Iperborea - pagg. 64 - € 9,00
« Knut Hamsun mi ha
insegnato a scrivere.» Ernest Hemingway
Ci sono
incontri, sguardi, gesti, parole che possono segnare il cammino di una vita. Ce
li portiamo accanto, continuando a riconcorrerli e a ritrovarli, e tanto più
forte è l’estasi quando l’immagine inseguita ci si ripropone. È questo che
accade al consueto vagabondo in cui Hamsun proietta tutta la sua esacerbata
irrequietudine, un non meglio precisato critico letterario norvegese che si
trova a girovagare senza meta attraverso la Svezia. Fermatosi una notte alla
stazione postale di Bärby, s’imbatte in un’affascinante ragazza dallo sguardo
profondo e dai modi spigliati e anticonvenzionali, e se ne invaghisce
perdutamente. Sono gli ultimi mesi del 1888, quando Julius Kronberg espone il
suo grande dipinto La Regina di Saba a Göteborg, e lo scrittore ravvisa una
straordinaria somiglianza con la ragazza.
Ma l’idillio ha breve durata. Lei
scompare senza lasciare messaggi né tracce, anche se fatalmente
indimenticabile. Quattro anni dopo la «regina» ricompare all’improvviso su un
treno in partenza da Malmö e riaccende l’amore del protagonista. Inizia così un
lungo e imprevedibile inseguimento, un viaggio con ogni sorta di stravaganti
incontri che lo porta fino a Kalmar, sulle rive del Baltico, dove finirà per
reinventarsi una nuova professione e una nuova vita per continuare il suo
assedio. Deciso più che mai a non risparmiarsi nessuna fatica, non esitare
davanti a nessun viaggio, non aver paura di nessuna spesa per raggiungere la
sua felicità.
Cresciuto
in una povera famiglia di contadini del Norland, in Norvegia, il cui grandioso
scenario naturale fa da sfondo a tanta parte della sua opera, Knut Hamsun segue presto da
autodidatta e senza successo la vocazione letteraria. Dopo aver provato ogni
sorta di mestiere, da mandriano a merciaio ambulante e controllore di biglietti
del tram in America, con la pubblicazione del rivoluzionario romanzo Fame (1890) segna una
svolta nella letteratura europea e dà luce al prototipo dell’eroe-viandante,
espressione di anarchica libertà ma anche di invincibile solitudine e
raggelante percezione del nulla. Considerato un maestro da scrittori come
Thomas Mann, Kafka, Brecht, Hemingway e Isaac Bashevis Singer, che lo ha
definito il padre della letteratura del XX secolo, la sua fama, consacrata dal
Premio Nobel nel 1920, è oscurata in vecchiaia dall’infausta adesione al
nazismo. Iperborea ha pubblicato i romanzi Un vagabondo suona in sordina, Sotto la stella d’autunno, La regina di Saba,Sognatori e Misteri.
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