di Marina Fichera
Vincitore della 13° edizione
del Concorso Letterario ”Caratteri di uomo e donna” del Comune di Pavia
È una bella storia quella che ci viene raccontata, una storia che ha sentimenti buoni, che mescola con sapienza: realtà, illusione, suoni, colori, odori e follia.
Rajiv Assam era stato un ottimo commerciante di tessuti per oltre quarant'anni.
Era l'unico del suo villaggio, un piccolo agglomerato di basse casette ai
confini tra il Rajasthan e l’Uttar Pradesh, ad aver viaggiato oltre i confini
della regione. E l'unico ad aver preso un aereo, anche se solo una volta, per
andare a Calcutta a una fiera del settore.
Tutti al villaggio lo avevano sempre trattato come il loro miglior
figlio e ora, giunto alla pensione, il commerciante aveva deciso di restituire
alla comunità ciò che aveva avuto in dono dalla vita.
Il lungo viaggio verso il
Nirvana, tra mille e più reincarnazioni, è nutrito da un buon karma, pensava.
Rajiv decise quindi di investire i pochi soldi che aveva risparmiato
in una vita di duro lavoro in un suo grande sogno di gioventù. E comprò un
vecchio aereo. La Assam Airlines avrebbe fatto volare gli abitanti del suo villaggio e, perché no, anche quelli di
tutta la regione del nord dell’India.
Sua moglie all'inizio pensò che fosse posseduto da una divinità
maligna, che fosse quasi impazzito. Ma poi, come ogni grande donna pragmatica e
paziente, decise che avrebbe concesso
una chance al brav'uomo che aveva sposato per imposizione tanti anni prima e
che, col passare del tempo, aveva imparato ad amare profondamente.
Poche informazioni e tanti colori sugli sgargianti cartelloni
pubblicitari della nuova compagnia aerea che tappezzarono presto le misere
pareti indaco delle casupole del villaggio. Due voli settimanali, il martedì e
il giovedì, con partenza alle 16.30, minuto più, minuto meno.. Costo del
biglietto cinquanta rupie per gli adulti, venticinque per i bambini fino a
quindici anni, gratuito sotto i cinque anni. In verità non pochi soldi, ma
erano previsti sconti famiglia.
Dopo settimane di prove - e cinque divise cucite personalmente dalla
signora Assam - tutto era ormai pronto per il primo volo. Partenza prevista
alle ore 16:30 di giovedì 12 aprile. "Presentarsi al cancello con almeno
mezz'ora d'anticipo per il check-in" era scritto sui manifesti.
La prima ad arrivare, oltre un'ora e mezza in anticipo rispetto
all'orario, fu Amina con i suoi due figli. Da quando era rimasta vedova, ancora
troppo giovane per rinunciare del tutto ai sogni, aveva giurato che i suoi bellissimi
ragazzi avrebbero fatto una vita migliore della sua. Per nulla al mondo avrebbe
perso l'occasione di quel primo volo, i suoi figli avrebbero potuto vantarsi
per sempre di essere saliti su un aereo!
Rajiv e sua moglie accolsero Amina e i suoi due figli all'ingresso
con un magnifico sorriso. Quando Amina tirò fuori le cento rupie e, con gli
occhi lucidi di emozione, li porse a Rajiv lui la guardò e le disse: "Amina,
tu e i tuoi figli siete i nostri primi clienti, per voi oggi il volo sarà
gratuito!". La signora Assam sospirò profondamente, sapeva bene che non
sarebbero stati gli unici clienti a viaggiare gratuitamente quel giorno.
Il karma ci fa fare strani
viaggi prima di condurci al Nirvana, pensò.
Di lì a poco iniziarono ad arrivare talmente tante persone che
un'ora prima della partenza il volo era già pieno e la lista d’attesa così
lunga da riempire almeno tre voli.
