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sabato 27 maggio 2023

Dispensatore di allegria

di Marisa Vidulli


Due occhi neri sempre sorridenti, il viso aperto al sorriso, il dispensatore di allegria si presentava alla porta di Mary ogni venerdì pomeriggio alle cinque. Aveva solo ventinove anni, ma sapeva il fatto suo, era un grande professionista, nonostante la giovane età, ma soprattutto, oltre alle cure che impartiva ai suoi pazienti, era un portatore sano di allegria. Amava il suo lavoro quel giovane fisioterapista dagli occhi ridenti, con la battuta pronta a sdrammatizzare e le mani d'oro abituate a manipolare muscoli, tendini e contratture.


Quando arrivava Mary apriva la porta baldanzosa, conscia che quando dopo un'ora se ne sarebbe andato, sparita ogni baldanza, il suo corpo sarebbe stato dolorante ma il suo umore alle stelle, ma come mai? Effetto delle endorfine e del suo sorriso, le sue battute, i suoi motivetti fischiettati, era molto intonato, i suoi versi preferiti recitati mentre la guidava negli esercizi, era anche colto nonostante la giovane età.


I suoi racconti sull'ultimo viaggio o l'ultima partita e anche l'ultima fidanzata di cui mostrava orgoglioso le foto sul cellulare, erano tutte bellissime le fidanzate e molto tenere le foto di loro due abbracciati o che si guardavano negli occhi.


Mary andava in brodo di giuggiole e non sentiva più la stanchezza perché il ragazzo che la sfiniva, la sfidava con frasi del tipo: “io dico che ce la fai...”


Quando lo aspettava il venerdì pomeriggio, lei si dava sempre una sistemata per non accoglierlo trasandata che se lo fosse stata sicuramente lui la avrebbe salutata scherzosamente con la solita frase: “come sta oggi la mia vecchietta?”


Certo aveva ottanta anni, ma grinta da vendere la vecchietta e poi era ancora vanitosa e considerava l'eleganza un valore imprescindibile.


Era stata alta bionda e bella, ora era molto meno alta, sempre bionda e con tracce dell'antica bellezza, ma aveva ancora la postura della ballerina classica che era stata un tempo e spesso gliene parlava. Allora il viso del ragazzo sorrideva e le diceva “dai che facciamo gli esercizi che ti piacciono tanto, ma no che non sei stanca !”


"Vai alla sbarra e su le punte, giù le punte, ora sui calcagni, dai che non cadi ti sostengo io!" e lei per non dargliela vinta si sollevava come ai bei tempi sulle punte e le sembrava di ripercorrere la sua carriera mentre si aggrappava alla sbarra compiaciuta e nei momenti di squilibrio si aggrappava alla mano calda del ragazzo che la sosteneva e incitava sapendo della sua antica passione.


Erano momenti di pura felicità, che la avrebbero accompagnata per tutta la settimana nell'attesa che tornasse il suo dispensatore di allegria.


1 commento:

  1. Bello, veloce ma pieno di dolcezza e dispensatore di allegria e motivi per vivere bene e felici. Complimenti, Juanito.

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