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martedì 10 ottobre 2017

Leone d’oro alla carriera a Jane Fonda

di Annalisa Petrella

Jane Fonda è ritornata al Festival internazionale del cinema di Venezia dopo 50 anni per ricevere il Leone d’oro alla carriera insieme a Robert Redford, amico di una vita, ed è splendida nei suoi incredibili settantanove anni.  
Nel 1966 aveva partecipato al Festival con Roger Vadim per il film “La calda preda”, tratto da un testo di Emile Zola.


Quando Jane sbarca al Lido indossa un’elegante tuta bianca che evidenzia la
linea sottile del corpo e si muove con agilità sorprendente tra giornalisti e fotografi che sono in attesa da ore. Per celebrare queste due icone del cinema viene trasmesso il western moderno “Il cavaliere elettrico”, diretto nel 1979 da Sydney Pollack, un piccolo capolavoro che racconta la storia di un eroe solitario, un cavaliere del passato, catapultato dalla leggenda del vecchio West in una contemporaneità che ha saputo raccoglierne l’anima.
Dopo la sfilata sul red carpet, la sera della premiazione i due divi vengono accolti nella Sala Grande da un pubblico entusiasta e caloroso che indugia per alcuni minuti in una standing ovation commuovendo la bellissima Jane. Scherzosi come una coppia di vecchi coniugi, 79 lei e 81 lui, nel contatto con il pubblico sono brillanti, affettuosi, ineffabili nella loro modestia e complicità. 
Viene quindi presentato in anteprima, fuori concorso, l’ultimo film che ha riunito i due divi dopo 47 anni: “Le nostre anime di notte”, basato sul romanzo breve di Kent Haruf “Our souls at night” e diretto da un giovane regista indiano, Ritesh Batra, definito con orgoglio da Redford "un figlio del Sundance", la sua fondazione alla scoperta di nuovi talenti impegnata nel sostegno del cinema indipendente.
"Volevo fare un ultimo film con Jane - dice tenerissimo Redford - prima di morire. E poi questa storia è magnifica: ad ogni età c'è bisogno di storie d'amore e questa riguarda le seconde possibilità, uno spunto di riflessione per chi invecchia. L'industria del cinema si rivolge ai giovani, con “Le nostre anime di notte” si spera di interessare anche loro".
Ribatte con passione Jane: "E' un film sull'amore, ma soprattutto sulla speranza.
Ci dice che non è mai troppo tardi se sei coraggioso e ti prendi dei rischi per diventare quello che non sei stato o non sei potuto essere. Adoro questa donna che prende l'iniziativa e che accetta di fare i conti con suo figlio: in punto di morte non conta quanti premi hai avuto o quanti soldi hai, ma conta se sei stata capace di amare i tuoi figli e fatto per loro quanto hai potuto".
Alla conferenza stampa i due miti del cinema si abbandonano a divertenti siparietti ripercorrendo con autoironia i loro trascorsi cinematografici insieme: “Hai sentito la domanda?” dice Robert a Jane. “Certo, mica sono sorda" risponde lei. E poi aggiunge: “Robert bacia ancora benissimo, come quando avevamo vent'anni. Avevo fantasie su di te quando eravamo giovani, non posso negarlo".
"C'erano cose dette e non dette, ci siamo piaciuti molto" replica lui. "Ormai è troppo tardi" - prosegue lei - ma ce ne sono altre di cose che non sai".
 "E ti sembra il caso di dirlo davanti a tutti?" risponde lui.
Il film, ambientato in Colorado, tratta con estrema delicatezza il tema dell’incontro di due solitudini in età avanzata che fa sbocciare un inatteso amore.  Istrionici, ancora attraenti e perfettamente affiatati, Jane e Robert offrono un’ennesima prova di grande recitazione calibrata su ironia, tenerezza, buon gusto e senso della misura.
La carriera di Jane Fonda
