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martedì 25 settembre 2018

IO I PUFFI E...UNA BAMBINA



di Giovanni De Pedro
Un tratto dello Chemin de la Mâture

Signorina Maccabei, dove sono i Pirenei? Tra la Spagna e la Francia ma non avrei mai pensato che fossero così belli. Durante le vacanze mi ha accompagnato Rebecca, la mia adorata nipotina di dieci anni e insieme abbiamo percorso lo Chemin de la Mâture, il sentiero dell’alberatura, un cammino che veniva usato per trasportare il legno da una valle all’altra. Il sentiero tagliato nella roccia è molto alto e io soffro di vertigini! L'impavida Rebecca lo affronta con lo sprezzo del pericolo che distingue i bambini, mi prende per mano conducendomi sino alla fine.



Dopo aver percorso un chilometro circa, si apre davanti a noi, una vallata che si estende a perdita d'occhio e ci inoltriamo nel fitto bosco. Camminiamo tra muschi, licheni e pini centenari che delineano il nostro percorso. A un tratto Rebecca urla saltellando e balbettando:


- Hai visto zio? Un... un...un folletto blu ha attraversato la strada! -
- Cosa stai dicendo, figurati! - rispondo con scetticismo – I folletti sono un frutto d'immaginazione e poi, com'era? Blu? Non farmi ridere! -
- Scusa – dice appoggiando le mani sui fianchi - Guarda che l'ho visto infilarsi in quel fungo! - Indicandomi un' amanite rossa con puntini bianchi.
- Cosa c'è nella tua borraccia? - dico scherzando – Vedi folletti blu che s'infilano nei funghi, sei ubriaca?
- Se non ci credi vieni a vedere. Ecco, il fungo è quello! -
Ci avviciniamo al funghetto, una porticina si apre e spunta un viso blu con una barba bianca e un cappellino rosso. Urlo con meraviglia:
- Il Grande Puffo! -
- Certo, sono il Grande Puffo e puffo su per giù due mele o poco più. Cosa ti aspettavi? Questo è il villaggio dei Puffi! -


Il Grande due mele o poco più

Dai funghi del vicinato iniziano a uscire altri ometti blu e, pian piano, li riconosco tutti e chiedo al Grande Puffo:
- Posso entrare per vedere le vostre case, ehm, i vostri funghi e puffarvi un'intervista? -
Il Grande Puffo mi guarda dal capo ai piedi e puffa:
- Sono un mago, per i miracoli mi sto organizzando! Non posso puffare te alla nostra misura, mi è possibile solo per la puffetta che ti accompagna. -
Con grande dispiacere approvo e, rivolgendomi a mia nipote, le dico:
- Rebecca te la senti di entrare nel fungo a puffare l'intervista? Puoi fare le domande che preferisci. -
Con aria ancora arrabbiata per il mio precedente scetticismo, acconsente ma con una specie di ricatto:
- Vado, ma tu la prossima volta devi credermi! - dice con le braccia conserte.
- Va bene, scusami, non metterò più in dubbio le tue parole. -
Il Grande Puffo allunga le mani verso Rebecca e puff... eccola ridotta a due mele o poco più. La vedo entrare nel fungo mano nella mano con la Puffetta che, prima di scomparire all'interno, si gira puffandomi una linguaccia.
“Solidarietà femminile” penso.
Ascolto dall'esterno tutto quello che si puffa all'interno.


La “vanitosa” unica Puffetta

- Che bello, non ero mai entrata in un fungo! - dice Rebecca.
- Questa chi è? - chiede il Puffo Brontolone.
- E' una nuova Puffetta. Si chiama Rebecca ed è qui per intervistarci. - dice il Grande Puffo.
- Io odio le interviste. – ribadisce il Puffo Brontolone – Io odio avere un'altra puffetta.
- Un'altra puffetta? Ne abbiamo sempre avuta una sola, perché averne un'altra? -
- Era un modo di dire, Puffo Tontolone – dice il Grande Puffo – E' possibile che credi a tutto? -
- Passiamo alle domande – dice la puffetta Rebecca – Come è nato il nome “Puffi”? –
“Ottima domanda” penso ” la ragazza ci sa fare!”
- Ehm, perché Puffi. - dice incerto il Grande Puffo – Rispondi tu, Quattrocchi. -
- Perché un giorno il nostro disegnatore, Peyo, mentre era al ristorante con un amico – racconta a valanga il Puffo Sapientone – Le chiese di passargli una saliera ma non gli veniva il nome e l'amico cominciò a dirgli “ Vuoi la schtroumpfs? Te la schtroumpfo”. La parola tedesca “schtroumpfs” venne tradotta in puffi  – conclude il Puffo Quattrocchi.
- Perché siete blu? - chiede Rebecca, giustamente.
- Uhm... - pensa Quattrocchi – Perché il gelato puffo è blu! –
 
“Io odio” il Puffo Brontolone

- Allora il gelato blu è nato prima di voi Puffi? - Saggia domanda!
- E' come chiedere se è nato prima l'uomo o la gallina – Afferma il Puffo Brontolone – Io odio queste domande. -
- Però devo dire una cosa. Trovo che siete tutti belli, come me! – afferma Rebecca, muovendo i suoi lunghi capelli.
- Io sono bellissimo, il più bello e nessuno è bello come me! – dice il Puffo Vanitoso mirandosi in tre specchi contemporaneamente.
- Pensavo di essere vanitosa ma tu mi superi! -
- Io – interviene la Puffetta –devo dire grazie al Grande Puffo che con una magia, stile chirurgo plastico, mi ha reso bella, dolce e intelligente. L'opposto di come mi aveva creato Gargamella. -
- A proposito, cosa pensate di Gargamella? -
- E' uno sfigato! - esordisce il Grande Puffo – Ha amicizie come Birba, il suo gatto, che lo consiglia come fare per catturarci, ma lui fallisce sempre perché è meno intelligente. -
- I gatti sono animali intelligenti, io ne ho tre in casa! - Asserisce Rebecca.
- GARGAMELLA! - proclama urlando il Grande Puffo.
Tutti gli altri puffano in coro: - Prrrr... - Una sonora pernacchia che fa spanciare dalle risate Rebecca. Allora la richiamo all'ordine dall'esterno del fungo:
- Rebbi, non sei qui a prendere il tè! Dobbiamo andare prima che diventi buio. -
- Arrivo ma non posso rimanere grande due mele o poco più!– dice la bambina.
- Hai ragione – ammette il Grande Puffo – Devi uscire dal fungo e ti ripufferò alla tua misura normale. -
Osservo Rebecca mentre, piccola Puffa, esce dal funghetto.
- Però prima della magia– dice il Grande Puffo – Devi promettermi che tornerai a trovarci! -
- Prometto Grande Puffo, pufferò a trovarvi. - dice Rebecca.
Mentre il Grande Puffo mette in atto la sua magia, penso: “Nessun puffo mi ha chiesto di tornare, chissà perché!?”
Con Rebecca, tornata a dimensioni più umane, ci allontaniamo dal villaggio degli ometti blu che ci puffano con tanti saluti dai loro funghetti.
Io e mia nipote ripercorriamo a ritroso lo Chemin de la Mâture e, guardando Rebecca, penso: “Avrà molte cose da raccontare ai suoi genitori, riguardo al Grande Puffo, a Quattrocchi, al Puffo Brontolone, al Puffo Tontolone, al Puffo Vanitoso e a Puffetta. Chissà se le crederanno o la pufferanno di risate!”


Quattrocchi, la sapienza fatta puffo


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