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lunedì 22 febbraio 2016

"Quando le donne a Bologna" - Mostra fotografica al femminile dalla Resistenza ad oggi

Di Annalisa Petrella
Gianna Tarozzi, Renata Pedrini, Vittorina Dal Monte, Nella Marcellino, Tamara Prandi, Marta Bondi, Maria Trippa, Commissione Femminile della Federazione del PCI di Bologna, 1947
La Piazza coperta di Sala Borsa a Bologna, oltre ad essere una location prestigiosa e accogliente, trasmette l’immediata sensazione di essere nel cuore pulsante della vita culturale cittadina e proprio qui l’Associazione Culturale Spigolo Tondo ha scelto di allestire una mostra fotografica molto interessante dedicata alle donne, rendendo loro omaggio “sui passi delle storie di vita dalla Resistenza ad oggi”. 
All’inaugurazione del 16 febbraio, con la presenza del Sindaco Virginio Merola, è convenuto un pubblico numeroso, composto prevalentemente da donne, che si è immerso con curiosità nel percorso tracciato dalle belle immagini in bianco e nero esposte sui pannelli. Si è avvertito subito l'entusiasmo di un pubblico caldo, caratterizzato dalla sensibilità sottile di una consapevolezza condivisa: la storia di Bologna è stata fatta, e lo è ancora moltissimo, dalle donne e questo dato, troppo spesso dimenticato o messo in ombra, va recuperato e divulgato. 


La memoria di quanto le donne sono riuscite a realizzare negli ultimi settant’anni con il loro impegno e sacrificio, per emanciparsi da una realtà che le escludeva, va affidata alle nuove generazioni per non dimenticare le lotte per la democrazia.
La conquista del diritto di voto per le donne, sancito il 31 gennaio 1945, dopo la lotta di Liberazione, apre gradualmente e faticosamente la strada della partecipazione delle donne bolognesi alla “cosa pubblica” per la conquista dei diritti politici, civili e sociali e, grazie agli ideali di uguaglianza e giustizia e al senso di abnegazione che le anima, vengono poste negli anni le basi di un nuovo corso della storia italiana che, tra mille lotte, vede finalmente le donne protagoniste in tutti gli ambiti.      
Le fotografie raccontano… e le storie, anche quelle delle persone più semplici e pressoché sconosciute, si snodano dagli anni della guerra fino ai nostri giorni, presentandoci istantanee di uno squarcio di vita collettiva complicato e difficile. 
Lo spunto della mostra nasce da una fotografia che Carla Sandirocco, presidente di Spigolo Tondo, trova facendo ordine tra le carte di sua madre, immediatamente dopo la sua morte. È la bella foto del 1947, utilizzata per la locandina, che mostra un gruppo di donne sorridenti, dallo sguardo fiero, appena uscite dall' esperienza partigiana. 
Mia madre, Nella, nacque nel 1924 da una famiglia contadina. I suoi genitori per consentirle un riscatto sociale la indirizzarono verso un futuro di sarta. Ma quando compì 16 anni scoppiò la guerra e questo cambiò tutto. Nel 1943 lasciò la famiglia e andò in montagna con i partigiani. Ricordo che mi raccontava che nei momenti di tregua, con i suoi compagni, ragionavano e immaginavano un mondo migliore senza ingiustizie, che per lei voleva dire un mondo in cui le donne avrebbero avuto le stesse possibilità degli uomini…Dedicò tutta la vita a un impegno politico e sociale…Ho trovato molte fotografie che testimoniavano questo impegno, suo e di tante altre: Marta, Diana, Rosa, Rina, Vittorina, per citarne solo alcune.” 
La fotografia, che vede sua madre Nella al centro – porta ancora il nome partigiano di Tamara Prandi - è un’epifania che illumina la mente e il cuore di Carla e risveglia in lei il desiderio di indagare a fondo sulle donne che hanno vissuto a Bologna in un passato recente, caratterizzato da ideali ad ampio respiro e disseminato di scelte ardue e rischiose che ha dell’incredibile. L’obiettivo che si pone con le amiche di “Spigolo tondo” è intrecciare passato e presente, svelandone i punti cardine sui quali lavorare per continuare a credere e a impegnarsi in un progetto che veda le donne protagoniste di una società democratica, insieme agli uomini. 

