di Tatiana Bertolini
Antonio
Trezzini
ovvero la Künstkamera (1718-1734) e la
Cattedrale di SS Pietro e Paolo (1712-1733), |
Nato
ad Astano nel 1670 circa e morto a Pietroburgo nel 1734, egli è il primo di una
serie di architetti, la maggior parte italiani, chiamati a costruire i
meravigliosi palazzi che troviamo in questa città. Il suo stile richiama il
barocco ma è reinterpretato con una maggiore linearità e razionalità Trezzini
fu anche incaricato di costruire il Collegio dei dodici poi Università (1722-1742),
Quest’ultimo
lavoro è un insieme di costruzioni edificate fuori città che volevano essere la
Versailles della Russia in una località detta Petrodvorec o Peterhoff
Mentre ancora si stava
pianificando la costruzione della città, che costò la vita a centinaia di
uomini ivi impegnati nei lavori, lo zar fece edificare questa piccola
cittadella, che noi oggi possiamo vedere ricostruita nei minimi dettagli dopo le distruzioni del
grande assedio nella Seconda Guerra Mondiale
La facciata con i giochi d’acqua delle fontane (l’acqua è raccolta da fonti vicine al palazzo attraverso cascate, senza ausili meccanici)
Uno scorcio del bellissimo giardino che la circonda
Alla morte di Pietro il Grande, seguirono 35 anni di intrighi, congiure, e si succedettero sei autocrati: tre donne, un ragazzino, un infante e un idiota.
Nonostante
ciò l’occidentalizzazione della Russia procedette, anche se con delle soste e
non sempre nella direzione auspicata da Pietro il Grande.
Le
attività governative furono guidate spesso da favoriti, o gruppi famigliari che
si combattevano fra loro.
Caterina I (1725-1727)
Nel 1724 Caterina, ovvero la seconda moglie di Pietro, era stata dallo stesso nominata imperatrice e sua erede al trono. Alla di lui morte, con l’appoggio dei sostenitori dello zar tra cui Menšikov, e dei reggimenti della guardia, ella prese il suo posto alla guida del paese. Il suo regno durò solamente due anni e tre mesi.
In questo periodo fu istituito il Consiglio Segreto, che si sarebbe dovuto occupare di questioni di importanza eccezionale. Di esso facevano parte le due figlie che la zarina aveva avuto da Pietro, Anna ed Elisabetta, ma che al momento parevano escluse dalla successione; infatti la Caterina I aveva nominato suo successore Pietro II, figlio di Alessio e nipote di Pietro I.
Pietro II (1727-1730)
Nei
primi tempi ebbe come reggente Menšikov, ma poiché egli non era di suo
gradimento, lo fece esiliare in Siberia, e al suo posto scelse come tutore il
principe Dulgorukij di cui due familiari, sedevano nel consiglio segreto, si
può quindi pensare che le scelte operate dal giovane principe gli fossero state
in realtà suggerite dai nuovi protettori, che avevano in seguito provveduto a
fidanzarlo con una loro principessa.
Anche
questo regno però fu di breve durata, Pietro II morì di vaiolo a 14 anni nel
1730, senza designare alcun erede.
Anna Ivanovna (1730 – 1740)
La morte di Pietro II causò un vuoto di potere, anche perché con esso si era
chiusa la discendenza in linea diretta dei Romanov.I
nobili quindi decisero i nominare zarina Anna Ivanovna, figlia di Ivan V
fratellastro di Pietro il Grande.
Suo
padre infatti aveva avuto due mogli, e dal primo matrimonio erano nati, tra gli
altri, Sofia e Ivan V che da giovane era stato co- zar con Pietro.
Anna
era vedova del duca di Curlandia e senza figli, una figura all’apparenza debole
e che gli aristocratici pensavano di condizionare a loro favore. Subordinarono
la sua nomina a zarina ad alcune clausole, quali il non potersi risposare, non
prendere decisioni di alcun tipo senza prima il benestare del Consiglio
Segreto. Anna, che aveva riportato la capitale a S. Pietroburgo, in un primo
momento accettò ogni cosa, ma in seguito, le lotte fra la piccola e la grande
nobiltà le diedero il pretesto di denunciare pubblicamente le condizioni con le
quali era stata costretta ad accettare la corona, dimostrando che sarebbe stata
ingannata. Abolì quindi il Consiglio Segreto, senza però ridare autorità al
Senato, e regnò da autocrate per 10 anni.
Durante
questo periodo il “partito tedesco” *
acquistò una maggiore forza, che si esternò soprattutto nel disprezzo delle
cose russe e nella repressione poliziesca, il cui capo, Biron, era un favorito
della zarina. Centinaia di persone furono uccise o deportate in Siberia. Questo
decennio fu particolarmente buio e non si rileva alcuna attività degna di nota.
Non avendo figli la zarina designò Ivan VI nipote della sorella Caterina. Si
dice che Anna alla sua morte abbia lasciato duemila vestiti e due copechi nelle
casse dello stato.
Ivan VI (1740 – 1741)
Biròn, ex favorito della zarina, divenne reggente, ma fu successivamente esautorato e al suo posto andò la madre di Ivan Anna Leopoldovna, che era stata sposata ad un duca tedesco. Il partito tedesco e la reggente dopo solo un anno però furono rovesciati da un altro complotto, questa volta organizzato da Elisabetta la figlia di Pietro il grande.
*Partito tedesco
in origine era un gruppo di famiglie portate in Russia dalla Curlandia
Elisabetta I (1741-1762)
La
notte del 25 novembre di quell’anno fece arrestare lo zar Ivan VI e la reggente
Anna Leopoldovna.
Anche
il regno di Elisabetta fu caratterizzato dall’influenza dei favoriti pure se in
modo meno marcato che nei regni precedenti.
