di Mimma Zuffi
Il
palcoscenico è tutto nero, quasi uno schermo televisivo spento, e ci si aspetta
che l'inizio illumini una scenografia che, seppur scarna, faccia capire
l'ambientazione.
Non è vero,
dei cubi mobili si illuminano così come
sul fondale sottili luci al neon che cambieranno colore a seconda dei momenti della vita. I
due interpreti, un lui e una lei, vestiti di nero, entrano in scena.
Ci si
chiede che simbologia abbia il nero con il titolo LUNGS (in italiano polmoni): morte? Sentimenti sopiti oppure esaltati in un dialogo
senza sosta? Un futuro che non sa offrire nulla? Tema quest'ultimo tanto caro
all'autore Duncan Macmillan, che nel corso di un'intervista affermò: «There’s nothing I can do in my life to compensate for
the fact that the world would be better without me in it»(«Non esiste nulla che
potrei fare per compensare il fatto che il mondo starebbe meglio senza di me»).