Figlia d’arte, nata a New York nel 1937 da uno dei miti dello Star System, Henry Fonda, e dalla sua seconda moglie, a partire dagli anni Sessanta, Jane Fonda è diventata una delle attrici più affermate di Hollywood e ha dato vita a personaggi indimenticabili. Ha respirato “cinema” fin dall’infanzia purtroppo non propriamente felice sul piano familiare: quando ha soltanto dodici anni la madre, che non accetta il fallimento del proprio matrimonio, si suicida in ospedale psichiatrico. Jane e il fratellino Peter, che diventerà famoso nel 1969 con il film “Easy Rider”, dopo la tragedia porteranno i segni della loro sofferenza per anni.
Jane viaggia molto tra Europa e Stati Uniti, dedicandosi inizialmente alla carriera di modella, ma al rientro a New York decide di frequentare l’Actors’ Studio dove vengono immediatamente notate le sue eccellenti capacità interpretative e le vengono offerte parti di rilievo in numerosi film di successo con gli attori più accreditati di Hollywood. Diventa l’icona di Roger Vadim, suo primo marito, che la dirige in “Il piacere e l’amore” nel 1964, “La calda preda” nel 1966 e “Barbarella” nel 1968. In quegli anni diventa una sex symbol, un’icona di bellezza e di libertà sessuale, ancora oggi “Barbarella”, adattamento dell’omonimo fumetto di Jean-Claude Forest, richiama nell’immaginario collettivo le vicende, anche erotiche, della sensualissima eroina interpretata da Jane.
Ma questa immagine di donna le risulta stretta e la Fonda decide di cambiare registro cimentandosi in ruoli più complessi e controversi che mettono in evidenza il suo talento. Tra le sue indimenticabili interpretazioni vanno ricordati: “Non si uccidono così anche i cavalli”, diretto da Sydney Pollack nel 1969, “Una squillo per l’ispettore Klute”, diretto da Alan J. Pakula nel 1972, “Giulia”, diretto da Fred Zinnemann nel 1977, “Tornando a casa”, diretto da Hal Ashby nel 1978, “Sindrome cinese” diretto da James Bridges nel 1979, “Sul lago dorato” diretto da Mark Rydell nel 1981, “Il mattino dopo” diretto da Sydney Lumet nel 1986, “Lettere d’amore” diretto da Martin Ritt nel 1990.
 Sono tutti film che, a livelli diversi, si imprimono nella memoria dello spettatore ma, in particolare, amo ricordare “Giulia”, film in cui Jane Fonda offre una prova eccezionale di cinema insieme all’amica Vanessa Redgrave. Il premio Oscar, come miglior attrice non protagonista, fu attribuito alla Redgrave che nel discorso di ringraziamento alla cerimonia degli Oscar ha dedicato le prime parole a Jane. "Giulia " valse alla Fonda le Nomination in tutte le classifiche dei più ambiti premi cinematografici, il Golden Globe, il Bafta e il David di Donatello.
“Giulia”
Ispirato al racconto autobiografico di Lillian Hellman contenuto in “Pentimento”, il film narra una dei più bei racconti di amicizia femminile della storia del cinema attraverso uno spaccato storico di trent’anni pervaso dall’orrore del nazismo e mette in scena sentimenti forti e inalienabili. Jane Fonda è perfetta nella parte della scrittrice Lillian Hellman, i suoi scatti d’orgoglio e d’ira rendono drammaticamente convincente il suo personaggio che viene tratteggiato in ogni sfumatura, facendo trasparire le sue insicurezze e una dolcezza che trovano vigore nel meraviglioso legame di amicizia che la unisce all’amica Giulia (Vanessa Redgrave) per tutta la vita. Le scene del viaggio di Lillian in treno attraverso l’Europa nell’incubo del mostro nazista e l’incontro rubato di pochi minuti tra le due donne segnano una pagina di cinema indimenticabile.
E’ un film prezioso ancora oggi, attuale e cinematograficamente godibile in ogni sua parte senza cedimenti. Di grande consistenza morale, è sostenuto da una storia avvincente e da una sceneggiatura impeccabile. Jane Fonda e Vanessa Redgrave sono due interpreti in stato di grazia dirette da uno dei maestri assoluti del cinema, Fred Zinnemann.

