di Giovanni De Pedro
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Un tratto dello Chemin de la Mâture |
Signorina Maccabei, dove sono i Pirenei? Tra la Spagna e
la Francia ma non avrei mai pensato che fossero così belli. Durante le vacanze
mi ha accompagnato Rebecca, la mia adorata nipotina di dieci anni e insieme
abbiamo percorso lo
Chemin de la Mâture, il sentiero dell’alberatura, un cammino che veniva usato
per trasportare il legno da una valle all’altra. Il sentiero tagliato nella
roccia è molto alto e io soffro di vertigini! L'impavida Rebecca lo affronta con
lo sprezzo del pericolo che distingue i bambini, mi prende per mano
conducendomi sino alla fine.
Dopo aver percorso un chilometro circa, si apre davanti a
noi, una vallata che si estende a perdita
d'occhio e ci inoltriamo nel fitto bosco. Camminiamo tra muschi, licheni e pini
centenari che delineano il nostro percorso. A un tratto Rebecca urla
saltellando e balbettando:
- Hai visto zio? Un... un...un folletto blu ha
attraversato la strada! -
- Cosa stai dicendo, figurati!
- rispondo con scetticismo – I folletti sono un
frutto d'immaginazione e poi, com'era? Blu? Non farmi ridere! -
- Scusa – dice appoggiando
le mani sui fianchi - Guarda che l'ho visto infilarsi in quel fungo! -
Indicandomi un' amanite rossa con puntini
bianchi.
- Cosa c'è nella tua
borraccia? - dico scherzando –
Vedi folletti blu che s'infilano nei funghi, sei ubriaca?
- Se non ci credi
vieni a vedere. Ecco, il fungo è quello! -
Ci avviciniamo al funghetto,
una porticina si apre e spunta un viso blu con una barba bianca e un cappellino
rosso. Urlo con meraviglia:
- Il Grande Puffo! -
- Certo, sono il Grande
Puffo e puffo su per giù due mele o poco più. Cosa ti aspettavi? Questo è il
villaggio dei Puffi! -
Il Grande due mele o poco più |
Dai funghi del vicinato iniziano a uscire altri ometti
blu e, pian piano, li riconosco tutti e chiedo al Grande Puffo:
- Posso entrare per vedere le vostre case, ehm, i vostri
funghi e puffarvi un'intervista? -
Il Grande Puffo mi guarda dal capo ai piedi e puffa:
- Sono un mago, per i miracoli mi sto organizzando! Non
posso puffare te alla nostra misura, mi è possibile solo per la puffetta che ti
accompagna. -
Con grande dispiacere approvo e, rivolgendomi a mia
nipote, le dico:
- Rebecca te la senti di entrare nel fungo a puffare
l'intervista? Puoi fare le domande che preferisci. -
Con aria ancora arrabbiata per il mio precedente
scetticismo, acconsente ma con una specie di ricatto:
- Vado, ma tu la prossima volta devi credermi! - dice con
le braccia conserte.
- Va bene, scusami, non metterò più in dubbio le tue
parole. -
Il Grande Puffo allunga le mani verso Rebecca e puff...
eccola ridotta a due mele o poco più. La vedo entrare nel fungo mano nella mano con la
Puffetta che, prima di scomparire
all'interno, si gira puffandomi una linguaccia.
“Solidarietà femminile” penso.
Ascolto dall'esterno tutto quello che si puffa
all'interno.
La “vanitosa” unica Puffetta |
- Che bello, non ero mai entrata in un fungo! - dice Rebecca.
- Questa chi è? - chiede il Puffo Brontolone.
- E' una nuova Puffetta. Si
chiama Rebecca ed è qui per intervistarci. - dice il Grande Puffo.
- Io odio le interviste. – ribadisce il Puffo
Brontolone – Io odio avere un'altra puffetta.
- Un'altra puffetta? Ne abbiamo sempre avuta una
sola, perché averne un'altra? -
- Era un modo di dire, Puffo Tontolone – dice il
Grande Puffo – E' possibile che credi a tutto? -
- Passiamo alle domande – dice la puffetta Rebecca – Come è nato il nome “Puffi”?
–
“Ottima domanda” penso ” la ragazza ci sa
fare!”
- Ehm, perché Puffi. - dice incerto il Grande Puffo –
Rispondi tu, Quattrocchi. -
- Perché un giorno il nostro disegnatore, Peyo,
mentre era al ristorante con un amico – racconta a valanga il Puffo Sapientone
– Le chiese di passargli una saliera ma non gli veniva il nome e l'amico
cominciò a dirgli “ Vuoi la schtroumpfs? Te la schtroumpfo”. La parola
tedesca “schtroumpfs” venne tradotta in puffi
– conclude il Puffo Quattrocchi.
- Perché siete blu? - chiede Rebecca, giustamente.
- Uhm... - pensa Quattrocchi – Perché il gelato puffo è
blu! –
- Allora il gelato blu è nato prima di voi Puffi? - Saggia domanda!
- E' come chiedere se è nato prima l'uomo o la
gallina – Afferma il Puffo Brontolone – Io odio queste domande. -
- Però devo dire una cosa. Trovo che siete tutti
belli, come me! – afferma Rebecca, muovendo i
suoi lunghi capelli.
- Io sono bellissimo, il più bello e nessuno è
bello come me! – dice il Puffo Vanitoso mirandosi in tre specchi
contemporaneamente.
- Pensavo di essere vanitosa ma tu mi superi! -
- Io – interviene la Puffetta –devo dire grazie al Grande
Puffo che con una magia, stile chirurgo plastico, mi ha reso bella, dolce e
intelligente. L'opposto di come mi aveva creato Gargamella. -
- A proposito, cosa pensate di Gargamella? -
- E' uno sfigato! - esordisce il Grande Puffo – Ha
amicizie come Birba, il suo gatto, che lo consiglia come fare per catturarci,
ma lui fallisce sempre perché è meno intelligente. -
- I gatti sono animali intelligenti, io ne ho tre in
casa! - Asserisce Rebecca.
- GARGAMELLA! - proclama
urlando il Grande Puffo.
Tutti gli altri puffano in
coro: - Prrrr... - Una sonora pernacchia che fa spanciare dalle risate Rebecca.
Allora la richiamo all'ordine dall'esterno del fungo:
- Rebbi, non sei qui a prendere
il tè! Dobbiamo andare prima che diventi buio. -
- Arrivo ma non posso rimanere grande due mele o poco più!–
dice la bambina.
- Hai ragione – ammette il
Grande Puffo – Devi uscire dal fungo e ti ripufferò alla tua misura normale. -
Osservo Rebecca mentre,
piccola Puffa, esce dal funghetto.
- Però prima della magia–
dice il Grande Puffo – Devi promettermi che tornerai a trovarci! -
- Prometto Grande Puffo,
pufferò a trovarvi. - dice Rebecca.
Mentre il Grande Puffo mette
in atto la sua magia, penso: “Nessun puffo mi ha chiesto di tornare,
chissà perché!?”
Con Rebecca, tornata a
dimensioni più umane, ci allontaniamo dal villaggio degli ometti blu che ci
puffano con tanti saluti dai loro funghetti.
Io e mia nipote
ripercorriamo a ritroso lo Chemin de la Mâture e, guardando Rebecca, penso: “Avrà
molte cose da raccontare ai suoi genitori, riguardo al Grande Puffo, a
Quattrocchi, al Puffo Brontolone, al Puffo Tontolone, al Puffo Vanitoso e a
Puffetta. Chissà se le crederanno o la pufferanno di risate!”
Quattrocchi, la sapienza
fatta puffo
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