“Domani faremo un volo straordinario. Non preoccupatevi, domani si
vola di nuovo, quindi per oggi tornate a casa, grazie!" fu costretto a dire
Rajiv, felice dell'imprevisto – anche se sperato - overbooking.
Una colorata e vociante folla prese possesso a caso dei posti a
disposizione sull'aeromobile. Fruscio di sari, borse e sacchetti di plastica
nera ricolmi di cose inutili nella cappelliera. Profumo di spezie e sandalo.
Occhi curiosi e preghiere rivolte al cielo. Che gli Dei ci proteggano! I
passeggeri del primo volo della Assam Airlines erano pittoreschi, eccitati e
felici.
La signora Assam e sua figlia, radiose hostess nel magnifico sari rosso e azzurro - i
colori della compagnia aerea - passarono tra le file e fecero chiudere i
tavolinetti e allacciare le cinture di sicurezza a tutti. Il comandante Assam
si affacciò dalla cabina di pilotaggio togliendosi il cappello bianco e salutò
con la mano "Buon volo a tutti, cari amici!".
"Buon pomeriggio signore e signori. Benvenuti sulla Assam
Airlines. Il nostro volo oggi durerà circa sessanta minuti, durante il quale
verrà servito un piccolo pasto e un tè. Vi auguriamo un buon viaggio!” disse la
signora Assam. Pochi minuti e sarebbe avvenuta la grande magia.
Un forte rumore di motori invase la cabina. Un piccolo brivido
scosse i passeggeri, tutti chiusero gli
occhi e si tapparono le orecchie. Poi il fragore scemò e dopo pochi minuti le
hostess iniziarono la loro danza per il corridoio. Fluttuavano e servivano
chapati, dal, tè e piccole tenerezze per i più emozionati. Coloro che erano
seduti accanto ai finestrini guardarono in su, verso un cielo azzurro come mai
prima, e sorrisero raggianti
Il comandante Assam raccontò dal microfono in cabina che il cielo
terso, la temperatura ottimale e che il loro amato Rajasthan era davvero il
posto più bello del mondo.
Tutto andò per il meglio durante i tremilaseicento secondi del
volo inaugurale della Assam Airlines, e quando il comandante annunciò che il
volo era terminato uno scrosciante applauso si levò dalla piccola folla
colorata.
“Signore e Signori il nostro volo è terminato. Il comandante e la
Assam Airlines si augurano che tutto sia stato di vostro gradimento e vi
attendono nuovamente per un nuovo viaggio da sogno”.
I passeggeri sganciarono le cinture, in molti ringraziarono le
hostess e Shiva e, raccogliendo le misere borse e i sacchetti, si avviarono
disordinatamente verso la scaletta. Quante cose avrebbero raccontato a parenti e
amici di quel primo volo! Che bello star lì e farsi coccolare dalle belle
hostess. Che emozione viaggiare! Che magnifica cosa il futuro!
Fuori dall'aereo, alla fine della scaletta - in mezzo al cortile
di casa sua - il comandante Assam salutò personalmente ogni passeggero.
"Grazie per aver viaggiato con noi, la aspettiamo nuovamente!”
Si voltò e vide quel vecchio aereo con le due ali spezzate in
mezzo al suo giardino e accanto i grossi altoparlanti neri usati per simulare i
rumori del volo. Com'era scintillante, com'era bello il suo aereo!
In fondo il viaggio verso il
Nirvana è fatto anche di sogni e Rajiv aveva
deciso di regalarne un po' a chiunque avesse avuto la voglia di nutrirsi di un
pezzetto di cielo.
Brava Marina! E che scoop finale. Ci avevamo creduto. A ben pensarci però ..volevamo crederci anche se qualcosa non tornava....Yvonne.
RispondiEliminaGrazie Yvonne!
EliminaStupendo!
RispondiEliminaGrazie Tiziana!
EliminaChe bello Marina! Brava 👏
RispondiEliminaTi ringrazio Laura!
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