appunti sparsi di viaggio di Marina Fichera
Erano anni che
avevo voglia di vedere uno degli spettacoli naturali più sorprendenti, l’aurora boreale, perciò a marzo 2022,
non appena la pandemia ha frenato un po’ la sua corsa, ho colto l’occasione e
son partita verso Nord.
Ho però scelto non un Nord qualsiasi, ma un
Nord estremo, ancora poco turistico e selvaggio: la parte orientale di
Finlandia e Norvegia – zone anche conosciute come Lapponia e Finnmark - al
confine con la Russia e affacciata sul
Mare di Barents. A oltre 450 km sopra il Circolo Polare Artico.
La zona del nord della
Norvegia visitata in questo viaggio (dal web)
Gli abitanti di questi territori inospitali sono da
millenni i Sami, l’antica popolazione
che ancora oggi occupa una vasta area della parte settentrionale della penisola
scandinava, suddivisa tra quattro nazioni: Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia.
Dopo secoli di
discriminazioni, i Sami, da sempre allevatori di renne, ora sono perfettamente
integrati pur riuscendo a mantenere una forte identità culturale che esprimono,
tra le altre cose, attraverso i parlamenti locali e una bandiera che
rappresenta tutte le comunità unite.
La bandiera Sami, ogni fascia verticale rappresenta una delle quattro comunità e la sua numerosità, in blu la Norvegia (dal web)
Durante questo
breve viaggio ho incontrato persone gentili e sorridenti e una regione
più vitale di quanto pensassi, forse perché partivo influenzata dalla recente
esperienza solitaria alle Faroe – qui i dettagli SOGNAPAROLE
MAGAZINE: Isole Fær Ǿer: in viaggio tra pecore e nuvole. A una
latitudine intorno al 70° parallelo - Capo Nord è al 71° - in ogni paesino ci
sono negozi, pasticcerie e localini dove la sera nel fine settimana si beve e
si suona. A Vardø c’è persino il cinema e la piscina coperta, oltre a un ottimo
ristorante thailandese, e le strade imbiancate e battute dal freddo vento sono
percorse dalle auto ad ogni ora del giorno e della notte. Insomma, c’è una vita
abbastanza vivace anche in inverno.
Casa vicino a Kongsfjord (foto di Marina Fichera)
Atterriamo a
Ivalo, in Finlandia, verso le 18.
Sulla pista del piccolo aeroporto, che percorriamo a piedi, è già buio e il
termometro segna “solo” cinque sottozero ma, tutto sommato, non si sente molto.
In fondo siamo qui perché speranzosi di vedere – almeno in una delle sei notti
che trascorreremo in viaggio - l’aurora boreale, perciò il cielo limpido e
stellato sopra le nostre teste ci fa dimenticare il freddo.
Giusto il tempo di fare un’ottima cena a base di
zuppa bollente e salmone favoloso e, appena usciti dal ristorante, abbiamo il
primo comitato di benvenuto: l’aurora
si presenta maestosa davanti ai nostri occhi increduli! Corriamo a prendere
macchine fotografiche e cavalletti e restiamo fuori a scattare foto e ad
ammirare questa meraviglia naturale fin quasi alla mezzanotte, quando crolliamo
per il freddo pungente – siamo arrivati a meno quindici nel frattempo - e la
stanchezza.
La mattina dopo
usciamo dalle nostre casette di legno per recarci a far colazione nell’edificio
che funziona da reception e sala per la colazione. Il cielo è terso e sgombro
da nuvole, di un azzurro chiaro ma intenso, il sole è ancora basso
all’orizzonte, protetto dagli abeti della taiga – la foresta artica – che è
ricoperta da metri di neve. Il silenzio regna tutto intorno, sembra di essere
dentro una favola, anche se la temperatura esterna è di ventidue gradi sotto
zero. Sì, avete letto bene, ventidue.
Non ero mai
stata così a Nord in inverno e così, durante questo viaggio, ho imparato due
cose nuove. La prima è che a meno ventidue gradi il fiato si ghiaccia
immediatamente sulle lenti degli occhiali e che per toglierlo l’unica cosa è
entrare in un luogo chiuso e attendere (sembra banale ma quando sei in mezzo a
un bosco imbiancato può non esserlo...), perciò meglio fare attenzione nel
portare la sciarpa/scaldacollo a coprire naso se si indossano occhiali da vista.
La seconda cosa che ho imparato è che il bianco ha delle sfumature che non
pensavo neanche esistessero. Che sia nella sterminata foresta, tra le pianure
brulle della tundra o affacciato sul mare artico, ogni singolo raggio di sole,
ogni nuvola che rapida attraversa il cielo, ogni folata di gelido vento
nordico, ogni minuscolo, geometrico, fiocco di neve gelata, crea un bianco
unico. Abbacinante, spento, candido, sporco, brillante, descriverli tutti è,
per me, quasi impossibile. So solo che i miei occhi sono stati catturati e
ammaliati da questo bianco mutevole e sempre diverso, e non me lo aspettavo.
Batsfjord è un grazioso
paesino di pescatori noto per la pesca al granchio
reale rosso, una specie giapponese, introdotta negli anni ’60 dai sovietici
nelle acqua antistanti la Norvegia che rapidamente prese il sopravvento su
altre specie autoctone. Ciò che, all’inizio, sembrava una disgrazia in realtà
diventò, in pochi anni, la fortuna di questa sperduta regione, al tempo a
rischio di spopolamento. Il granchio reale è divenuto infatti una fonte di
ricchezza per tutta la regione, poichè viene venduto a prezzi stratosferici – circa 100
euro al chilo – in tutto il mondo.
