!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

sabato 15 settembre 2018

EMOZIONI D’ISLANDA


 Di Roberta Spiti       
                                         

Semplice e un po’ scontato sarebbe citare la bellezza della natura incontaminata e generosa di spettacoli tanto diversi tra loro. Semplice e un po’ scontato sarebbe fare l’elenco di paesi e  di paesaggi che fanno attualmente dell’Islanda una meta “di moda” nonostante viaggiarvi non sia sempre comodo e facile.

Al rientro dal viaggio quello che rimane vivo non è solo il grande e maestoso fiordo (che compete con gli omologhi di Norvegia); non è il geyser che, con le dovute differenze, si può aver già visto a Pozzuoli o in Nuova Zelanda; non sono le aree coperte di lava (e l’Etna?) o i ghiacciai (le Alpi?) o le grandi cascate…

Quello che rimane dentro è la forza di quei paesaggi così veri perché ancora naturali, così vari da zona a zona, così diversi nell’arco di pochi chilometri. Dove la mano umana c’è, dove tutto funziona, tutto: dalla possibilità di fare il pieno di carburante nonostante per chilometri si possano incontrare solo steppe e qualche pecora, ai collegamenti internet, alla accogliente struttura alberghiera, alla cura e pulizia dei centri abitati.

La mano umana c’è ma non prevarica, non disturba: basti pensare che su una popolazione di 300.000 abitanti 200.000 circa risiedono a Reykjavik e i rimanenti 100.000 sono distribuiti su una superficie pari a un terzo dell’Italia.
Difficile perciò incontrare persone per la strada, auto lungo la via o agli incroci…semafori: forse un paio in tutto il ring che misura almeno 1500 km, facilmente raddoppiabili se la curiosità porta ad addentrarsi verso zone meno periferiche….

E allora ecco che cosa si porta a casa dall’Islanda: le emozioni.
Emozioni da paesaggi forti, da una natura  generosa e tiranna: in ampie zone le case non sono costruzioni ma prefabbricati facili da costruire, pronti da lasciare, sempre nell’attesa del  vulcano  che periodicamente riprende vita e distrugge tutto!

La bellezza del ghiaccio che si stacca dal ghiacciaio, scivola, si sposta, si colora di azzurro intenso e risplende andando verso il mare.

Emozioni dalle forme viventi: tante pecore, ma non grandi greggi (almeno nella stagione del solstizio): una pecora e 2 agnelli, ripetuti per 10,20, 50 volte, tranquilli a brucare; le pulcinelle di mare che guardano curiose, si alzano in volo, prima arrancando, poi più sicure per poi atterrare goffamente sulle zampe arancioni…e  guardarti di nuovo con la stessa curiosità.

Il sole “di mezzanotte”, la luce che non si spegne ma rimane, cambiando di intensità, a illuminare il paesaggio e a permettere di viaggiare fino a tarda ora senza accorgersi che la stanchezza aumenta…

Il vento teso, che con forza si contrappone e fa slittare  l’auto sullo sterrato, anche se l’auto è un pesante 4x4 di più di 5 metri!

E finalmente le cittadine ben tenute, che contano qualche decina di abitanti ….

Sono tutte emozioni, emozioni ravvicinate, emozioni forti principalmente create da una natura vigorosa che, fin dal tempo dei Vichinghi, si impone regolando il ritmo della vita umana


Nessun commento:

Posta un commento