Ponte alle Grazie - pagg. 320 - € 16,80
Autore
vincitore del premio Goncourt
Non
conterebbe nulla, nell'impero giapponese del Dodicesimo secolo, il remoto
villaggio di Shimae, se non fosse per il pescatore Katsuro e le sue bellissime
carpe ornamentali. Catturati, amorevolmente nutriti e accuditi, i pesci sono
destinati ad adornare le vasche del palazzo imperiale, dove Katsuro da sempre
li consegna al sovrintendente del Magistero dei Giardini e degli Stagni. Essere
un pescatore provetto, però, non impedisce a Katsuro di morire annegato, e
tocca quindi alla sua giovane vedova Miyuki intraprendere, sola, il lungo
cammino verso la Capitale, le spalle appesantite da un bilanciere a cui sono
appese le ceste foderate d’argilla in cui nuotano i preziosi animali.
Sotto il
sole e le piogge battenti, lungo sentieri impervi e vie di pellegrini, passando
per templi e case di tolleranza e incrociando monaci, guerrieri, mostri e
maledizioni, la fragile ma indomita Miyuki compie quello che sente come l’unico
modo per tenere vivo, almeno per questo ultimo viaggio, l’amatissimo Katsuro. E
noi la accompagniamo, rapiti da una scrittura capace di renderci parte di un
universo in cui tutto, dall'amore alla morte passando per la dignità, la paura
e la meraviglia, parla il linguaggio vivo e palpitante dei sensi.
Didier
Decoin
È
nato nel 1945, è scrittore e sceneggiatore televisivo. A vent’anni ha
pubblicato il suo primo libro a cui sono seguiti altri venti titoli. Nel 1977
ha vinto il premio Goncourt con John Inferno. Dal 1995 è
membro dell’Académie Goncourt. Vive in Normandia.
Venduto in 10 paesi
10 settimane in classifica
50.000 copie vendute
L’immaginario inesauribile di Murakami e di Myazaki, la sensualità e l’erotismo orientale, e dodici anni per scriverlo.
«Un impero della sensualità, una sorgente di poesia e una epopea più esaltante e più vicina a noi di tanti altri racconti ambientati nell'attualità».
L’Express
L’Express
LA STAMPA FRANCESE
Eleganza da vendere, un festival di sapori e odori, un impero della sensualità, una sorgente di poesia e una epopea più esaltante e più vicina a noi di tanti altri racconti ambientati nell’attualità. L’Express
La penna di Decoin cavalca come quella di Dumas; gioca con la sensualità; insegue la poesia; e sfodera una tavolozza di rituali e sentimenti di grande fascino. Questo universo esotico è raccontato con una tale naturalezza da far credere che l’autore sia cresciuto nella città imperiale giapponese, E a riprova del suo enorme talento, Decoin non ha mai messo piede in Giappone.Elle
Con una straordinaria erudizione, un autentica ispirazione narrativa e una sensualità pagana, Didier Decoin ci trasporta in una grande romanzo d’avventura. Un risultato perfetto, che ha richiesto dodici anni di lavoro. Livres Hebdo
Un romanzo delicatissimo, una lingua precisa e poetica. Madame Figaro
Questo romanzo è un ventaglio delicato di immagini dove si intrecciano la sensualità, l’avventura e il meraviglioso. Le Figaro Magazine
Un viaggio colto, poetico, sensuale, pagano, più giapponese del Giappone, anche se l’autore confessa di non esserci mai stato. Magazine littéraire
Una sorpresa affascinante, uno straordinario piacere di lettura sia spirituale sia dei sensi. Lire
Questo romanzo, che inizia come un omaggio al Giappone medievale, prende poi la strada verso altre riflessioni inaspettate: la malinconia del piacere fuggitivo, che si compone di istanti che ricerchiamo senza sosta, fino alla morte. Lire
Questa piccola contadina innamorata e tenace entra nel clan delle grandi eroine del romanzo. Le Point
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