!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

mercoledì 29 novembre 2017

"La regina di Saba" di Knut Hamsun

(a cura di Mimma Zuffi)
Iperborea - pagg. 64 - € 9,00
« Knut Hamsun mi ha insegnato a scrivere.» Ernest Hemingway

Ci sono incontri, sguardi, gesti, parole che possono segnare il cammino di una vita. Ce li portiamo accanto, continuando a riconcorrerli e a ritrovarli, e tanto più forte è l’estasi quando l’immagine inseguita ci si ripropone. È questo che accade al consueto vagabondo in cui Hamsun proietta tutta la sua esacerbata irrequietudine, un non meglio precisato critico letterario norvegese che si trova a girovagare senza meta attraverso la Svezia. Fermatosi una notte alla stazione postale di Bärby, s’imbatte in un’affascinante ragazza dallo sguardo profondo e dai modi spigliati e anticonvenzionali, e se ne invaghisce perdutamente. Sono gli ultimi mesi del 1888, quando Julius Kronberg espone il suo grande dipinto La Regina di Saba a Göteborg, e lo scrittore ravvisa una straordinaria somiglianza con la ragazza. 


Ma l’idillio ha breve durata. Lei scompare senza lasciare messaggi né tracce, anche se fatalmente indimenticabile. Quattro anni dopo la «regina» ricompare all’improvviso su un treno in partenza da Malmö e riaccende l’amore del protagonista. Inizia così un lungo e imprevedibile inseguimento, un viaggio con ogni sorta di stravaganti incontri che lo porta fino a Kalmar, sulle rive del Baltico, dove finirà per reinventarsi una nuova professione e una nuova vita per continuare il suo assedio. Deciso più che mai a non risparmiarsi nessuna fatica, non esitare davanti a nessun viaggio, non aver paura di nessuna spesa per raggiungere la sua felicità.

Cresciuto in una povera famiglia di contadini del Norland, in Norvegia, il cui grandioso scenario naturale fa da sfondo a tanta parte della sua opera, Knut Hamsun segue presto da autodidatta e senza successo la vocazione letteraria. Dopo aver provato ogni sorta di mestiere, da mandriano a merciaio ambulante e controllore di biglietti del tram in America, con la pubblicazione del rivoluzionario romanzo Fame (1890) segna una svolta nella letteratura europea e dà luce al prototipo dell’eroe-viandante, espressione di anarchica libertà ma anche di invincibile solitudine e raggelante percezione del nulla. Considerato un maestro da scrittori come Thomas Mann, Kafka, Brecht, Hemingway e Isaac Bashevis Singer, che lo ha definito il padre della letteratura del XX secolo, la sua fama, consacrata dal Premio Nobel nel 1920, è oscurata in vecchiaia dall’infausta adesione al nazismo. Iperborea ha pubblicato i romanzi Un vagabondo suona in sordinaSotto la stella d’autunnoLa regina di Saba,Sognatori e Misteri.

Nessun commento:

Posta un commento