Inoltre i
turisti possono imbarcarsi su dei moderni gommoni – indossando grosse tute
termiche in inverno - per un’escursione nel fiordo di Batsfjord e vedere pescare
questo enorme crostaceo, che poi verrà servito a pranzo. Ammirare l’ampio
fiordo ricoperto di neve e l’enorme popolazione di volatili che lo popola,
pescare tre granchi da tre chili l’uno semplicemente tirando su una nassa, sentire
la brezza gelida del mare artico sulla faccia è stata una bella esperienza, e
il granchio reale da noi pescato e cotto al vapore davvero squisito!
Devo confessare una cosa, nella realtà i colori dell’aurora
che ho visto erano molto meno accesi di quelli che si vedono nelle mie foto, ma
non importa. Vedere queste scie luminose nascere dall’orizzonte e crescere,
muoversi, turbinare e cadere oltre l’orizzonte o disperdersi nella vastità del
cielo nordico è stato bellissimo. Uno spettacolo unico, che vale da solo il
viaggio. Siamo stati davvero molto fortunati a potervi assistere, affacciati
sul luccicante mare di Barents o nei fitti boschi dell’interno, per ben tre
sere su sei!
Non abbiamo visto l’aurora per altre tre sere perché erano in
corso tempeste di vento e neve, ma il bello di un viaggio a queste latitudini è
anche questo. L’imprevedibilità di ciò che ti circonda. Una mattina a Berlevåg
– il luogo abitato più a nord d’Europa - alle 10.04 c’era un bel sole e alle
10.09 nevicava copiosamente! Naturalmente pochi minuti dopo il meteo era di
nuovo cambiato e così per tutto il giorno e la notte, senza soluzione di
continuità. All’inizio è destabilizzante, ma dopo poco diventa quasi confortante.
Perché
sviluppi la certezza che anche la peggiore tempesta passerà, e questo
credo sia un grande insegnamento anche per le vicende della vita.
La
chiesa di Vardø (foto di Marina Fichera)
L’altro motivo
per cui ho scelto questo viaggio è stata la possibilità di visitare l’isola di Vardø, la più orientale della Norvegia.
Ho conosciuto l’isola, collegata alla terraferma da un tunnel sottomarino, grazie
al romanzo di Kiran Millwood Hargrave “Vardø. Dopo la tempesta”. Un romanzo
ruvido e affascinante, ispirato a fatti realmente accaduti negli anni intorno
al 1620, quando sull’isola si tennero alcuni processi a presunte streghe e
oltre novanta donne furono condannate a morte.
Un’onta che la
comunità ha cercato di superare con la costruzione di un memoriale unico e molto
evocativo. Un tunnel metallico lungo quasi cento metri, costruito sulla
spiaggia su una sorta di palafitta. Il tunnel conta tante finestre, lampade e
pannelli – con nome e storia di ogni donna - quante furono le vittime,
novantuno. Percorrerlo quasi al tramonto in una fredda e ventosissima giornata
di marzo è impressionante. La struttura vibra, ulula, geme, urla, potentissima.
Provo una sensazione di smarrimento che difficilmente dimenticherò.
Qui troverete
informazioni e foto sul memoriale dalle streghe di Vardø Steilneset | Nasjonale turistveger
Chi non ha mai
sognato un’avventura tra i boschi innevati su una slitta trainata dai cani? Non
so voi, ma io sì, l’ho sognata e, in parte, realizzata. Perchè l’esperienza
fatta a Kirkenes, una delle molte proposte gestite dallo staff dell’affascinante
Ice Hotel, è stata molto divertente ma di certo non molto avventurosa. Gruppi
di turisti salgono, a coppie, su piccole slitte trainate da bellissimi, nervosi
e vivaci cani husky e vengono portati a percorrere magnifici sentieri tra
boschi e laghi ghiacciati. Mentre si viaggia a velocità considerevoli sulle
strette piste tracciate dai precedenti passaggi, piccoli proiettili di ghiaccio
ed escrementi ci bombardano, l’avventura talvolta è bella ma scomoda!
L’unica nota non
positiva di questo viaggio è stata la durata, sette giorni sono volati troppo
velocemente. Tra escursioni in barca, in slitta, a piedi e in pulmino; tempeste
di neve e aurore; saune rigeneranti ma anche tubi dell’acqua scoppiati; ottimo
cibo e panorami uno più bello dell’altro, tutto è passato troppo in fretta.
Penso proprio che ritornerò da queste parti prima possibile, per vivere ancora
una volta la bellezza del Nord in inverno.
Nel profondo dell’inverno, ho finalmente capito che
dentro di me c’era un’estate invincibile.
Albert Camus
Meraviglia! Mi è immediatamente venuta voglia di partire!
RispondiEliminaGrazie! Viaggiare é sempre una delle cose piú belle che si possano fare!
EliminaMarina l'articolo è ,come sempre ,molto bello .descrivi i paesaggi in modo assolutamente affascinante. complimenti! resto in attesa del resoconto del prossimo viaggio .Continua così
RispondiEliminaTi ringrazio!
EliminaUn articolo "incantevole" non uso a caso questo termine perché mi ha davvero trasportato in un'altra realtà. Complimenti
RispondiEliminaGrazie Lori!
RispondiEliminaMolto bello grazie Marina
RispondiEliminati ringrazio! ciao
EliminaGrande Marina! Viaggi sempre in luoghi davvero affascinanti e insoliti, trasferendo la tua esperienza in modo che si possa immaginare i luoghi che hai visitato e, soprattutto, desiderare immediatamente di andarci.
RispondiElimina(giorgio)
Grazie Giorgio!
EliminaUn saluto
Marina
Grazie Marina per aver condiviso le Tue Preziosissime Emozioni!
RispondiEliminaGrazie a te!
EliminaBellissimo articolo!
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