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sabato 12 aprile 2014

Le donne ne "Il trono di spade"

di Selene G. Rossi

In questi giorni è uscita negli USA la quarta serie de Il trono di spade, e allora perché non parlare delle donne che fanno parte di questa serie?

All’inizio non mi piaceva. Temevo che “Il Trono di Spade” fosse solo uno dei tanti telefilm immersi in un’ambientazione medievale, in cui draghi, elfi e guerrieri in cotta di maglia non facessero altro che combattere. Insomma, credevo che avrei assistito a qualcosa sullo stile di “300” (Frank Miller, 2007) che, per dirla tutta, non rientra proprio nella top ten dei miei film preferiti.
Invece, con il passare del tempo - in realtà, già al secondo episodio - mi sono resa conto di come i miei preconcetti avrebbero potuto impedirmi di fruire della serie HBO per eccellenza. Con il susseguirsi delle puntate, si è fatta sempre più strada in me l’idea che, in fondo in fondo, il fantasy non è così terribile come pensavo e che, come esposto nella teoria dell’effetto farfalla, a ogni evento se ne concatena uno che porta con sé terribili e temibili conseguenze.  Ciò che più mi ha colpito non è stato né il cozzare di spade né le lunghe battaglie (decisamente soporifere) ma il trattamento che viene qui riservato alle donne: in un telefilm teoricamente “all-male”, la presenza femminile è stata trattata con garbo, intelligenza e ironia.


Le protagoniste, così come i protagonisti, sono parecchie e possono essere suddivise in quattro categorie che, a volte, s’intersecano sviluppando interessati commistioni:

Le madri
Le spose
Le vittime
Le guerriere

Tra le madri, in senso proprio e lato, emergono tre donne: Catelyn Tully (Michelle Fairley), Cersei Lannister (Lena Headey) e Daenerys Targaryen (Emilia Clarke).
Catelyn Tully è la mater per eccellenza: sposa di Eddard “Ned” Stark (Sean Bean), ha cinque figli - Robb, Sansa, Arya, Bran e Rickon (rispettivamente: Richard Madden, Sophie Turner, Maisie Williams, Isaac Hempstead Wright e Art Parkinson). Per la sua famiglia sarebbe in grado di fare qualunque cosa, anche a costo della propria vita. Donna coraggiosa e indipendente, innamorata di un marito impostole, Catelyn riesce a superare le numerose difficoltà che si pongono sul suo cammino, senza però perdere mai né la dignità né la forza d’animo. Basti pensare agli episodi della Prima Stagione in cui viene descritta la lunga degenza del piccolo Bran, vittima della crudeltà dello Sterminatore di Re (Nikolaj Coster-Waldau): pronta a morire per i propri figli, Catelyn non abbandona il piccolo nemmeno quando un incendio minaccia la tenuta degli Stark. O ancora, quando nella Terza Stagione implora Walder Frey (David Bradley) di prendere la sua vita anziché quella dell’amato figlio Robb. Insomma, Catelyn è una vera mamma tigre grazie alla quale Cersei, la seconda madre della serie, risulta essere una nullità.
Cersei Lanniser - figlia di Tywin (Charles Dance), gemella e amante di Jaime, moglie di re Robert Baratheon (Mark Addy) - ha tre figli: Joffrey, Myrcella e Tommen (rispettivamente: Jack Gleeson, Aimee Richardson e  Callum Wharry). Sposa infelice che, diversamente da Catelyn, non si è mai innamorata del marito, ha una tresca con il fratello, dal quale ha avuto Joffrey, mostro psicopatico privo di qualsiasi umanità.
Costretta a ubbidire ai desideri del padre, unico vero capo della famiglia Lannister, è intrappolata nel mondo all’interno del quale deve vivere. Vessata dal marito ubriacone innamorato di un’altra donna - Lyanna, sorella defunta di Ned Stark -, costretta a non poter dichiarare il proprio amore incestuoso, vittima di un figlio crudele, Cersei non risulta mai simpatica. Avida e calcolatrice, incapace di instaurare empatia con chi le sta accanto, e con il pubblico, non perde occasione per torturare psicologicamente o cagionare sofferenza a chi la circonda. Nonostante abbia provato sulla propria pelle il dolore, fa di tutto per umiliare Sansa o per minacciare Tyrion (Peter Dinklage), il brillante fratello acondroplastico. L’unico momento in cui si prova un sentimento simile alla compassione per questa donna è in un episodio della Terza Stagione in cui, ancora una volta sottomessa, è costretta dal padre a prendere come marito il fratello omosessuale della promessa sposa di Joffrey. E forse, da donna, dovrei cercare di provare pietà per tutte le imposizioni di cui è stata vittima ma, purtroppo, il suo personaggio è stato “disegnato” in modo talmente perfetto da non riuscire a suscitare in me nessuna risposta positiva.
Infine, terza madre della serie, e mia prediletta, è la Khaleesi Daenerys Targaryen, Nata dalla Tempesta, ultima discendente della sua dinastia e sposa di Khal Drogo (Jason Momoa). Pur non rientrando a pieno diritto nella categoria “madri” a causa della sua impossibilità di procreare - infatti, nella Prima Stagione, dopo aver perso il figlio concepito con il Kahl, scoprirà di non poterne più avere altri - la Khaleesi è la vera e unica Madre dei Draghi, creature mitologiche che si credevano estinte da secoli. Ma non solo: grazie alle sue innate doti di condottiera, il personaggio di Daenerys si evolve da madre terrena a madre universale di tutti i popoli da lei “conquistati” con la parola, la furbizia e la bontà. Nessuno dei suoi “figli” sarà mai più schiavo, mai nessuno di loro sarà più vittima di abusi, mai nessuno più vivrà nel terrore.