Elisabetta
abolì la pena di morte e incaricò Ivan Šuvarov di fondare l’università di
Mosca. La posa della prima pietra avvenne il 25/01/1755, giorno di Santa
Tatiana che divenne così la patrona degli studenti per i quali quella data è
divenuta poi il giorno della loro festa.
Altra
importante riforma fu l’abolizione della pena di morte; pur essendo una sovrana
più attiva delle precedenti non aveva certo l’energia e la volontà del padre.
Un altro personaggio di rilievo fu Aleksej Razumovskij che gli storici indicano
come probabile marito morganatico; in origine era un pastore ucraino, chiamato
a Corte come cantore in virtù della sua voce possente. Per quanto riguarda la
politica estera la Russia continuò a tenere un canale commerciale privilegiato
con l’Inghilterra, che era iniziato nel secolo XVI; il partito tedesco era in
declino mentre si stava risvegliando un interesse verso la lingua e il mondo
francesi.
Non
fu però abolita la servitù della gleba. La zarina Anna aveva inaugurato a
Pietroburgo una scuola per cadetti della nobiltà in modo che potessero
diventare ufficiali senza passare dai gradi inferiori. Elisabetta invece aveva
fondato una Banca detta della Nobiltà che concedeva prestiti a basso tasso
d’interesse ai proprietari terrieri. Un’ordinanza del 1746 proibiva a chi non
fosse nobile di acquisire “uomini e contadini con o senza terra” e nel 1758
coloro che, non essendo nobili, avessero posseduto servi della gleba furono
costretti a venderli. Infine nel 1754, per agevolare il commercio abolì i dazi
interni.
Ad
Elisabetta lo stile architettonico di Trezzini non piaceva, chiamò così in
Russia un architetto italiano, Bartolomeo Rastrelli.
Il lavori eseguiti da questo architetto furono molti, sia a Pietroburgo che a Kiev.
Nella
capitale russa ricordiamo il Convento Smolny.
Interessante
il gioco delle cupole della chiesa: all’interno una grande che richiama le
chiese latine, sovrastata e circondata da piccole cupole a bulbo che rimandano alla
tradizione ortodossa
Un edificio privato è Palazzo Stroganov
Il
cui proprietario finì quasi sul lastrico per quanto gli venne a costare
La
zarina incaricò Rastrelli anche del rifacimento della facciata del Palazzo
d’Inverno
e del il rifacimento del Palazzo d’Estate che era appartenuto a sua madre Caterina I.
Questo
edificio si trovava allora in un villaggio detto Tsarskoe Selo ovvero villaggio degli zar, ribattezzato poi Puškin perché lì aveva frequentato il
liceo il celebre scrittore.
Di
questo edificio in uno stile che richiama il rococò è famosa l’infilata dorata, ovvero una lunga
sequenza di stanze e la Camera d’ambra,
una stanza le cui pareti sono rivestite di lastre di questo prezioso minerale,
Esse furono sottratte dai tedeschi durante il II conflitto mondiale e
riconsegnate poi durante i primi anni della presidenza di Putin in cambio di
contratti commerciali.
Camera d’agata
Sala da pranzo
La camera d’ambra: due pareti
Sala da ballo
Stanza della zarina
Un’altra
minaccia per la Russia era rappresentata dalla Prussia, che proprio in quel
secolo si stava fortificando e andava acquisendo un peso politico e militare
non da poco. Anticamente quella regione era stata abitata dai cavalieri teutoni
che più di una volta avevano cercato di invaderla.
Nel
1700 la Russia partecipò a ben cinque guerre*, che si inserivano nelle varie alleanze
del tempo. Tutte provocarono un grande dispendio di ricchezze e vite umane
spesso senza che ciò comportasse poi un effettivo vantaggio per questo paese.
Pietro III (1762)
Suo
padre infatti era il nipote del re di Svezia e quando il fanciullo rimase
precocemente orfano di entrambi i genitori, fu educato alla corte svedese come
probabile successore del sovrano. Il trasferimento in Russia per lui si rivelò
piuttosto traumatico, egli disprezzava tutto quello che era russo mentre aveva
una sconfinata ammirazione per la Prussia, e, se avesse regnato, la politica
del suo paese sarebbe radicalmente cambiata ma esso ne sarebbe uscito
irrimediabilmente compromesso.
In
realtà Pietro Ulrico di Holstein – Gottorp era poco più che un idiota e passava
le giornate giocando con eserciti di soldati di piombo inventando astruse
strategie e tattiche militari, o disegnando nuove divise per i soldati simili a
quelle prussiane. Non seppe trarre i vantaggi dai risultati della guerra dei
sette anni, non solo, alla morte di Elisabetta richiamò in patria le truppe che
avevano occupato Berlino e che avrebbero potuto seriamente piegare la Prussia.
Il
suo regno durò solo un anno. Alla fine il malcontento dell’esercito e il timore
di essere nuovamente invasi dai vicini occidentali spinsero i più temerari ad
ordire un complotto, le truppe della guardia appoggiate dai cosacchi
dichiararono decaduto lo zar, che finì suoi giorni nella fortezza di S. Pietro
e Paolo, e sul trono acclamarono zarina la di lui moglie Sofia di Anhalt-Zerbst
passata alla storia come Caterina II la Grande.
1733-1735 guerra di successione polacca, 1736 – 1739 guerra contro la Turchia, 1741 – 1743 guerra contro la Svezia (alleata della Francia),1756 – 1753 guerra dei sette anni, 1760 guerra contro la Prussia.
Questo giovane sovrano attento e perspicace, avrebbe dovuto affrontare una delle pagine più difficili della storia russa: la guerra con Napoleone.
(segue)
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