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sabato 8 novembre 2014

Il Palio di Lodi

di Giovanni De Pedro
Il Duomo di Lodi e Piazza della Vittoria
(foto di Giovanni De Pedro)

Sicuramente il palio più famoso si svolge a Siena, con l'appassionata corsa dei cavalli in Piazza del Campo, ma anche quello di Lodi non ha nulla da invidiare a quello toscano, anzi è più divertente e altrettanto colorato, e lo scenario di Piazza della Vittoria è ugualmente coinvolgente.

Domenica 5 ottobre, mentre il sole scaldava la piazza, per la ventottesima edizione organizzata dall'Associazione Wasken Boys, sette contrade hanno fatto onore ai propri colori dandosi battaglia, senza troppo agonismo ma con accesa allegria. 
Le sei contrade laudensi - San Gualtero, Sant'Alberto, Colle Eghezzone, Lodi Vecchio, Boffalora, Revellino Marte -  con l'aggiunta di Omegna, località sulle rive del Lago d'Orta gemellata con la città padana, hanno dato vita alle tre fasi nel quale è diviso il Palio: la gara degli anelli, la cursa dei puledrin e la cursa dei cavai.


Un momento della gara degli anelli
(foto di Giovanni De Pedro)
Dopo la sfilata di presentazione, con tanto di nobili damigelle e aitanti cavalieri, tutte le fazioni in campo hanno presentato i loro cavalli e il Palio ha cominciato a prendere vita con la gara degli anelli, che riporta alla memoria l'atmosfera di un vero torneo medievale, dove i cavalieri devono infilare anelli posti sul percorso, aiutati da una lancia e a dorso del proprio destriero, regalando i primi punti alla propria contrada verso la conquista del Palio.

Grandi, i piccoli "puledrin"
(foto di Giovanni De Pedro)
La seconda "battaglia" si è svolta tra bambini di età non superiore a undici anni che hanno spinto con vigore i loro "puledrin" fino all'arrivo. I loro piccoli corpi erano stanchi sotto il grande sforzo ma i loro visi erano felici, anche quelli dei perdenti, sebbene uno di loro si fosse fatto male, travolto dal cavallo di una contrada avversaria, per fortuna con lievi conseguenze. Giro d'onore per i vincitori, anche se il loro successo non influisce sul punteggio del Palio, non interessa, sono contenti soltanto di essere, per un giorno, al centro dell'attenzione e divertirsi con un gioco speciale.

La cursa dei cavai all'ombra del Duomo
(foto di Giovanni De Pedro)
La terza e ultima gara, la cursa dei cavai, regala i punti necessari per la vittoria finale. La corsa dei cavalli è una fedele riproduzione di quella senese, tre giri di piazza prima del traguardo che viene tagliato, per la prima volta, da una donna, con i vivaci colori blu e arancio di Revellino Marte, che si aggiudica il Palio di Lodi 2014. 
L' unica differenza di questo Palio, rispetto a tutti gli altri, è l'assoluto rispetto per gli animali perché i destrieri sono carri con sembianze equine. In tal modo fantini e cavalli non si fanno male! 
Gli animalisti non possono lamentarsi, ma voi lettori l'avevate già capito dalle immagini precedenti! 


Uno scorcio del Tempio dell'Incoronata
(foto di Giovanni De Pedro)
La mia domenica laudense finisce con la visita al Tempio dell'Incoronata, un gioiello artistico nel centro di questa città, ma sulle mie labbra c'é ancora il sorriso per il divertimento e la spensieratezza che mi ha regalato questo Palio.
Di una cosa sono sicuro: segnerò sulla mia agenda l'appuntamento per il prossimo anno per poter rivivere quest'atmosfera di allegria.
W il Palio di Lodi!


2 commenti:

  1. A leggere il tuo pezzo ci hai fatto venir voglia che venga il prossimo ottobre per assistere a questa gioiosa festa.
    Susanna

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  2. Mi fa piacere di averti invogliato.Oltre al Palio, vale la pena di conoscere una bella cittadina come Lodi. Grazie Susanna, Giovanni.

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