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martedì 3 settembre 2019

Il ritratto di Dorian Gray: 7 temi focali


 di Mimma Zuffi


«La vita morale dell'uomo è il materiale dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto.»
dalla Prefazione a "Il ritratto di Dorian Gray"

1. L'arte come specchio
Questo argomento ha già una spiegazione nel titolo; infatti l'immagine di Dorian Gray riflette la sua coscienza e il suo vero "io" ricoprendo la funzione di specchio della sua anima. Ciò richiama l'affermazione, che Wilde scrive nella prefazione: "E' lo spettatore… che l'arte in effetti riflette".Tuttavia questo tema compare per la prima volta ben prima, con la contesa di Wilde che il disprezzo del realismo del diciannovesimo secolo non è altro che la rabbia di Calibano che riconosce la sua immagine nello specchio: "Il Realismo è un genere di espressione artistica che si dice abbia mostrato il proprio riflesso nel XIX secolo. La paura che Dorian mostra alla vista del ritratto , e le emozioni che cerca di evitare grazie al peccato, alla dedizione alla droga,  e perfino al delitto, si possono considerare un'espressione della rabbia che sprigiona nel vedere il suo vero io. L'idea del riflesso richiama alla mente anche l'influenza che il mito ha avuto su questo romanzo: la storia di Narciso. Dorian, come Narciso, si innamora della propria immagine, e alla fine ne viene distutto.


