Palazzo Ducale, Genova
Ingresso libero
 
BOOK PRIDE, Fiera Nazionale dell’editoria indipendente organizzata da ODEI - Osservatorio degli Editori Indipendenti, giunta questa primavera alla quarta edizione milanese, dal 28 al 30 settembre tornerà per la seconda volta a Genova nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale. 

martedì 25 settembre 2018

IO I PUFFI E...UNA BAMBINA



di Giovanni De Pedro
Un tratto dello Chemin de la Mâture

Signorina Maccabei, dove sono i Pirenei? Tra la Spagna e la Francia ma non avrei mai pensato che fossero così belli. Durante le vacanze mi ha accompagnato Rebecca, la mia adorata nipotina di dieci anni e insieme abbiamo percorso lo Chemin de la Mâture, il sentiero dell’alberatura, un cammino che veniva usato per trasportare il legno da una valle all’altra. Il sentiero tagliato nella roccia è molto alto e io soffro di vertigini! L'impavida Rebecca lo affronta con lo sprezzo del pericolo che distingue i bambini, mi prende per mano conducendomi sino alla fine.



Dopo aver percorso un chilometro circa, si apre davanti a noi, una vallata che si estende a perdita d'occhio e ci inoltriamo nel fitto bosco. Camminiamo tra muschi, licheni e pini centenari che delineano il nostro percorso. A un tratto Rebecca urla saltellando e balbettando:

sabato 22 settembre 2018

Tristram Shandy: a cock and bull story - terza parte


di Selene G. Rossi

Cosa succederebbe se i bambini fossero
davvero così grandi?

Arrivato in camera da letto, quasi non presta attenzione a Jenny per cercare la sua copia di Tristram Shandy e leggere i capitoli dedicati a Widow Wadman. Indispettita, la donna gli dice che la vedova è la protagonista di tre capitoli, scatenando in Coogan un moto di stizza al pensiero che lei li abbia letti pur sapendo che sarebbero stati interpretati da Brydon. E, ancora, una volta, la conversazione tra i due palesa chiaramente il complesso d’inferiorità di cui è vittima l’attore inglese:

mercoledì 19 settembre 2018

St Mawr di D. H. Lawrence


di Mimma Zuffi 

Fra tutte le opere letterarie di David Herbert Lawrence - sia tra quelle poetiche, sia tra quelle narrative - St. Mawr, considerata da molti critici stranieri uno dei suoi capolavori, nel nostro Paese ha, finora, goduto di minor fortuna.
Scritto nel 1924, questo romanzo fu tradotto per la prima volta in italiano nel 1933 da Elio Vittorini con il titolo Il purosangue.
Personaggio chiave è St. Mawr, il cavallo dal quale emanava «una grande tristezza animale... Una strana atmosfera animale di tristezza [...] il dolore dell’umana indegnità». Questo splendido animale, «uno dei re della creazione, nell’ordine al di sotto dell’uomo, avrebbe trovato soddisfazione nel servire i coraggiosi, impavidi, forse crudeli uomini del passato, che avevano in loro una guizzante, nascente fiamma di nobiltà».


sabato 15 settembre 2018

EMOZIONI D’ISLANDA


 Di Roberta Spiti       
                                         

Semplice e un po’ scontato sarebbe citare la bellezza della natura incontaminata e generosa di spettacoli tanto diversi tra loro. Semplice e un po’ scontato sarebbe fare l’elenco di paesi e  di paesaggi che fanno attualmente dell’Islanda una meta “di moda” nonostante viaggiarvi non sia sempre comodo e facile.

Al rientro dal viaggio quello che rimane vivo non è solo il grande e maestoso fiordo (che compete con gli omologhi di Norvegia); non è il geyser che, con le dovute differenze, si può aver già visto a Pozzuoli o in Nuova Zelanda; non sono le aree coperte di lava (e l’Etna?) o i ghiacciai (le Alpi?) o le grandi cascate…

Quello che rimane dentro è la forza di quei paesaggi così veri perché ancora naturali, così vari da zona a zona, così diversi nell’arco di pochi chilometri. Dove la mano umana c’è, dove tutto funziona, tutto: dalla possibilità di fare il pieno di carburante nonostante per chilometri si possano incontrare solo steppe e qualche pecora, ai collegamenti internet, alla accogliente struttura alberghiera, alla cura e pulizia dei centri abitati.