Le fotografie, tutte decisamente apprezzabili, molte recuperate dagli Archivi storici pubblici e privati della città, altre scattate da due giovani e già affermate fotografe, Melissa Ianniello e Sonia Lenzi, ritraggono donne in situazioni e tempi diversi dove gli abiti, le pose, gli sguardi, soprattutto, raccontano le loro storie di vita e, per l'intensità evocativa, instaurano un dialogo con l’osservatore contemporaneo.
Il messaggio che trasmettono proietta in una realtà che, anche se a volte lontana nel tempo, ricuce il passato al presente con un filo di seta color rubino e apre nuove spazi interpretativi. 

Le foto più antiche sono oltremodo affascinanti, commovente la serie dedicata alle donne partigiane e alle donne lavoratrici nelle campagne. 
Le foto delle ostetriche condotte che si spostavano sul mulo negli Anni Quaranta e in motoretta negli Anni Cinquanta sono deliziose. 
Il lavoro in fabbrica, i cortei, i volti di tutte le donne che hanno lasciato un segno, anche anonimo, nella storia di Bologna scorrono attraverso le foto indicando una traccia preziosa che mostra il percorso da seguire per un futuro in cui credere e impegnarsi, tutte insieme e in prima persona.

La mostra sarà aperta fino al 28 febbraio.

30 commenti:

  1. Bella presentazione di una mostra che incuriosisce...Marco

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  2. Le donne durante la Resistenza hanno dato prova di grande coraggio.

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  3. Recensione elegante ed empatica sull'impegno delle donne! Giusy

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  4. Articolo toccante sulla memoria. L.P.

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  5. Non posso mancarla domani passo da Bologna. Grazie Lucia Pedrazzini

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  6. Da Crevalcore a Sala Borsa per non dimenticare Luigi ringrazia

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  7. Mia nonna ha fatto la partigiana sull'Appennino e le sono grata tanto. Giorgia

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  8. Articolo bellissimo che racconta la storia delle donne bolognesi con una sensibilità tutta "femminile". Asia

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  9. Articolo bellissimo che racconta la storia delle donne bolognesi con una sensibilità tutta "femminile". Asia

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  10. Non posso che dire "Viva le donne" che hanno SEMPRE saputo dimostrare coraggio. Ottimo lavoro Annalisa per una mostra fotografica che vale la pena visitare. Grazie all'Associazione Culturale Spigolo Tondo per i ricordi che porta alla luce.
    Miriam

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  11. È bello leggere di ideali e valori troppo spesso dimenticati.

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    1. Ne sono convinta e la ringrazio. Annalisa

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  12. Bellissima recensione Paolo

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  13. Fortunatamente si organizzano mostre che testimoniano l'importante ruolo della donna nella società; Annalisa
    ne traccia un'elegante presentazione. Serenella

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    1. Cara Serenella, sei sempre presente e ti ringrazio! Annalisa

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  14. Le donne bolognesi di quel periodo storico sono state sempre un mito per me...hanno insegnato a noi nuove generazioni di donne, cosa sia l'impegno sociale e come affermare anche al di fuori della famiglia le qualità insite nella natura femminile....andrò sicuramente a vedere la mostra. Grazie Annalisa.

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  15. dimenticavo la firma...Lucrezia

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  16. Lucrezia carissima,hai già colto lo spirito della mostra e sono sicura che ti piacerà.Grazie a te. Annalisa

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  17. Sono stara ieri a vedere la mostra dopo aver letto la tua presentazione. Grazie a questa mi è stato possibile guardare con occhi diversi, cioè i tuoi, i dettagli delle immagini di una epoca molto dura per le donne. A loro va il grande contributo per aver partecipato attivamente alla formazione di una società più giusta. Grazie, Lidia

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  18. Cara Lidia, sono io che ringrazio te per il bellissimo commento. Annalisa

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