(di Marco Moretti)
Lo
squillo del telefono ruppe il religioso silenzio e scosse Anna Busca, dedica
alla occupazione preferita del venerdì mattina: preparare il pesto e pulire il
pesce. Due riti celebrati con laica sacralità, anziana vestale del piccolo
tempio in cui trasformava la cucina: gli aromi del basilico e del formaggio
giocavano a rubarsi la scena con il freddo profumo del pescato di mare.
Mario
Pinozzi, vicino di casa di recente acquisizione, era stato stregato
dall’attempata e arzilla signora: nei pochi momenti liberi passava per un saluto e la ammirava cucinare. Verbo estraneo
al vocabolario del medico che limitava l’uso dei fornelli alla preparazione del
caffè mattutino. Sorrise mentre lei si apprestava a sollevare la cornetta,
pensando allo sfortunato che aveva interrotto la cerimonia.
- - Si,
chi parla?
- - Buongiorno Signora, sono il Dottor Malfatti. Come
va, tutto bene?
Quella
voce arrotata e il tono mellifluo: Anna non li sopportava, ancora meno tollerava
l’approccio servile e ambiguo. Era l’amministratore condominiale? Facesse quello e non si atteggiasse a
maggiordomo o maìtre di sala. Facendo l’occhiolino a Mario premette il pulsante
del vivavoce.
- - La
ringrazio, dai miei settant’ anni non mi posso proprio lamentare. – toccando la
lama del coltello, non di ferro, che sperava fosse
sufficiente.
- - Ringraziamo
il Signore.
Pure
quello tirava in ballo, era veramente devoto il buon Malfatti.
- -Mi
dica, come posso aiutarla. – reggeva il gioco con tono educato e formale.
- -Si
tratta dell’accesso al suo giardino, per favorire i lavori al primo piano.
Ancora
quella storia: allora era vero, nulla cambia fino all’ultimo dei giorni.
Governi, allenatori, giornalisti e amministratori: è sempre la stessa zuppa.
Malfatti, tale quale il predecessore: falso e ficcanaso. Sempre lì a guastare
gli animi, sconvolgere gli equilibri; sorrise pensando a quanto il destino
potesse essere segnato da un cognome.
- - Lei
sa che non mi può obbligare e ho le mie ragioni per non dare il permesso.
- - La
capisco, ma si metta nei miei panni che mi trovo tra due fuochi. Il suo vicino
di casa e la ditta, mi venga incontro.
- - Non
voglio parlarne al telefono, ma non sarei d’accordo: ne va della mia privacy.
- -La
ringrazio, spero solo di farle cambiare idea.
-Che noia, - disse dopo avere riattaccato - anche un bambino delle elementari
avrebbe già capito: non voglio estranei nel mio giardino. E’ così difficile da
spiegare? Non si tratta solo di privacy, ho delle aiole con piante delicate e
sabbiamo bene come lavorano gli operai: quelli travolgono tutto!
Un’ ombra passò veloce sul volto di
Anna, divenuto grigio il tempo di un battito di ciglia; il sorriso candido le
restituì la giusta luce.
- Ho coltivato ogni singolo fiore con amore e
dedizione, scegliendo il posto migliore e la terra adatta. Per non parlare del
nutrimento: come per me e i miei invitati, sempre gli ingredienti migliori. - Pensavo
coltivasse piante carnivore e temesse per gli operai.
- Temo
per le mie creature, hanno richiesto anni di cure e le difendo come figli.
- Non
guardi me, non sono un pericolo; – Mario
alzò le mani in segno di resa – inoltre siamo in sintonia, anche io ammetto
poche persone nelle mie camere segrete!
Anna
sorrise, anche con gli occhi.
- - Il
nostro medico ha dei segreti, la cosa si fa intrigante.
- - Il
vostro medico vive in quello che chiamo “caos ordinato”: se mettesse piede da
me penserebbe di essere in una discarica, ma io scoverei un paio di calze dove
lei vedrebbe solo un ammasso di stoffe colorate.
