TEA - pagg. 144 - € 12,90
Ebook 6,99
Illustrazioni di Martina Dirce Carcano
La raccolta di poesie di Simone Savogin,
tre volte campione italiano di Poetry Slam
Il Poetry Slam è una
vera e propria gara: su un palcoscenico, i poeti recitano i loro versi e, alla
fine, è il pubblico a decretare il vincitore. Di origine antichissima – già i
greci organizzavano questo tipo di competizioni – ha avuto un rinnovato slancio
negli ultimi anni, prima in America e adesso in tutto il mondo. Simone
Savogin ha cominciato la sua carriera di poeta slammer nel 2005 e nel 2013
ha fondato, insieme ad altri, la LIPS (Lega Italiana Poetry Slam). Da allora,
ha collezionato una serie di successi che gli hanno permesso di vincere per 3
volte di seguito il Campionato italiano di Poetry Slam e di piazzarsi ai primi
posti nelle competizioni internazionali.
Giocando con i suoni e le allitterazioni, le poesie di Savogin si
focalizzano sugli oggetti e sulle emozioni del quotidiano, rielaborandole e
offrendone spesso una visione straniata che impone una riflessione. Ed è proprio questo cambiamento
del punto di vista che rende i testi della raccolta Scriverò
finché avrò voce così immediatamente diretti ed efficaci.
Simone Savogin è tra gli artisti in semifinale di Italia’s Got Talent.

© Federico Del
Bianco
Mentre
gli occhi ti carezzano
Ormai dormi diorami d’orme,
origami di forme d’ombre,
rami d’oro e odori d’edera.
Ed era mio ardire dir t’amo,
ma ora tremo e temo
tu tiri i remi a bordo,
perda interesse in me,
un essere che sa solo
tessere intere tessere
intrise di te (tenera essenza),
e senza remore te ne tenga a distanza,
danzando da sola
e lasciandomi dinnanzi al fatto
compiuto.
Aiuto,
hai tutto intatto
stretto in un pugno,
trattami con tatto,
se tutto è distrutto
dal contatto con il lato brutto di me.
Dimenticami se vuoi,
io non lo farò mai altrettanto.
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