La mano umana c’è ma non prevarica, non disturba: basti pensare che su una popolazione di 300.000 abitanti 200.000 circa risiedono a Reykjavik e i rimanenti 100.000 sono distribuiti su una superficie pari a un terzo dell’Italia.
Difficile perciò incontrare persone per la strada, auto lungo la via o agli incroci…semafori: forse un paio in tutto il ring che misura almeno 1500 km, facilmente raddoppiabili se la curiosità porta ad addentrarsi verso zone meno periferiche….

E allora ecco che cosa si porta a casa dall’Islanda: le emozioni.
Emozioni da paesaggi forti, da una natura  generosa e tiranna: in ampie zone le case non sono costruzioni ma prefabbricati facili da costruire, pronti da lasciare, sempre nell’attesa del  vulcano  che periodicamente riprende vita e distrugge tutto!

La bellezza del ghiaccio che si stacca dal ghiacciaio, scivola, si sposta, si colora di azzurro intenso e risplende andando verso il mare.

Emozioni dalle forme viventi: tante pecore, ma non grandi greggi (almeno nella stagione del solstizio): una pecora e 2 agnelli, ripetuti per 10,20, 50 volte, tranquilli a brucare; le pulcinelle di mare che guardano curiose, si alzano in volo, prima arrancando, poi più sicure per poi atterrare goffamente sulle zampe arancioni…e  guardarti di nuovo con la stessa curiosità.

Il sole “di mezzanotte”, la luce che non si spegne ma rimane, cambiando di intensità, a illuminare il paesaggio e a permettere di viaggiare fino a tarda ora senza accorgersi che la stanchezza aumenta…

Il vento teso, che con forza si contrappone e fa slittare  l’auto sullo sterrato, anche se l’auto è un pesante 4x4 di più di 5 metri!

E finalmente le cittadine ben tenute, che contano qualche decina di abitanti ….

Sono tutte emozioni, emozioni ravvicinate, emozioni forti principalmente create da una natura vigorosa che, fin dal tempo dei Vichinghi, si impone regolando il ritmo della vita umana


mercoledì 12 settembre 2018

Kashmir: un paese con due anime e... due capitali



Appunti sparsi di viaggio di Marina Fichera


Quando pensate al kashmir, cosa vi viene in mente? Credo che tutti pensino subito al morbido e prezioso tessuto, ricavato dal vello delle capre originarie delle alte montagne himalayane.  Se invece guardiamo un mappamondo, il  Kashmir è un’antichissima regione himalayana al confine tra il Pakistan e l’India. Spaccata tra i due diversi Stati fin dal 1947, la zona appartenente alla Confederazione Indiana, è denominata Jammu e Kashmir e, da un punto di vista amministrativo, comprende anche il Ladakh.

domenica 9 settembre 2018

Tristram Shandy: a Cock and Bull Story - seconda parte


(di Selene G. Rossi)
Tony Wilson mentre intervista Coogan
Palesemente attratto dall’assistente Jenney, Coogan abbandona la compagna e il figlioletto per provare la scena dell’utero gigante. Dopo essere stato calato all’interno dell’organo a testa in giù, e dopo essersi lamentato per la mancanza di spazio, scopre che il giorno in cui saranno effettuate le riprese, il problema sarà risolto facendolo recitare nudo. Imbarazzato all’idea di mostrarsi senza veli, l’attore propone che la scena sia girata in posizione normale per capovolgerla poi in fase di montaggio Ma, ancora una volta, le sue aspettative vengono frustrate e, appreso che Mark pretende l’assoluto realismo, Coogan risponde stizzito: «I’m a grown man talking to the camera in a fucking womb.»
L’azione si sposta all’interno della sala costumi dove la guerriglia psicologica tra Coogan e Brydon, già presentata all’inizio, prosegue assumendo sfumature sempre più cariche di ironia. Vera e propria primadonna, Coogan soffre soprattutto per lo “scottante” tema legato all’altezza del tacco:

sabato 8 settembre 2018

LA LANTERNA D’ORO - Nel giardino della Lanterna di Genova

(a cura di Mimma Zuffi)

Sabato 8 Settembre 2018 alle ore 21
Bambini e Ragazzi festeggiano gli 890 anni della Lanterna di Genova

