(a cura di Mimma Zuffi)
« Spesso mi sento ripetere che sono stato «bravo». Non è vero!
Sono stato semplicemente fortunato a unire in una giusta miscela le circostanze
difficili e quelle favorevoli che la vita mi ha messo a disposizione, con
tenacia, umiltà e senza mai perdermi d’animo. Osservo solo che i fatti sono
accaduti secondo una sequenza tale da sembrarmi quasi stabiliti in precedenza,
come per chi si trovi a fare un bellissimo e lungo viaggio ed abbia preparato
per bene a tavolino l’itinerario..»
Un racconto emozionante , fatto di sofferenza e speranza,
amore e fede, ma anche di passioni semplici come quella per il calcio; in
particolare per la squadra del cuore,
l’Inter, grazie anche al rapporto personale con il capitano Javier
Zanetti, che Previtali ha conosciuto anni fa. La testimonianza in prima persona
di un’esperienza di vita e di un percorso spirituale straordinario. A cura di
Ambrogio Amati.
«Parlare di me e raccontare della mia
vita, con tutto quello che ho ricevuto nel bene e nel male, ma anche con ciò
che ho cercato sempre di dare, aiutato da una buona dose di fortuna, da alcuni
anni era diventato una vera necessità. Quasi un dovere». Così Giorgio
Previtali, l’autore, inizia il suo racconto.
La storia inizia nel 1958 a Palazzago, un paesino della
Bergamasca, dove nasce Giorgio Previtali: un “bravo ragazzo” con la passione
per il calcio e una vita “normale”: gli studi, il lavoro, lo sport, il primo e
unico grande amore della vita, Nicoletta, che sposerà nel 1982.
Su
questa storia come tante però nel 1981 si allunga l’ombra della «brutta
bestiaccia», quella che i dottori , i primi tempi, si limitavano a definire «sm»:
sono i primi sintomi della sclerosi multipla, che nel giro di alcuni anni
toglie a Giorgio ogni possibilità di movimento e lo rende completamente
dipendente dagli altri. Nonostante tutto, Giorgio riesce a non lasciarsi
schiacciare dalla malattia: il sostegno della famiglia, con le cure incessanti
di Nicoletta e dei due figli Marco e Daniela, non viene mai meno e gli consente
di trovare la forza di intraprendere un cammino spirituale che lo sostiene
nella sofferenza e gli restituisce, poco alla volta, quelle che lui chiama Luce
e Armonia.
Inspiegabilmente –
contro ogni previsione dei medici – nel
2005 le condizioni di Giorgio iniziano un lento ma costante miglioramento, tanto
che nel giro di pochi anni il suo corpo «si slega da quella rigida fasciatura –
imposta dalla malattia – che per anni l’aveva tenuto contratto». Stimolato
dalla sua grandissima forza interiore, i progressi si susseguono, e nella
primavera del 2009 Giorgio lascia la sedia a rotelle per tornare sulle sue
gambe, dapprima con l’aiuto delle stampelle per poi arrivare ad abbandonare
anche quelle.
Un’emozionante e coinvolgente storia di vita,
testimonianza di uno straordinario percorso spirituale e anche dell’amore di
una famiglia che “sceglie di vivere” e di andare avanti ad ogni costo.
Giorgio Previtali nasce nel 1958 a Palazzago, in provincia di Bergamo, dove
risiede ancora oggi. Così lui stesso sintetizza la sua biografia: 1958 – 1979:
infanzia, adolescenza, calcio, diploma di perito elettrotecnico. 1980 – 1981:
militare, lavoro, incontro con Nicoletta. 1982 – 1989: malattia, matrimonio,
figli, casa nuova. 1990 – 1995: aggravamento fisico/psicologico, rottura di due
vertebre lombari. 1996 – 2005: buio fisico e inizio percorso spirituale. 2006 –
2009: miglioramento fisico, in piedi e primi passi. 2010 – 2013: cammino con
stampella, nuova identità, reinserimento sociale.
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