- - Perché
non cerca un aiuto? È sempre fuori al
lavoro e le sarebbe di certo utile.
- - Qualunque
colf si appellerebbe a una associazione in difesa dei diritti umani.
Questa
volte la donna liberò una sonora risata.
-
Neanche
qualche bella figliola? Non mi dica che ci sono difficoltà in quel senso.
-
No
di certo, solo qualche ferita che sanguina.
-
Profonde,
immagino, non vedo tagli in superficie.
-
Non
è semplice come pensa lei, si tratta di
una lunga storia.
Con
rispetto Anna lasciò andare e proseguì nei riti sacrificali senza porre altre
domande a Mario, che aveva distolto lo sguardo: lama per il pesce, pestello di
legno e mortaio di marmo per il condimento, armonia oltre le emozioni. Il
medico la ammirava rapito, solo in sala operatoria assisteva a movenze gentili
e al contempo energiche ed efficaci.
-
Preparare
il cibo è questione di tecnica, come in un intervento chirurgico, - disse, in
sintonia con i pensieri di Pinozzi - ci vogliono esperienza, strumenti adatti,
tempo e pazienza. Prima o dopo anche il caro Malfatti lo capirà, per il proprio
lavoro e la vita.
-
Non
mi pare che ascolti quello che gli si dice.
-
Proverò
a cambiare linguaggio.
-
Buona
fortuna e complimenti per la cucina, io adesso devo andare. – Mario si alzò, un
sorriso appena accennato.
- La
aspettano degli interventi? Pensavo che in fondo anche lei come me usa
parecchio il coltello…
-
In
effetti, ma spesso devo lavorare su
materiale meno fresco del suo.
-
Non
è sempre così caro dottore, glielo assicuro.
Uscito
Pinozzi la donna gettò gli avanzi, ripulì strumenti e altare, infine telefonò
all’amica che abitava nell’altra scala del palazzo, Norma. Con lei condivideva
la passione della cucina: erano esperte
nell’uso della carne per condimenti e farciture. Il ragù di Anna e Norma, le
loro lasagne o i cannelloni, per non parlare del pasticcio di carne erano
leggendari; le occasioni per gustarli si facevano sempre più rare, le migliori
furono in primavera.
L’ultimo
pranzo cui erano stati invitati i
condòmini di vecchia data, protagoniste
le due cuoche, risaliva a due anni prima: fu definito epocale. Non
esisteva una ricorrenza o un evento speciale, erano Anna e Norma a decidere con
breve preavviso la data del pranzo. Questo alimentava eccitazione
nei presenti e sconforto in chi non riusciva a disdire impegni presi per
quel giorno.
- - Ciao
Norma, spero tutto bene.
- - Non mi lamento, e tu?
- - Anch’io
grazie. Ti ho chiamato perché penso sia giunta l’ora di organizzare uno dei
nostri pranzetti condominiali.
- - Capisco, anche a me pare il momento giusto.
- - Direi
fra un paio di settimane, se ci sei. Benissimo, ci sentiamo i dettagli.
- -Solito menù?
- - Una
variazione soltanto. Avremo anche un nuovo invitato che voglio prendere per la
gola.
Il
sorriso diede aria ai denti bianchissimi: la giornata, dopo il nuvolone che era
stato Malfatti, tornava serena e
l’orizzonte appariva nitido.
Il
week-end filò via tranquillo tra letture e passeggiate; si era appena alzata,
erano le otto, e si apprestava a bere il caffè quando ringhiò il campanello. Mai
disturbare Anna nella degustazione mattutina, di quello si trattava, aroma e
gusto. In religioso silenzio, come tutti i suoi piccoli riti.
Dedicò
uno sguardo triste alla tazzina e un’occhiata feroce alla porta: chi osava?
Seguì
un bussare lieve, quasi timido.
- - Signora, disturbo? Sono il Dottor Malfatti, è in
casa?- al
di là della porta.
“Si,
ma sono con Brad Pitt. Torna dopo razza di idiota!” – poterlo gridare.
- - Un
attimo, metto la vestaglia.
