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giovedì 4 maggio 2023

CRONACA DI UNA VACANZA

 (di Marisa Vidulli)





Alessia si svegliò nel cuore della notte trovandosi a recitare i versi dell’Amleto di Shakespeare.

 

Nello specifico gli insegnamenti dati da Polonio al figlio Laerte quando parte:

“Non prestare ascolto... sai quel che dici ...non prestare, perché un prestito, spesso, perde se stesso e l’amico. Ma questo rammenta sopra ogni cosa: sii leale verso te stesso, poiché dovrà seguirne, come la notte segue il giorno, che tu non sarai sleale verso nessuno...”

 

Non capiva il perché di quell' incubo.

 

Poi ricordò che la figlia la sera prima l’aveva avvertita con una telefonata che era arrivata a Roma con la famiglia e che alla Stazione Termini non c'era ombra di taxi.

 

Lei a Roma ci aveva abitato da sposina per due  anni e non ne aveva un buon ricordo, ecco il perché di quei versi nell'incubo.

 

La Citta' Eterna era incredibilmente bella come lo erano i giorni felici dei novelli sposi.

 

Ma gli abitanti ! Che Dio ce ne scampi!

 

In particolare ricordava la portinaia dello stabile che si era offerta di farle da domestica e dopo due ore al prezzo di tre se ne andava dicendo “tanto io mi spiccio” e Alessia pagava le tre ore pattuite, restando a bocca aperta, troppo giovane per contestare

 

Altro episodio che l'aveva turbata non poco era quando, incinta di otto    mesi, sull'autobus nessuno si sognava di lasciarle il posto, anzi al danno si aggiungeva la beffa: quando chiedeva notizie sulla fermata giusta le davano indicazioni errate mandandola dalla parte opposta della città.

 

Eh sì tornare a Genova alla fine della esperienza lavorativa del marito era stato un sollievo!

 

Ora la figlia le mandava messaggi conoscendo la natura ansiosa della madre, infatti la mattina stessa dopo l'incubo la informava via sms che sarebbero andati per prima cosa a vedere la mostra fotografica di Bob Dylan, poi i fori imperiali e la sera cena a Trastevere.

Ma come? Alessia era trasecolata, prima Bob Dylan e in seguito Michelangelo?

 

O tempora, o mores ! avrebbe detto il buon Cicerone.

 

Ma l'indomani Alessia si dovette ricredere, con buona pace di Cicerone, perché le arrivò un entusiasta sms: la Capella Sistina e i musei vaticani li avevano conquistati: le due ore di visita con guida esperta erano volate, gli occhi abbagliati da così tanta bellezza!

 

Era il loro penultimo giorno di vacanza, l'indomani sarebbero andati a San Pietro e sarebbero rimasti impietriti di fronte alla giustamente famosa Pietà di Michelangelo , avrebbero detto una preghiera come Alessia aveva loro raccomandato, poi sarebbero tornati all'EUR all'albergo che li aveva ospitati per cinque notti prima di ripartire per Genova.

 

Alessia era felice di riabbracciarli e grata alla figlia che con i suoi teneri messaggi le aveva permesso di viaggiare con loro.

3 commenti:

  1. Molto bello, oltre alle varie citazioni ho apprezzato particolarmente il finale e l'idea che qualcuno possa far viaggiare una persona cara con i ricordi e l'immaginazione.

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  2. Alla bravissima scrittrice Marisa Vidulli complimenti anche questa volta hai fatto centro e vai così!!!G

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