(a cura di Mimma Zuffi)
Viviamo in un mondo più rischioso o siamo noi donne e uomini del XXIsecolo - angosciati dai cambiamenti - che abbiamo una percezione deformata della realtà?
Bollati Boringhieri Editore- pagg. 116 - € 13,00
Alle soglie di una «nuova modernità», la scienza sembra incapace di tenere
sotto controllo l’incertezza,
che aveva domato grazie al calcolo della probabilità e alla statistica. Le nuove scoperte
scientifiche hanno esiti difficili da prevedere e controllare. Questo libro
tratta di rischi – piccoli e grandi, naturali e tecnologici – che minacciano di
stravolgere la nostra esistenza e di mettere a repentaglio, in alcuni casi, la
sopravvivenza della specie umana. Quali di questi rischi siamo disposti a
correre, di quali strumenti disponiamo per gestirli? La risposta tocca
questioni culturali, etiche e soprattutto politiche:
il rapporto tra individuo e istituzioni, tra comuni cittadini ed «esperti», tra ragione ed emozione. Di fronte al pericolo è normale reagire con un istinto primordiale: la paura. Ma la paura è la nemica dell’«intelligenza» del rischio, indispensabile per far fronte alle sfide inedite del nostro tempo.
il rapporto tra individuo e istituzioni, tra comuni cittadini ed «esperti», tra ragione ed emozione. Di fronte al pericolo è normale reagire con un istinto primordiale: la paura. Ma la paura è la nemica dell’«intelligenza» del rischio, indispensabile per far fronte alle sfide inedite del nostro tempo.
Simona Morini insegna Teoria delle decisioni razionali
e dei giochi e Filosofia della scienza presso il Dipartimento
di design e pianificazione in ambienti complessi dell’Università iuav di Venezia. Dal 2005 dirige la rivista
online di filosofia applicata «Rescogitans». Collabora con il supplemento domenicale
del quotidiano «Il
Sole 24 Ore». Tra le sue pubblicazioni,
Probabilismo (2003), E-mail filosofiche (con P.
Perconti, 2006), John
Harsanyi (con G. Giorello, 2008
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