di Mimma Zuffi
Un
rapporto antico e profondo lega l'uomo alla vite: l'uva con i suoi chicchi
dolci e sugosi è certamente tra i primi cibi, gustata d'acchito, senza
reticenze. E poi il vino, fra mito e religione, è da sempre un simbolo di civiltà.
Una storia quaternaria
Un'origine antichissima, quella dell'uva, certamente
preistorica: molti reperti fossili ritrovati in varie località europee
dimostrano che esiste già in epoca quaternaria, cioè prima dell'uomo. Ma
nonostante i ritrovamenti, alcuni pensano che prima dell'uomo, esiste sì, ma
solo in Asia, e da qui è pronta a migrare verso l'Europa dopo la nascita
dell'uomo. Certamente due, sin dall'inizio, i tipi: la "vitis vinifera
sativa", o vite selvatica, che si addentrerà nella parte più continentale
dell'Europa. È interessante ora porsi due domande: sino a che punto è l'uomo a
intervenire su questa pianta per modificarne i caratteri, e fino a che punto è
invece la natura a educarla alle esigenze dell'ambiente? Probabilmente le
occasioni sono reciproche: l'uomo interviene, la natura adatta, e via via il
processo continua per millenni, fino a differenziare quella prima vite
"quaternaria" nei numerosi vitigni che formano oggi i vigneti di
tutto il mondo.