(a cura di Mimma Zuffi)
Marsilio - pagg. 256 - € 18,00
A trent’anni dal primo Dizionario sentimentale, in cui ha narrato in trenta voci una vita di passioni e battaglie controcorrente, Giampiero Mughini torna a raccontare senza censure se stesso e il nostro paese. Miti e rabbia, umori e amori di generazioni di italiani, raccontati all’insegna del politicamente scorretto e di una memoria collettiva non pacificata. Questo libro nasce dai desideri e contemporaneamente è capace di generarli: se l’intento di Mughini è infatti quello di fare i conti con se stesso e chiarire l’itinerario percorso sino a qui, leggendo queste pagine il lettore si imbatte in un potente immaginario in cui storia, cronaca, letteratura e sequenze cinematografiche si combinano in un perfetto equilibrio, che ha la potenza di un racconto formidabile. In questa rutilante sfilata di eventi e personaggi dello spettacolo e della politica, le cui vicende si intrecciano non solo con i suoi ricordi privatissimi, ma anche con fatti rimasti nella memoria collettiva del paese, entriamo in casa di Marco Pannella nei suoi ultimi giorni di vita; scopriamo il lato politico di Clint Eastwood; ci addentriamo fra i protagonisti della Resistenza italiana diventati quasi perfetti sconosciuti per i trentenni del 2020; gustiamo un’inedita intervista a Leonardo Sciascia.
Mughini conserva lo sguardo pungente con cui aveva raccontato e pesato gli anni sessanta, arricchito con la profondità «di un uomo – come si definisce lui stesso – con i capelli completamente bianchi». Del dizionario restano il procedere rapsodico e frammentato, i paradigmi morali e sentimentali, la capacità di catturare i tratti fondamentali del nostro paese, oggi come trent’anni fa.
Hanno scritto di Giampiero Mughini e dei suoi libri:
«Mughini è un novecentista incorrotto, un uomo di lettere che crede nell’avventura delle idee e nelle idee universali.» Giuliano Ferrara
«Lo sentirete, pagina per pagina, il peso dei polpastrelli che battono la vita sulla tastiera.» Mattia Feltri, La Stampa
«C’è un altro Giampiero Mughini oltre al popolarissimo personaggio noto a tutti. È sconosciuto al grande pubblico ed è un intellettuale italiano di sfacciato coraggio.» Pietrangelo Buttafuoco, Il Fatto Quotidiano
Giampiero Mughini (Catania, 1941), narratore delle vicende politiche e sociali del nostro paese (Addio compagni, 1987; Gli anni della peggio gioventù, 2009; Addio gran secolo dei nostri vent’anni, 2012), è stato tra i fondatori del «Manifesto», ha collaborato con L’Europeo, Panorama, Il Giornale di Montanelli, Libero, Il Foglio. Dalla fine degli anni ottanta si è distinto come opinionista sul piccolo schermo. Per Marsilio ha pubblicato Era di maggio. Cronache di uno psicodramma (2018), A via della Mercede c’era un razzista. Lo strano di caso di Telesio Interlandi (2019) e Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accadde di tutto (2020).
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