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sabato 4 giugno 2016

Muhammad Alì, nato Cassius Clay

Muhammad Alì - ieri e oggi
(a cura di Mimma Zuffi)

All'alba di questa mattina e' scomparso Muhammad Ali', nato Cassius Clay.
Da oltre trent'anni combatteva contro il morbo di Parkinson, che lo aveva a poco a poco minato nel fisico, ma niente aveva potuto contro il suo sguardo.
Aveva soltanto settantaquattro anni.


Difficile resistere all'etichetta del "piu' grande sportivo di tutti i tempi". Riferito a lui, "grande" acquista una gamma di significati che trascende la boxe e riporta alla mente un mondo in cui Ali' ha combattuto per cambiare la societa', per affermare principi che ancora oggi sono dibattuti in America e nel mondo, con il coraggio di chi rifiuta di mantenere un'identita' che altri vogliono imporgli.

Del suo simbolico cambio di identita', racconta Alban Lefranc nel Ring invisibile.
L'omicidio del giovane Emmett Till, un ragazzino linciato a Money, Mississippi, colpevole di avere guardato una donna bianca, diventa la pietra angolare della decisione di Cassius Clay di dedicarsi alla boxe. Il ring invisibile e' quello in cui lo stesso Clay si rifugia per far si' che il suo volto non sia mai sfigurato dal razzismo come quello di Till.

Nemmeno Joyce Carol Oates in Sulla boxe e' rimasta immune alla grandezza di Ali' e si concentra soprattutto sul coraggio che ebbe nel rifiutare di andare in Vietnam - "i Vietcong non mi hanno mai chiamato negro" - oltreché sulle straordinarie doti di sportivo che la Oates confronta con quelle di altri grandi della boxe in una esplorazione dello sport che aveva imparato ad amare da bambina grazie al padre.

66thand2nd e i suoi autori rendono omaggio all'Immortale del ring. 

Il re e' morto, lunga vita al re.  

Alban Lefranc, Il ring invisibile 


Dentro il ring invisibile che Alban Lefranc costruisce intorno al giovane Cassius Clay, verità e immaginazione lottano corpo a corpo per dare vita a una biografia visionaria e incandescente. Tutto nasce da un fatto di cronaca che ha cambiato la storia degli Stati Uniti: il macabro omicidio di Emmett Till, l’adolescente afroamericano massacrato il 28 agosto 1955 nella cittadina di Money, Mississippi, per aver osato importunare una donna bianca. Cassius ha quasi la stessa età della vittima e ancora non sa che un giorno diventerà Muhammad Ali, «The Greatest», ma sarà proprio l’immagine scioccante di quel volto sfigurato – pubblicata su tutti i giornali del paese – a trasformare un ragazzino di Louisville nel più straordinario dei combattenti. «La sera mio padre ci parlava di Emmett e ci raccontava in modo accorato il delitto. Continuai a pensare a lui, fino al giorno in cui mi venne in mente come far pagare ai bianchi la sua morte». È da questa confessione che Lefranc parte per raccontare Ali prima di Ali – ovvero la genesi dell’atleta che più di ogni altro ha saputo trasformare l’impresa sportiva in un atto politico, civile e rivoluzionario.  

Joyce Carol Oates, Sulla boxe


Una raccolta di saggi, scritti nell’arco di vent’anni – quattro dei quali pubblicati per la prima volta in Italia –, che ripercorrono la storia della boxe dai giochi gladiatori dell’antica Roma al pugilato a mani nude praticato in Inghilterra fin dal Diciottesimo secolo; dai combattimenti tra schiavi nell’America della Secessione alle sfide tra i fuoriclasse entrati ormai nella leggenda come Muhammad Ali, Mike Tyson, Jack Dempsey, Jack Johnson e Joe Louis. Joyce Carol Oates tratta con sensibilità e rispetto il mondo della boxe, che ha imparato a conoscere fin da bambina assecondando la passione del padre. Racconta le vite spesso rocambolesche dei campioni, le loro alterne vicende e fortune, i risvolti sociali e di costume, gli interessi che si intrecciano nell’attesa dei grandi incontri, gli aspetti controversi eppure affascinanti di questa disciplina. Intellettuale d’eccezione, Oates si accosta con entusiasmo e disincanto allo sport che forse più di altri incarna la miseria e la magnificenza della natura umana, offrendo un punto di vista inedito e virile sulla «nobile arte».   



1 commento:

  1. Complimenti direttore! Siete sempre sul "pezzo"!
    Sognaparole, a mio avviso, è uno dei migliori blog, come lo avete definito, di "cultura e attualità"!
    Roby

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