Della seconda categoria non fanno parte solo le tre protagoniste già menzionate, ma anche Talisa Maegyr (Oona Chaplin) - sposa di Robb Stark -, Shae (Sibel Kekilli) - prostituta concubina di Tyrion -, Sansa - moglie di Tyrion - e Margaery Tyrell (Natalie Dormer) - promessa di Joffrey.
Laddove Catelyn è moglie innamorata e Cersei è, invece, moglie “incatenata”, Daenerys incarna perfettamente il ruolo della nobildonna che, costretta a sposarsi con un uomo che non ama e teme, si evolve in amante appassionata e fedele, leale fino in fondo al ricordo del marito - o, perlomeno, questo è ciò che accade fino alla fine della Terza Stagione…
Giovane “dottoressa” originaria della Città Libera di Volantis, Talisa, con la sua bellezza e intelligenza, fa cadere tra le sue braccia il primogenito degli Stark, facendogli rompere il giuramento a Walder Frey, con il quale prometteva che avrebbe preso in moglie una delle sue figlie. Purtroppo, questa bella storia d’amore è destinata a concludersi troppo in fretta; infatti, nella puntata 9 della Terza Stagione avvengono accadimenti talmente gravi da farla giungere al termine prematuramente.
L’ex prostituta Shae è la concubina del Folletto; furba e intelligente, s’innamora, contraccambiata, del piccolo Lannister, al quale infonde fiducia nei periodi bui e al quale sta accanto nel momento del bisogno. Purtroppo, non ha fatto i conti con Tywin che, deciso a non perdere il dominio sugli Stark, impone al figlio di prendere in sposa la giovane Sansa. Già promessa fin dall’inizio della Prima Stagione a Joffrey, Sansa è una quattordicenne innamorata dell’idea dell’amore più che dell’amore stesso. Infatuatasi del principino Lannister fin dalla primissima puntata, Sansa è vittima di tutte le sciocchezze “da donne” ripetutele nel corso della sua breve esistenza. L’amore a prima vista, il giovin signore bello e ricco, futuro re, in realtà si rivela essere una grandissima fregatura. Infatti, Joffrey non è quel che appare: è così vigliacco da far uccidere il garzone del macellaio amico di Arya per non ammettere di essere stato sconfitto in duello dalla giovane Stark; è crudele al punto da costringere Sansa ad ammirare la testa mozzata del padre esposta su una picca del castello; è talmente sadico che, pur di punire una presunta spia, la tortura e martirizza come fosse null’altro che una bestia. Per fortuna di Sansa, Joffrey la ripudia, decidendo di prendere in sposa Margaery Tyrell, giovane arrivista disposta a tutto pur di ottenere quel che desidera, e la costringe - anche se questo, in realtà, viene imposto da nonno Tywin - a sposare Tyrion. Il matrimonio tra i due è una farsa. Sansa è troppo giovane rispetto a Tyrion e, soprattutto, prova ribrezzo per il nanismo che affligge il marito; Tyrion è innamorato di Shae e non riesce ad accettare l’imposizione a cuor leggero. Ma, tant’è… I due si sposano e sembrano anche andare d’accordo. Chissà che nella Quarta Stagione non si assista a un consolidarsi del loro rapporto, perlomeno da un punto di vista strategico!