2. L'Arte di vivere (o Vivere grazie all'Arte)
Questa tematica viene esposta in modo molto esaustivo grazie al personaggio di Lord Henry e nel "nuovo edonismo" che abbraccia. Lord Henry affronta apertamente la vita come se fosse una forma d'arte, cercando di scolpire la personalità di Dorian, e trattando persino i suoi discorsi più casuali come se fossero rappresentazioni drammatiche/teatrali. Soprattutto egli persegue nuove sensazioni e impressioni sulla bellezza con l'amoralità di un artista: come Wilde scrive nella prefazione "Nessun artista ha intenti morali". Quest'ultima definizione lascia un segno indelebile nel carattere di Dorian. Tuttavia, sebbene entrambi si reputino artisti della vita, il loro difetto sta nella palese violazione della regola data nelle prime righe della prefazione "Rivelare l’arte e nascondere l’artista è il fine dell’arte." Sia Dorian sia Lord Henry si sforzano di rivelarsi nella loro "arte". Wilde esplora anche questo tema oltrepassando la linea che sta tra vita e arte. Tra i personaggi di questo romanzo troviamo anche attrici che vivono come se stessero costantemente sul palcoscenico, e un pittore che valuta un'amicizia soprattutto perché tale rapporto aumenta la sua capacità di dipingere. Dorian stesso coscientemente basa la sua vita e le sue azioni su un'opera d'arte. Un libro che gli ha donato Lord Henry. 
3. La vanità come peccato originale
La bellezza fisica di Dorian rappresenta il suo attributo più prezioso e la vanità, di conseguenza, il suo più tremendo vizio. Una volta che il senso di preziosità della sua bellezza  gli è stato instillato da Lord Henry, tutte le azioni di Dorian, dal suo desiderio di un'imperitura beltà - come si evince all'inizio del romanzo - sino  al suo disperato gesto finale di distruggere il ritratto, sono motivate dalla vanità. Persino i suoi tentativi di altruismo sono dettati dal desiderio di migliorare l'aspetto della sua anima. Per tutto il romanzo, la vanità perseguita Dorian, dando l'impressione che egli maledica le sue azioni persino prima di commetterle; vanità nel suo peccato originale. La caduta di Dorian dalla grazia, quindi, è la conseguenza della sua decisione di abbracciare la vanità; e, in effetti, tutti i sentimenti nuovi e piacevoli - come una virtù, per volere di Lord Henry, colui che lo porta sulla strada della corruzione. Nella prefazione del romanzo, Wilde ci invita a pensare all’ineluttabilità della vanità nel nostro rapporto con l'arte quando afferma che "è lo spettatore e non la vita, che l'arte in effetti riflette". Se vediamo noi stessi nell'arte, e troviamo che l'arte sia bella, ne consegue che noi, come Dorian, stiamo in effetti ammirando la nostra bellezza.
4. La duplicità del proprio pubblico e privato.
Questo argomento è molto importante nella maggior parte delle opere dell’autore irlandese e gioca un ruolo importante in tutta l'opera The Importace of Being Earnest. Oltre al protagonista, molti dei personaggi del romanzo sono estremamente preoccupati della loro reputazione. Sia Lord Henry sia Basil Hallward  consigliano Dorian su come conservare al meglio il suo status agli occhi degli altri. Quando i crimini vengono commessi, nessuno si preoccupa se vi sarà l’assoluzione personale, ma solo se la parte colpevole verrà ritenuta tale dal pubblico. In questo modo, ogni personaggio possiede la consapevolezza di una duplice personalità: una elogiata dal pubblico e una definita dallo stesso pubblico. La figura di Dorian è una rappresentazione allegorica di questa affermazione. Il ritratto è una visualizzazione letterale del sé privato di Dorian, lo stato della sua anima, mentre Dorian si vede perennemente giovane, bello e innocente.
5. Il valore della bellezza e della gioventù
Lord Henry afferma di apprezzare bellezza e gioventù sopra ogni cosa. E' questo suo  modo di credere, quando instillato in Dorian, che induce il protagonista a compiere ciò che alla fine lo dannerà. Quando Dorian si rende conto che manterrà il suo giovane aspetto senza aver compiuto alcuna azione immorale, si considera libero dai vincoli morali che imprigionano l'uomo comune. Tiene più in considerazione l'aspetto fisico rispetto allo stato della sua anima, che viene apertamente messa in evidenza  dal continuo degrado del ritratto. Questa fede superficiale nella considerazione finale di gioventù e bellezza è quindi il meccanismo propulsore per la dannazione del protagonista. In tal modo, Il ritratto di Dorian Gray può essere letto come un avvertimento morale contro i danni di tenere in primo piano il proprio aspetto, e di non tener presente la propria coscienza.
È importante ricordare che la bellezza che Dorian incessantemente persegue è una bellezza definita da un puro senso artistico, in contrapposizione a quello umanitario. Quando si trova ad affrontare la notizia del suicidio della fidanzata, Dorian vive questo evento in modo melodrammatico perché l'ossessione della bellezza estetica gli impedisce di occuparsi delle fitte della propria coscienza.
6. Influenza e Corruzione
All'inizio del romanzo Dorian è  un giovane innocente . Sotto l'influenza di Lord Henry diventa corrotto e alla fine inizia egli stesso a corrompere altri giovani. Una delle principali domande filosofiche sollevate dal romanzo è dove collocare la responsabilità di una persona per gli atti impropri. Se si dovesse iniziare una lettura moralistica, Il ritratto di Dorian Gray potrebbe essere visto come una lezione sulla responsabilità delle proprie azioni.  Spesso Dorian fa notare quanto Lord Henry sia stato l'inizio della propria corruzione. Tuttavia, nell'osservare le condizioni degli altri, Dorian mette in risalto la loro propensione piuttosto che considerare il ruolo che lui stesso può aver avuto nella loro caduta.
7. Omosessualità
E' questo il tema al quale alludeva Wilde quando scrisse ("note of Doom that like a purple thread runs through the cold cloth of Dorian Gray") una lettera al suo giovane amante, Bosie, dopo la sua rovinosa apparizione in tribunale. Egli definisce l'omosessualità come una "note of doom" perché sodomia e omosessualità severamente considerate nell'Inghilterra Vittoriana, e proprio per queste accuse Wilde venne giudicato in tribunale.
Nel romanzo si leggono forti riferimenti omosessuali tra i tre personaggi principali (Dorian, Lord Henry e Basil Hallward), così come tra Dorian e parecchi dei giovani  ai quali si sussurrava avesse rovinato la vita, in modo particolare Alan Campbell. Nella revisione del romanzo prima della stampa ufficiale, dopo
che era stato pubblicato sul Lippincott's Monthly Magazine, Wilde tolse i riferimenti più eclatanti all'omosessualità; tuttavia, l'idea del rapporto gay era troppo radicata per essere cancellata completamente. Questo tema ha indotto molti critici a leggere il romanzo come la storia della lotta di un uomo con le proprie propensioni socialmente inaccettabili. In effetti, alcuni pensano che Wilde, attraverso le pagine del romanzo, volesse risolvere questa sua conflittualità.





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