di Giovanni De
Pedro
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C'era una volta un uomo
molto ricco e potente ma anche molto buono che possedeva un'intera galassia. Viveva
sul pianeta Gioia, un luogo molto bello, rigoglioso di piante e fiori, con
fiumi sempre stracolmi d' acqua e dove l'aria era talmente pulita che, durante
la notte, si potevano vedere a occhio nudo, miliardi di stelle brillare nel
cielo scuro.
Un giorno l'uomo andò a
visitare Geo, un pianeta di sua proprietà, notò che la natura era molto ricca
ma necessitava di essere curata, così decise di affittare il pianeta.
Tornato a Gioia, mise un
annuncio su Internet, in modo tale che in tutta la galassia fosse possibile
leggerlo. Poco tempo dopo, cominciarono ad arrivare a Gioia vari individui
interessati, tutti con grandi progetti architettonici, chi voleva trasformarlo
in un enorme giardino all'italiana, chi voleva installare enormi fontane
sfruttando il corso dei fiumi.
Un giorno si presentò una
coppia di sposi che, pur non avendo alcun progetto, furono gli unici a chiedere
il prezzo dell'affitto. L'uomo fu sorpreso dalla domanda e, per la loro onestà,
decise di affidar loro Geo gratuitamente a patto che mantenessero il pianeta in
ottime condizioni; la coppia accettò e già il giorno successivo si installò a
vivere sul pianeta. Passò qualche mese e, l'uomo potente ma buono, decise di
fare visita alla coppia; trovò che il lavoro svolto fino a quel momento era
eccellente, gli alberi erano ben curati e cominciavano a dare frutti, i campi
erano pieni di fiori e, avendo creato canali, sfruttavano l'acqua dei fiumi per
irrigare e coltivare i campi. L'uomo si congratulò con la coppia annunciando
una sua visita per l'anno seguente.
Dopo poco tempo, arrivò a
Geo dal pianeta Basura, un gruppo di persone che scappavano da una guerra
intergalattica; chiesero alla coppia di potersi installare in quel paradiso,
naturalmente pagando un affitto. I coniugi fiutarono l'affare e accettarono
subaffittando loro il pianeta.
Geo si stava riempiendo di
popoli con diverse usanze, provenienti da altri pianeti, la coppia stava
diventando sempre più ricca.
I Basurani, coloro che
arrivavano da Basura, non avevano il senso della pulizia e non rispettavano la
natura, gettando perfino i loro rifiuti nei prati e nei fiumi. Gli altri
abitanti di Geo iniziarono a lamentarsi e la coppia cercava di raffreddare gli
animi perché poteva risultarne compromesso il loro guadagno. Un altro gruppo,
in fuga dal pianeta Skuro colpito da un'enorme carestia, arrivò a Geo, dopo
averne sentito decantare le bellezze. Non vennero accolti molto bene dalle
altre popolazioni di Geo perché la loro pelle era diversa da quella di tutti
gli altri.
Si accesero delle contese e
delle lotte per il possesso di un pezzo di terra o di un corso d'acqua, tanto
che un giorno i Basurani bruciarono un bosco dove gli Skuri andavano a
raccogliere frutti e prendevano l'acqua da un fiume che lo attraversava. Per
ripicca gli Skuri attaccarono il villaggio dei Basurani e bruciarono le loro
montagne di rifiuti, liberando nell'aria varie sostanze nocive.
La coppia di sposi, che
aveva il pianeta in affitto, cercava di far dialogare le varie parti ma se
davano ragione ai Basurani, si ribellavano gli Skuri e, se davano ragione a
questi ultimi, gli altri si rivoltavano.
Un giorno, durante una
discussione, i due coniugi ebbero la peggio, vennero malmenati da entrambe le
fazioni e dovettero passare una settimana a letto per guarire dalle ferite
riportate.
Ormai i boschi di Geo
ardevano tra le fiamme dei tanti roghi e si consumavano come fossero
fiammiferi, i corsi dei ruscelli e dei fiumi erano ostruiti dai rifiuti dei
Basurani e non portavano più acqua a valle per irrigare i campi, l'atmosfera
del pianeta si era trasformata e non pioveva più, la siccità incombeva su tutti
i popoli.
Il cielo era sempre scuro e
la luce del giorno faceva fatica a penetrare attraverso la coltre dei gas
nocivi scatenati dai roghi dei rifiuti, la temperatura del pianeta si era
alzata ed era diventata insopportabile, l'aria pulita era solo un ricordo e si
faceva fatica a respirare.
I vulcani si risvegliarono e
eruttarono enormi colate di lava incandescente, il livello dei mari si era
alzato creando vaste inondazioni, ormai a Geo era un'apocalisse.
Arrivò il giorno in cui il
pianeta non riuscì più a vivere e si udì per tutta la galassia un'enorme
esplosione; dagli altri pianeti si poteva vedere una gigantesca palla di fuoco,
il paradiso si era trasformato in inferno.
L'uomo potente ma buono
osservò da Gioia, il pianeta su cui viveva, migliaia di frammenti sparire
nell'infinito della galassia e si rattristò, pensando:
" Immaginavo che
sarebbe finita così, l'occasione rende l'uomo ladro e anche gli onesti si sono
fatti attirare dai soldi e dal guadagno. L'umanità ha sempre anteposto l'odio
all'amore come priorità e non potrà mai farne a meno. Avevo affittato il
pianeta più bello della galassia ma questa gente inevitabilmente l'ha
distrutto. Mi dispiace aver perso Geo ma ancor di più mi ha deluso l'intera
umanità ".
L'uomo potente ma buono
continuò a vivere felice e contento sul pianeta Gioia.
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che bel ritratto della nostra Terra!
RispondiEliminaM
Grazie per l'apprezzamento caro/a M. Giovanni.
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