Purtroppo, nonostante la grande forza d’animo che contraddistingue le protagoniste della saga, le donne sono qui spesso rappresentate come perdenti, bersagli di un destino troppo grande e potente da poter essere contrastato. Cersei è costretta a non poter essere felice, sia a causa della natura impura del suo rapporto con Jaime sia a causa delle imposizioni paterne; Shae, come Cersei, non può coronare il suo sogno d’amore a causa della propria condizione sociale; Sansa è vittima predestinata di un fato crudele che sembra si diverta ad accanirsi contro di lei e la sua famiglia; Talisa è LA vittima; le figlie di Walder Frey sono succubi della crudeltà paterna, mentre quelle del bruto Craster (Robert Pugh) subiscono la violenza incestuosa del padre.
Infine, nell’ultima categoria rientrano non solo Catelyn e Daenerys - che, per i motivi già detti sono le vere e proprie protagoniste femminili - ma anche la piccola Arya, la bruta Ygritte (Rose Leslie) e Brienne di Tarth (Gwendoline Christie).
Figlia di Ned e Catelyn Stark, Arya è una bambinetta sparuta, vivace e curiosa, i cui divertimenti non sono ricamare o conversare amabilmente con le giovinette di corte, bensì cavalcare e combattere armata di spada. Fin dall’inizio della Prima Stagione appare chiaro come questa ragazzina sia in netta contrapposizione con la sorella Sansa: laddove la seconda è aggraziata e compita, la prima è un vero e proprio maschiaccio, incapace di tenere un ago in mano - a meno che l’Ago in questione non sia la sua spada – e di tenere a freno la lingua. Ed è, infatti, proprio Arya a umiliare Joffrey battendolo durante un duello “illecito” sulla sponda di un fiume; ed è sempre lei a intraprendere un lungo viaggio come fuggitiva per cercare di raggiungere quel che resta della sua famiglia. Viaggio che porterà la sua trasformazione da “maschiaccio” a vera e propria guerriera. Insomma, nelle sue vene scorre il sangue dei Tully e quello degli Stark!
Ygritte “baciata dal fuoco” è una bellissima ragazza bruta, dai capelli rossi e dalla lingua tagliente che, nel corso della Terza Stagione, saprà far innamorare di sé Jon Snow (Kit Harington), figlio illegittimo di Ned Stark; grazie alla sua intraprendenza, alla sua abilità con le armi e alla sua schiettezza, riuscirà a fare cedere il Corvo di fronte alle tentazioni della carne ma, nonostante questo, un Corvo resta tale a prescindere da tutto, anche di fronte alle donne. D’altronde, chi non commette errori?
Ultima, ma non tale, è Brienne di Tarth. Donnone biondo, sempre abbigliata con cotta di maglia e fedele fino alla morte a Catelyn, Brienne incarna l’archetipo alla “Giovanna d’Arco” della donna senza macchia e senza paura che privata della propria femminilità - non si sa se per scelta o imposizione – è il personaggio più coraggioso della serie. Pur di adempiere gli ordini della sua Signora, sarebbe disposta a sacrificare la propria vita. Scaltra e di poche parole, veloce di spada e di pensiero, non perde occasione per sfoderare le proprie doti. E anche quando, novella martire cristiana, è minacciata da un temibile e gigantesco orso bruno, non si lascia abbattere, cercando di tenere alto il proprio nome e il proprio onore.
Insomma, anche se, come accennato all’inizio, “Il Trono di Spade” si concentra essenzialmente intorno a figure maschili, uno dei motivi per cui vale la pena di seguirlo è proprio il trattamento riservato alle donne: non solo prostitute o sciocche, ma coraggiose, sagge, combattive e, quel che più conta, pronte a tutto per difendere le persone amate.

(pubblicato con l'autorizzazione dell'autore)Le donne ne "Il trono di spade" di Selene G. Rossi

4 commenti:

  1. Veramente interessante e scritto bene.

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  2. il genera fantasy non mi piace, ma questo tuo "speciale" mi ha incuriosito. Non deve essere male. Brava per aver suscitato interesse.

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    1. Nemmeno io sono una grande appassionata del genere, ma questo mi ha davvero colpito sia per l'ambientazione sia per i sottotesti.
      Grazie mille!

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