Si
dedicò al caffè ancora caldo, ma la magia era svanita. Quell’uomo era davvero
senza speranze, una frana; con lo scorrere del tempo stava però diventando una
seccatura, un intoppo nella quotidianità. Suo malgrado si alzò e aprì la porta.
- -Buongiorno,
che sorpresa. Come mai qui, a quest’ora? –
calcando sulla ‘o’.
- - Inizio
a lavorare presto, come saprà, e ho pensato che anche lei fosse mattiniera.
Vedo che non mi sbagliavo.
- - Vada
al sodo, Malfatti: oggi non sono in vena.
- - Mi
spiace seccarla ancora con la questione del…
- -Il
giardino? Basta, ora la misura è colma. Le ho detto di no e la prego, anzi la
esorto, di non chiedermelo ancora. Arrivederci, anzi addio! – Chiuse bocca e
porta, in sequenza.
Osservò
dallo spioncino Malfatti che, esitante, stava per suonare ancora il campanello;
ma desistette sconfitto e, con aria seccata, si allontanò.
I
lavori nell’appartamento del vicino di casa iniziarono, come da contratto, il
giorno stesso; l’Avvocato Tesconi, contro ogni sua previsione, non le fece rimostranze
per il rifiuto a concedere il giardino. Dopo una settimana giunse perfino a
scusarsi dell’insistenza di Malfatti, affrontando pure un’altra questione.
- Cara
signora Anna posso chiederle una cosa delicata?
- Se
non è troppo indiscreto…
L’uomo
sorrise, affabile e divertito.
-Non
riguarda lei, o meglio non direttamente: le discussioni dei giorni scorsi in
merito al suo giardino mi hanno comunque fatto riflettere. Credo sia ora di
cambiare l’azzeccagarbugli condominiale.
- - Davvero
la pensa così, Avvocato?
Anna
sogghignò sotto i baffi, con aria
innocente.
- - Le
assicuro che non sono l’unico; in molti si lamentano dei suoi modi e della ’latitanza’ nei momenti in cui sarebbe utile
la sua presenza.
- - Mi
sembra una brava persona, solo un pochino pedante. Ancora non capisco come
abbia potuto sposarlo, quell’angelo della moglie.
Un
dialogo sereno tra due pacati anziani, soddisfatti dalla vita e dell’esperienza
maturata negli anni; forti delle proprie certezze e gelosi della consolidata
routine.
- -Dice?
Avrei detto il contrario, lei sembra molto innamorata: insieme fanno una coppia
da copertina.
- -Già,
di un romanzo rosa. – Anna strappò una risata a Tesconi.
- -Tornando
a noi le dico di non preoccuparsi per i lavori, gli operai la disturberanno
solo per sette, otto giorni ancora. C’è solo un lieve ritardo perché uno degli
uomini si è assentato senza motivo.
- - Spero
nulla di importante.
- - Non
so, sembra…volatilizzato, come l’amministratore. – L’avvocato sorrise pensando
alla coincidenza. – Nei giorni scorsi Malfatti ciondolava per casa mia e
disturbava gli uomini al lavoro, ma da un po’ non risponde neppure al telefono.
- - Magari
è con la moglie da copertina. – rise Anna -
Bene, allora sa che le dico? A fine lavori festeggeremo con un pranzo
condominiale.
- - Uno
dei suoi menù speciali, cucinato con la signora Norma? – l’ avvocato speranzoso.
Terzo racconto del medico con il "senso per i guai"...dopo Apuane e Sciliar siamo nella sua Genova. Alle prese con un condominio particolare. Seguitelo anche qui ➡️ fb.me/mariopinozzi.ledisavventure con un nuovo racconto e il romanzo. Dove sono accaduti gli antefatti.
RispondiEliminaE la seconda parte ?
RispondiEliminala seconda avvincente parte andrà on line l'8 dicembre. preparatevi!
RispondiEliminaOk!
EliminaBello Marco! Aspetto la seconda (e ultima parte?) con trepidazione!
RispondiEliminaComplimenti, veramente bello.
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