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lunedì 4 settembre 2017

"La bellezza è una ferita", di Eka Kurniawan


(a cura di Mimma Zuffi)

Marsilio editore - pagg. 496
traduzione di Norman Gobetti 


Il villaggio di Halimunda, nel cuore dell’isola di Giava, incanta da sempre abitanti e forestieri con le sue storie. Dalla principessa Rengganis, che sposò un cane perché nessun uomo era degno di lei, a Ma Iyang, che volò via da una rupe anziché rassegnarsi a un’esistenza infelice, una moltitudine di anime bizzarre e tormentate ha popolato la comunità di pescatori nel corso dei secoli.
L’ultima erede di questa genia di figure prodigiose è Dewi Ayu, la prostituta più richiesta del bordello di Mama Kalong, madre di quattro irresistibili figlie. Le loro vicende di passione e dolore, lusinghe e violenza, si intrecciano alla storia dell’Indonesia del Novecento: all’avidità del colonialismo europeo e alla ferocia dell’occupazione giapponese, al sangue della rivoluzione comunista e alla brutalità della dittatura.

Con romanticismo tragico e un’ironia strepitosa, che fa scintillare di luce grottesca lo squallore e il dramma, Eka Kurniawan dà forma a una saga caleidoscopica, ricca di magia, che è al tempo stesso il ritratto di un paese affascinante e una lucida e accorata lezione d’amore.


Eka Kurniawan nasce a Tasikmalaya, nella parte occidentale dell’isola di Giava, il 28 novembre 1975, giorno in cui l’ex colonia portoghese di Timor Est proclama la sua indipendenza. Autore di romanzi, racconti, saggi, sceneggiature e graphic novel, già finalista al Man Booker International Prize, collabora regolarmente con il New York Times ed è considerato oggi il più originale, profondo ed elegante scrittore del Sud-Est asiatico. Eletto libro dell’anno dalle più prestigiose testate internazionali, La bellezza è una ferita è in corso di pubblicazione in 37 paesi.

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