(a cura di Mimma Zuffi)
Vallardi - pagg. 368 - € 18,90
In cammino per perdersi e ritrovarsi
sulle vie meno battute del Giappone
«Sata è il nome del capo all’estremità meridionale dell’isola, quella più a sud tra le quattro principali del Giappone. Lo raggiunsi a piedi partendo da Soya,
il capo all’estremità settentrionale dell’isola più a nord. Questo libro descrive le strade che li collegano e quello che vidi, udii e feci mentre le percorrevo.»
Alan Booth
In un giorno di fine di giugno, al culmine della stagione delle piogge, Alan Booth parte per un’impresa mai tentata prima: percorrere il Giappone a piedi, da un capo all’altro delle due isole estreme, da nord a sud, da Soya a Sata, coprendo una distanza di oltre 3000 chilometri.
Durante questo viaggio su vie secondarie e poco battute, Booth – cresciuto a Londra e residente a Tokyo – scopre un mondo incredibile e diverso. Ma soprattutto impara che le generalizzazioni, e dunque «i giapponesi», non esistono. Gli abitanti dell’arcipelago infatti sono «più di 120 milioni, hanno da zero a centodiciannove anni e svolgono professioni che vanno dall’imperatore al guerrigliero urbano».
Quello che scopre, passo dopo passo e chilometro dopo chilometro, è un universo magico, impregnato di valori antichi e tensioni mistiche – come quella tra «il dovere» e «ninjo», le umane emozioni – che convivono come molte anime nel popolo giapponese e nella sua natura straordinaria.
Alan Booth, autore inglese emigrato in Giappone ed esperto di cultura nipponica, ha scritto articoli, guide e libri dedicati al Sol Levante. Sata, è stato pubblicato per la prima volta negli anni Ottanta ed era fino ad oggi rimasto inedito in Italia.
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