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domenica 16 novembre 2014

"Il figlio del vento" di Henning Mankell

(a cura di Mimma Zuffi)
Marsilio Editore pagg. 336 - € 12,50


Alla fine del diciannovesimo secolo il giovane esploratore svedese Hans Bengler è in viaggio in Sudafrica alla ricerca di un insetto misterioso. Ai confini del deserto del Kalahari trova invece un bambino rimasto solo e decide di portarlo con sé in Svezia. Molo ha visto uccidere suo padre e non ha più nessuno, ma in quel paese di neve e ghiaccio finisce per diventare una «curiosità» agli occhi di chi non ha mai visto prima una persona di colore. Soltanto i sogni possono dargli ancora un po' di calore riportandolo al villaggio, alla tribù, agli affetti.

Con una bambina vicina di casa si prepara a costruire un'imbarcazione che gli permetta di raggiungere le coste africane. Ma un giorno la bambina viene trovata morta, uccisa brutalmente, con la gola tagliata e coperta di fango.



Henning Mankell (1948) è l’autore svedese più tradotto nel mondo dopo Stieg Larsson: più di quaranta lingue per oltre quaranta milioni di copie. Di recente, il suo commissario Wallander, protagonista di una delle più celebri serie poliziesche di tutti i tempi, ha conosciuto ulteriore fama grazie alla serie televisiva prodotta dalla BBC, protagonista Kenneth Branagh, in Italia in onda sulla Effe.

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