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domenica 30 gennaio 2022

I CAPODANNI DI LORENZA

 

di Marisa Vidulli


Lorenza aveva sempre odiato Capodanno sin da ragazza, avrebbe voluto passarlo ridendo non facendo il count down, che tristezza quei trenini e sorrisi forzati.

L'unico Capodanno felice lo aveva passato anni addietro a New York guardando Time Square con suo marito mentre facevano l'amore in modo superbo affacciati alla finestra dell'albergo!


Non temeva lo svolgersi del tempo, nemmeno adesso che le rubava più di una volta la capacità di stargli dietro  perché lei aveva rallentato il passo. Oppure lui correva di più,non sapeva dire.                                                        Sapeva di Certo che era cambiata la sua percezione di attimi e di anni, sapeva che teneva ora conto di più cose e aveva perso il capofitto. O meglio, il capofitto c'era sempre ma era disturbato dal buonsenso, saggio e irritante, forse inevitabile. Un po' triste.

Un altro Capodanno diverso perché felice era stato quello passato a Livigno in montagna , dove aveva incontrato l'amore.

Le cose erano andate così, perché la vita ti spiazza sempre soprattutto quando meno te lo aspetti continua.

La sera del veglione in albergo dove alloggiava- li fanno sempre come da protocollo - lei scese a malincuore tutta agghindata, ma dopo un'oretta sgattaiolò via e si rinchiuse in camera sua a guardare la luna che brillava splendida nel cielo d'inchiostro: si lo aveva notato il ragazzo bruno che la fissava e ballava il rock in maniera spericolata, salti  e piroette, e faceva girare la sua dama come un fuscello sollevandola oltre le spalle,.

Le aveva chiesto di ballare poco prima e al suo rifiuto si era scatenato forse per attirare la sua attenzione o per smaltire la rabbia per il rifiuto a cui non era avvezzo; era infatti il bello della compagnia e tutte in cuor loro avrebbero voluto essere la prescelta tutte meno Lorenza per timidezza forse o per paura di innamorarsi di muovo

Era appena uscita da una storia complicata, voleva solo dimenticare e abbronzarsi,  sciare no perché gli scarponi la impicciavano, le discese non la attraevano la funivia con i suoi seggiolini traballanti nel vuoto la terrorizzavano.

Mentre era immersa nei suoi pensieri sentì un timido bussare alla porta come di qualcuno indeciso sul da farsi poi il battito divenne più insistente e Lorenza rientrò dal terrazzino dove si stava congelando: chiese chi è e sentita una voce familiare, guardò dallo spioncino, lo vide, lo riconobbe e aprì la porta.

Ricordando la celebre scena scoppiarono a ridere e poi ognuno tornò in camera sua con la promessa di rivedersi l'indomani.

Si ritrovarono l'indomani sui campi da sci in una splendida giornata di sole; lui abbronzatissimo con un largo sorriso le venne incontro lei gli sembrò ancora più bella della sera prima perchè non amava le facce impiastricciate e Lorenza aveva un visino pulito da bambina su un corpo - e che corpo- da donna.

Lei fu affascinata dal suo sorriso e notò i denti che spiccavano bianchissimi sul bel volto abbronzato, insomma la luce della luna era stata un preludio romantico alla luce del sole che svela la verità nei minimi particolari e la verità era estremamente piacevole.

No io non scio disse lei, vai tu che mi sembri uno sciatore provetto io prendo il sole -e  acchiappi pensò lui che già la voleva tutta per sé. 

Dopo un paio di discese spericolate per farle vedere quanto era bravo e poi a lui piaceva quello sport, si sedette sulla neve accanto a lei e le propose di rivedersi la sera. Le avrebbe fatto una sorpresa si trattava di una gita su una slitta trainata da un maestro di sci su per la  montagnola coperti da calde pellicce, era una simpatica attrazione per i turisti, ma per loro si sarebbe rivelata magica

Un anno dopo erano diventati marito e moglie, ecco a parte quei due capodanni pensava Lorenza il 31 gennaio le metteva sempre un po' di malinconia, come a sottolineare il passare inesorabile del tempo.

LA VITA SI CAPISCE GUARDANDOSI INDIETRO MA BISOGNA VIVERLA GUARDANDO AVANTI.

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