In occasione degli 890 anni della Lanterna di Genova, Sabato 8 settembre 2018, nello splendido giardino della Lanterna di Genova, posto ai piedi del simbolo del capoluogo ligure, si svolgerà la finale della settima edizione del Concorso Canoro Nazionale per Bambini e Ragazzi La Lanterna D’oro.L’evento è organizzato da MAIA di Verdiano Vera (direttore responsabile del coordinamento generale e delle strategie del Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale di Milano) insieme all’Associazione di Promozione Sociale L’Alveare di Genova, e Italia Contest (Aggregatore di Contest Artistici Integrati nella musica) in collaborazione con la Fondazione Mario e Giorgio Labò e gli Amici della Lanterna di Genova, con il sostegno del Municipio Centro-Ovest di Genova, il contributo economico di Latte Tigullio - Centro Latte Rapallo e della Pasticceria Tagliafico, con il supporto tecnico dell'Accademia Musicale Lizard di Genova e della DNA Yamaha Music School di Savona.

Durante la serata dell’8 settembre si esibiranno sul palco 19 giovani cantanti. Al vincitore del concorso, sarà offerto un contratto discografico con l’etichetta discografica genovese Hive Records per la pubblicazione di un singolo.

mercoledì 5 settembre 2018

2DAYS PROG + 1 (Festival rock progressive) 7/8/9 Settembre 2018


(a cura di Mimma Zuffi)

2DAYS PROG + 1 (Festival rock progressive)
7/8/9 Settembre 2018
Ogni sera concerti a partire dalle ore 18:00
Piazzetta della Musica
VERUNO (NO)


La 10° edizione del festival internazionale musica rock progressive più importante a livello italiano ed uno tra i più importanti a livello mondiale, denominato 2DAYS PROG +1, ha fatto dire ai giornalisti specializzati nel settore la seguente espressione: “Una line-up da paura!!”

Non solo perché dopo il finale dello scorso anno con i Procol Harum quest’anno si replica con un’altra band ormai nel mito della musica, ossia i VANILLA FUDGE, che saranno sul palco di Veruno la domenica a chiudere l’edizione del decennale, ma perché tutte le band, storiche e giovani, sono le migliori espressioni di questo genere musicale attualmente. Non per nulla il titolo della manifestazione significa “il prog oggi”!

sabato 1 settembre 2018

Grido di guerra , di Wilbur Smith

(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 544 - € 22,00


Il Re dell’avventura torna con un nuovo romanzo del ciclo Courteney d’Africa.

La Seconda guerra mondiale e la follia nazista
vissute attraverso la storia di una nuova protagonista femminile.
                                   

Wilbur Smith torna con un nuovo romanzo della saga dei Courteney d’Africa, ambientato all’alba del secondo conflitto mondiale. Al centro della vicenda c’è Saffron Courteney, figlia di Leon, amato protagonista de Il destino del cacciatore.
A seguito della tragica morte della moglie, Leon si trova solo a occuparsi della figlia Saffron nel Kenya coloniale degli anni ’20. 

Neve nera, di Paul Lynch

(a cura di Mimma Zuffi)
66thand2nd - pagg. 280 - € 17,00


Donegal, estate 1945. Un maestoso incendio devasta la fattoria di Barnabas Kane, da poco tornato in Irlanda dopo anni di sacrifici e di duro lavoro a New York. Nel giro di pochi minuti l’uomo perde ogni cosa: la stalla, il bestiame in cui ha investito tutti i risparmi, e soprattutto l’amicizia di Matthew, un bracciante che si è lanciato nelle fiamme nel disperato tentativo di salvare gli animali. Rimasto solo con la sua famiglia e circondato dall’ostilità sussurrata dei paesani, che lo guardano con diffidenza per aver abbandonato la loro terra e lo ritengono responsabile della morte di un loro figlio, Barnabas è uno straniero in patria. 


Il cielo dopo di noi, di Silvia Zucca


(a cura di Mimma Zuffi)
Edizioni Nord - pagg. 468 - € 18,00
ebook € 7,99

Il nuovo romanzo dell’autrice di
guida astrologica per cuori infranti



Alberto, il padre di Miranda, è scomparso. Da dodici anni lei non ha contatti con la famiglia e quella notizia è come un fulmine in un cielo che si è sempre rifiutata di guardare e che, adesso, la chiama a sé con prepotenza. Così, frugando tra le carte del padre, trova una lettera datata 18 novembre 1944: è una lettera d'amore destinata alla nonna, Gemma. Ma chi è l'uomo che promette a Gemma di tornare da lei e da Alberto? Possibile che quel mistero sia collegato all'improvvisa scomparsa del padre? 

