Jaka Book - pagg. 128 - € 14,00
È il 25 giugno 1978. A Buenos Aires, Estadio Monumental, va in scena Argentina-Olanda, finale dei mondiali di calcio. Il clima è surriscaldato, perché la nazionale Argentina vuole vincere a tutti i costi e non può sbagliare. Poi si gioca tutto davanti al suo pubblico, soprattutto davanti agli occhi vigili del dittatore e torturatore argentino generale Jorge Videla, e a quelli di tutti i membri della Junta militare, al potere dalla notte del 24 marzo 1976, seduti in tribuna d'onore. Accanto a loro, nascosto dai riflettori delle telecamere, c'è un signore italiano ancora sconosciuto ai più: è Licio Gelli, il Venerabile della loggia massonica P2, Propaganda 2, imprenditore, amico personale degli uomini del potere argentino. La partita finisce 3 a 1 per l'Argentina. A poche centinaia di metri dallo stadio di Buenos Aires, in Avenida del Libertador 8151, anche gli aguzzini dell'Escuela de Mecánica de la Armada, l' ESMA , uno dei centri di tortura del regime, esultano e abbracciano le loro vittime agonizzanti.
Per una sera almeno, dai cieli dell'Argentina, cadono solo coriandoli e festoni, e non corpi di donne e uomini lanciati dai portelloni degli aerei verso le acque nere e minacciose dell'oceano. Il giorno dopo riprenderanno puntuali e precisi i voli della morte. Tutto tornerà normale, nell'assurda anormalità dell'Olocausto argentino. Proprio in quei giorni, il mondo conoscerà anche il coraggio delle Madri di Plaza de Mayo: la televisione olandese diffonderà le immagini della marcia di decine di donne con il fazzoletto bianco che chiedono giustizia per una generazione ormai scomparsa.
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore, è caporedattore di Radio24. Con Jaca Book ha pubblicato Storie di rock italiano. Dal boom dei consumi alla crisi economica internazionale e La fabbrica dei profumi. Seveso 40 anni fa (entrambi 2016). Ha vinto il Premio Cronista 2004 e 2005, il Premio Raffaele Ciriello 2009 e il Premio Unesco 2011 per lo spettacolo «Aquae Mundi» con Gaetano Liguori. È anche autore, regista e interprete di teatro narrativo civile e presidente dell'associazione ARCI «Ponti di memoria».
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