Ho visto una casa:
era crollata, distrutta,
sui muri portava una scritta incompiuta,
Mi disse: "Ho sentito gridare,
ho sentito un urlo salire dal cuore,
un urlo represso,
quasi sussurrato
«Io muoio, tu resti.
In te vivrò,
e un domani dirai:
Non era un vile,
era giovane, forte,
era buono, amava la terra,
amava la libertà.»
Quel giorno sentii libertà
Da una casa crollata, distrutta,
da una macchia di sangue,
da un urlo represso,
dall'urlo "io muoio…"
Una causa giusta sembrava morire con lui
Ma quel sangue, bagnando le zolle,
fiorì e ci diede libertà.
un'ottima scelta a ridosso del 25 Aprile: ottimo contenuto, ottima forma. complimenti
RispondiEliminaGrazie per quello che mi scrivi. Vorrei risponderti citando una frase di Cesare Pavese: "Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi".
RispondiEliminaMimma