La grande Russia portatile, di Paolo Nori


(a cura di Mimma Zuffi)
Salani pagg. 264 - € 14,90

Si tratta di un libro molto speciale che, attraverso la voce unica di questo scrittore, racconta, dal suo punto di vista competente, appassionato, curioso e ironico, la Russia, cultura e lingua, attualità e mentalità, attraverso anni di viaggi, letture, traduzioni e disavventure. Un ritratto personalissimo, rapsodico, geniale, a base di letteratura e di vodka, e qualcos’altro 



«E una volta, era il ’93, era autunno, abitavo sulla prospettiva Grande dell’Isola Vasil’evskij,a Pietroburgo, per andare in biblioteca prendevo un filobus, tutte le mattine, il filobus numero 10, e una mattina, pioveva, son montato sul filobus che era pieno tranne che in un cerchio di un metro di diametro perché sul tetto del filobus, se così si può dire, in alto, c’era un buco;allora loro cosa avevano fatto, i russi? Avevano fatto un buco anche per terra, e l’acqua scorreva, e il filobus andava, e io, mi ricordo,
avevo pensato ‘Ecco, questa è la Russia’».


Viaggio sentimentale nel paese degli zar, dei soviet, dei nuovi ricchi e nella più bella letteratura del mondo

Citizen Band, di Gianni Marchetti

(a cura di Mimma Zuffi)

Morellini Editore - pagg. 208 - € 14,90


Il Museo delle cere della Stazione Centrale, il “baracchino CB” e l’improbabile sensualità del catalogo Postal market: un tuffo negli anni ‘70 in questo divertente giallo tra Milano, Novara e la Romagna, a suon di liscio e jazz

1978: anno cruciale per l’Italia. Tre papi, due presidenti, uno Stato in estinzione e il cadavere di un clochard di colore avvistato alla stazione di Milano Centrale da un facchino e subito scomparso nel nulla. L’Ispettore Cascione non ha dubbi: una banda di giovani malviventi, emuli dei drughi di Arancia Meccanica, guidata da un freddo killer domiciliato a Novara, opera sul confine tra Piemonte e Lombardia. 

Tienilo acceso Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello, di Vera Gheno e Bruno Mastroianni

(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 288 - € 14,90


La prima guida che insegna a usare bene le parole e vivere meglio in rete.
                                   

La linguista Vera Gheno e il filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni propongono Tienilo acceso, un manuale per imparare a usare bene le parole e vivere meglio in rete.
Questo libro parla delle persone, connesse tramite i social network con le parole. Attorno all’uso delle parole si notano attitudini e costumi sociali in perenne movimento, con i social che divengono il teatro privilegiato di scontri comunicativi con conseguenze, anche pesanti, sul “mondo reale”. 

Il cielo è tutto nostro, di Luke Allnutt

(a cura  di Mimma Zuffi)

Longanesi - pagg. 352 - € 18,60


Un racconto capace di dare un senso anche al dolore della perdita.
           
Il romanzo di un padre, dei suoi errori e della sua rinascita.


L’amore infinito di un padre nei confronti del figlio e le terribili fatalità che possono investire le famiglie sono i temi principali di Il cielo è tutto nostro, romanzo d’esordio di Luke Allnutt, i cui diritti sono già stati acquistati in 30 paesi. Allnutt riscrive la sua personale esperienza con la malattia, una lotta intrapresa contro il cancro diagnosticatogli a soli 36 anni, il 2 aprile 2013. A dargli forza e speranza è stata anche la gravidanza della moglie, una motivazione in più per restare ottimista di fronte alla malattia.

I nuovi poteri forti Come Google, Apple, Facebook e Amazon pensano per noi, di Franklin Foer

(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 300 - € 22,00



Un’analisi critica dei colossi della Silicon Valley che dimostra
come i giganti tecnologici influenzino le nostre scelte.
                                   


Il saggio di Franklin Foer, I nuovi poteri forti, è un’analisi e al contempo un atto d’accusa nei confronti dei quattro giganti della Silicon Valley: Google, Apple, Facebook e Amazon. Inserito dal “New York Times” tra i libri dell’anno e segnalato tra i più inquietanti ma necessari da Hillary Clinton, I nuovi poteri forti verrà pubblicato in 13 paesi del mondo.