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martedì 8 novembre 2022

Baci all'inferno di ARIANA HARWICZ


 (a cura di Mimma Zuffi)

Ponte alle Grazie - pagg. 208 - € 16,90



Questo, di cui voglio assolutamente dirvi, è un romanzo di un’autrice fra le più importanti voci emergenti della letteratura latino americana. Ariana Harwicz, argentina, già giovanissima candidata al Booker Prize col suo bellissimo precedente (un bel pugno nello stomaco), Ammazzati amore mio, è stata giustamente inserita fra le scrittrici più significative della New Wave dal sud America. Ha una voce potente, inconfondibile, ipnotica per molti aspetti. È stata paragonata a Clarice Lispector. Anche con questo Baci all’inferno, ora in libreria per Ponte alle Grazie, come nel primo, sembra di leggere poesia, ed è bello naufragare nella sua prosa. Racconta con la lingua e con le viscere, mi pare, un femminile forte e lacerato.


 UN ROMANZO CHE DÀ VOCE AI TEMI CENTRALI DEL FEMMINISMO

HARWICZ CON UNO STILE CRUDO E SELVAGGIO

INDAGA IL RAPPORTO MADRE FIGLIA




 

Due donne spinte al limite dagli uomini della loro vita, sospese tra la girandola insensata della vita quotidiana, i pomeriggi in giardino e le loro piccole fughe complici, le due donne si muovono su un costante sottofondo di violenza. Ma la violenza è una minaccia reale, o un buco nero nella mente? E il piano di vendetta le due donne stanno elaborando, è una minaccia reale, un gesto estremo di rivolta?

Seguendo un flusso di coscienza degno di Virginia Woolf e Nathalie Sarraute, raccogliendo gli echi di violenza e grottesco della migliore tradizione letteraria latino-americana, seguiamo la coppia su una strada costellata di emozioni estreme e corpi violati che custodiscono le macerie di un’infanzia senza risposte, fino a un presente desolato, teatro di un finale tanto straordinario quanto imprevedibile.

 


Ariana Harwicz
, nata nel 1977, è una scrittrice, sceneggiatrice e documentarista argentina naturalizzata francese. Ha studiato Arti dello spettacolo presso l’Università di Parigi VII e Letterature comparate alla Sorbona. È autrice di diversi testi teatrali e di tre romanzi, tradotti in dodici lingue.



 

«Un libro pericolosamente coinvolgente».

The Guardian

 

«Harwicz celebra l’erotismo e l’audacia con un’intensità degna di Clarice Lispector».

The Times

 

«Harwicz riesce ad attirare il lettore negli aspetti più oscuri della mente umana».

Publishers Weekly

 

«Harwicz ha una scrittura ricca di immagini di grande bellezza».

El País

 

«La feroce testimonianza della protagonista sull’amarezza della maternità

e la violenza nascosta dietro un’esistenza ordinaria sono resi dall’autrice

con un linguaggio poetico».

Kirkus

 


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