I riconoscimenti
Moltissimi sono i riconoscimenti tributati alla Fonda nell’arco della sua carriera.
Premi Oscar: Sette Nomination e due Oscar vinti come attrice protagonista in “Una squillo per l’ispettore Klute” e “Tornando a casa”.

Golden globe: Sei Golden Globe vinti come attrice protagonista e otto candidature, l’ultima come attrice non protagonista in “Youth – la giovinezza”, diretto da Sorrentino nel 2016.

Si aggiungono Emmy Awards, Premi Bafta, David di Donatello, Hollywood film Awards e il Leone d’oro alla carriera nel 2017.

Il personaggio
Jane Fonda nella sua lunga carriera ha dato prova di un’incessante capacità di reinventarsi, rimanendo sempre coerente e fedele a se stessa e alle proprie idee: carattere volitivo e anticonformista, liberal da sempre, ricordiamo negli anni Settanta il suo impegno politico nella protesta contro la guerra del Vietnam e la sua visita ad Hanoi - da cui il soprannome Hanoi Jane - che le attirò parecchie critiche da buona parte dell’opinione pubblica. Ancora oggi l’attrice professa idee pacifiste ed è sempre attiva nelle proteste più importanti del suo paese a favore delle minoranze.
Ha vissuto grandi storie d’amore, tre matrimoni e ha avuto tre figli: Vanessa
Vadim, avuta dal primo marito, Troy Garity, dal secondo, e Mary Luana Williams, adottata da una coppia di ex Pantere nere, il movimento African-American del Black Power. Comunicativa, autentica, amica delle donne, priva d’invidia e di atteggiamenti da star, è sempre pronta a ridere di se stessa e a rimettersi in gioco senza finzioni.
Da sempre molto dedita all’attività motoria per il buon mantenimento di un fisico giovane e sano, Jane Fonda negli anni Ottanta si è inventata un metodo per fare aerobica che porta il suo nome, ha registrato 23 serie di video con gli esercizi in VHS, unendo fitness e tecnologia, ed è entrata con il suo body superaderente e il suo sorriso contagioso in tutte le case d’America imponendosi come modello di eterna bellezza e salute. L’operazione è diventata un business di portata mondiale.
Il suo indiscusso talento l’ha guidata nelle scelte cinematografiche e televisive anche con il trascorrere degli anni privilegiando parti brillanti in commedie e serie televisive molto amate dal pubblico.
 Nel 2016 ha recitato un piccolo cammeo in “Youth” di Sorrentino, un ruolo di otto minuti e mezzo in cui Jane impersona un’anziana diva del cinema, Brenda Morel. Come dire: - Arriva lei e tutto può succedere!








28 commenti:

  1. Attrice indimenticabile!

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  2. Ho letto "Le nostre anime di notte" e mi è piaciuto tanto e credo che la coppia Fonda Redford sia azzeccata per il film. Andrea

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    1. Il libro è molto bello e il film è fedele al testo con l'interpretazione istrionica della coppia Fonda-Redford.

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  3. Sono curiosa di vedere il film, si sa quando esce?

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    1. È appena uscito, ma si può visionare solo sul circuito di Netflix.
      Annalisa

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  4. Non ho visto Youth e lo voglio vedere. Grazie del suggerimento. Lucia

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  5. "Sul lago dorato" mi ha commosso per la presenza di padre e figlia nel film.

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    1. Un film di grande successo molto amato dal pubblico, l'unico nel quale hanno lavorato insieme padre e figlia. Ha fruttato il secondo Oscar a Henry Fonda e a Katherine Hepburn il quarto.
      Annalisa

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  6. Al festival di Venezia Jane Fonda era la più glamour, io sono una sua fan da sempre.Anna

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    1. Eleganza, stile e simpatia fanno la differenza.
      Annalisa

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  7. Una bella idea celebrare la Fonda, mitica! Ornella

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    1. Era la giusta occasione per ricordare una grande attrice.
      Annalisa

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  8. Brava! Grande omaggio a un'impareggiabile attrice che accomuna in sé intelligenza e bellezza.

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  9. Non mi perdo una tua recensione!

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  10. Grande attrice e grande donna. Piacevole la recensione che ha saputo evidenziare anche il suo ruolo "atipico " nel mondo dorato del cinema.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Nel film "Le nostre anime di notte" Jane Fonda è ancora molto bella nonché bravissima. La recensione costituisce un omaggio bellissimo a questa donna che raccoglie in se molte virtù. Lucrezia

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    1. Cara Lucrezia, hai ragione, la Fonda è ancora bellissima, anche se con qualche "aiutino" dichiarato. È un'attrice completa e una donna di spessore.
      Annalisa

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  13. Bellissima recensione e la tua descrizione della coppia cinematografica Jane Fonda e Robert Redford è delicatissima ed emozionante. Bravissima come sempre Annalisa!

    Ludmilla

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  14. Ho letto"Le nostre anime di notte" alla fine dell'estate e mi è piaciuto molto, come anche la Trilogia di Kent Haruf. Adesso sono molto curiosa di vedere il film. Lei è davvero un'attrice molto brava e anche Redford non scherza. Il tuo articolo dà di lei un'immagine completa e racconta la sua carriera in modo esauriente e interessante. Come sempre è scritto molto bene!

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  15. Ho letto con molto piacere questo articolo su Jane Fonda. S.R.

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