(a cura di Mimma Zuffi)
Ciao Giancarlo e benvenuto! Tempo fa abbiamo già
parlato di te e del tuo romanzo Giallo
Milano; oggi vorremmo rivolgerti qualche altra domanda per conoscerti
meglio.
1 - Come mai
hai deciso di scrivere gialli piuttosto che altri generi letterari? Che cosa ti
piace di questo genere?
La narrativa ”Gialla” è il genere che mi diverte
maggiormente leggere e in particolar modo quel filone, il più antico, in cui
l’indagine diventa l’asse portante del racconto.
Mi piace vedere come chi indaga si muove, cercare
di carpire qualche indizio prima di lui, intuirne le mosse e pian piano
accompagnarlo durante l’evolversi dei fatti.
Nei miei Gialli i protagonisti non sono supereroi,
ma persone normali, con le proprie vite e i propri problemi, che indagano
affidandosi all’osservazione e all’analisi dei fatti. A differenza del Giallo
classico, posso però dire che i casi dei miei personaggi non sono solamente
letteratura d’intrattenimento. In “Orazio” e “Tombini” palese è la satira
indirizzata a tanti aspetti della nostra società, mentre i Gialli che ho
scritto successivamente offrono spunti di riflessione che investono arte,
storia e politica, senza dimenticare spazi di analisi introspettiva.
2 - Che
significato hanno per Giancarlo Bosini i suoi libri?
Penso di avere parecchie idee per la testa e quando
dico così non mi riferisco solo alle trame, ma anche ad una serie infinita di
cose, che riguardano riflessioni sulla vita, l’attualità, l’arte, la politica,
la storia. I miei libri sono diventati lo strumento per metterle nero su bianco
e vedo che la cosa mi dà piacere e soddisfazione. Coi libri poi ci si può
permettere di esprimere anche idee che nella realtà potrebbero non essere
condivisibili, ma nei libri sono i personaggi che parlano e allora tutto
cambia.
3 - Cosa
pensi che la lettura dei tuoi romanzi lasci al lettore?
Un testo, qualunque sia l’argomento affrontato, è
il frutto delle esperienze vissute fino a quel momento dall’autore. Credo che,
anche se inconsciamente, in un libro si trasferisca sempre una parte della sua
personalità e del suo modo di rapportarsi con il mondo. Spero che quanto io riesco
a trasmettere di me nei miei libri possa trasformarsi in qualche interessante
spunto di riflessione, ma tutto dipende anche dello stato d’animo in cui si
trova il lettore; quello che oggi per lui può avere un significato, domani
potrebbe non averlo più.
4 - Dove
trovi l’ispirazione per i tuoi libri?
Il desiderio di scrivere una cosa piuttosto che
un’altra in genere non emerge a tavolino, è qualcosa che si crea
nell’inconscio; poi però bisogna dare corpo alle idee e qui devi fare una serie
infinita di considerazioni di ogni tipo, perché dalle scelte che si faranno
dipenderà molto il taglio del racconto e di conseguenza quello che in futuro
sarà l’interesse che susciterai nei lettori. Una serie di scelte che possono
risultare difficili.
5 - Il tuo ultimo romanzo, “Venezia soluzione estrema”, ambientato alla fine degli Anni settanta, coniuga intrigo, arte e storia. Da dove arriva l'ispirazione per scrivere un'opera di così ampio respiro?
L’idea nasce dall’ascolto di una vecchia canzone di
Gualtiero Bertelli, un cantautore veneziano. Il testo, molto toccante, narra le
vicende di uno dei più grandi mulini italiani: il Molino Stucky, costruito a
Venezia a fine Ottocento per volere di un ardito imprenditore.
La sua storia è segnata da misteriosi incidenti, ma
la cosa che l’ha reso tristemente famoso è l’assassinio del suo proprietario,
ucciso da un folle davanti a numerosi testimoni.
Questi fatti mi hanno particolarmente colpito,
facendomi pensare se ne potesse trarre un romanzo giallo basato su misteri e
maledizioni.
6 - Come mai,
essendo un giallista, hai deciso di scrivere anche un saggio sui Navigli di
Milano?
I navigli sono sempre stati di mio grande
interesse, nel mio romanzo Giallo Milano ne sono protagonisti, ma da autore di
Gialli non avevo mai pensato di scrivere un saggio che ne raccontasse la
storia. Poi il caso ci ha messo lo zampino, sono stato invitato a tenere una
breve conferenza sulla storia dei Navigli di Milano, mi sono così accorto di
possedere una mole d’informazioni che sarebbe stato peccato non utilizzare, le
ho organizzate ed è uscito “I navigli di Milano – Dalle origini alla possibile
riapertura”.
7 - In tanti
oggi preferiscono autopubblicarsi, per diversi motivi, personali e non... Tu
perché hai scelto di pubblicare con delle Case Editrici?
Quando inizi a scrivere con continuità, il motivo è
sicuramente legato al fatto che ti piace farlo. Se poi hai anche il desiderio
di condividere quello che hai prodotto con qualcuno, allora devi cominciare a
pensare di dover pubblicare.
Pur non avendo pregiudizi, personalmente sono poco
propenso all’auto-pubblicazione e preferisco sottoporre i miei manoscritti a un
editore, perché lo considero il primo passaggio per capire se hai scritto
qualcosa che può essere apprezzato. Ogni rifiuto che si riceve è un incentivo
per cercare di capire cosa non va e migliorarsi.
A chi ama risolvere enigmi e viaggiare con la
fantasia.
Attualmente sto lavorando alla trama di un giallo
ispirato ai fatti che nel 1929 portarono alla poco chiara chiusura dei Navigli
di Milano e alla continuazione di “Misteriosi delitti all’Isola di Milano”.
Segnalo poi che sono da poco uscite due antologie
che abbinano i racconti di vari autori a ricette di cucina: “Natale a Milano -
Libro Giallo” (Neos Edizioni) e “Hostaria Patrizia” (Macchione Editore). Io ho partecipato
con due storie che hanno come scenario i Navigli di Milano: “Nebbia 1928” e “La
rosa bianca”.
I miei libri sono stati pubblicati da piccole case
editrici, per cui la distribuzione nelle librerie è un punto debole, però è
quasi sempre possibile farseli procurare; sono comunque tutti acquistabili in
rete presso rivenditori online, come Amazon e IBS.
Chi volesse seguirmi, trova news nelle mie pagine
Facebook, facilmente rintracciabili perché hanno il nome dei miei libri, e nel
blog labussolamagazine: Giancarlo Bosini.
Biografia
letteraria
Giancarlo Bosini, architetto milanese e autore di
romanzi gialli, nel 2011 ha pubblicato “Orazio
& Company” (Edigiò Edizioni), a cui hanno fatto seguito “I disperati casi dell’ispettore Tombini”
(Edigiò Edizioni - 2014), “Giallo Milano”
(0111 Edizioni - 2016), “Misteriosi
delitti all’Isola di Milano” (Macchione Editore – 2018) e “Venezia soluzione estrema” (Macchione
Editore – 2020). Con Macchione, come autore, ha inoltre partecipato alla
realizzazione delle antologie “Noi e il
Sessantotto” (2018), “Hostaria
Patrizia” (2021) e pubblicato il saggio “I Navigli di Milano” (2019). Un suo racconto è presente
nell’antologia “Natale a Milano - Libro
Giallo” (Neos Edizioni – 2021).
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