di Marisa Vidulli
"Chi è nell'errore compensa con la
violenza ciò che gli manca in verità e la forza”
Goethe
Teresa è
impaziente, la colf non arriva, lei è debole per l'influenza, non riesce
nemmeno a sollevare la tapparella!
Finalmente
verso le 11 Iulia suona alla sua porta, arriva stravolta con un'ora di ritardo
e ha anche dimenticato le chiavi di casa di Teresa che ha sempre con sé.
Iulia
racconta a Teresa come Maria, la sua migliore amica, albanese come lei, sia
stata uccisa dal marito nell'appartamento dove lavorava come colf. Iulia
uscendo per venire al lavoro si era imbattuta nel suo funerale e aveva
riconosciuto il volto dell'amica dal quadro posizionato sopra la bara.
Maria aveva
43 anni, lavorava come colf presso la famiglia di un avvocato. Iulia stessa le
aveva trovato quel lavoro: abitava nella sua medesima strada in periferia.
Maria non parlava mai della sua vita privata, ma quando usciva era sempre mano
nella mano col marito, il quale andava anche ogni giorno a prenderla in moto
all'uscita dal lavoro. Era bellissima, ripete Iulia, come solo certe albanesi
lo sono. Assomigliava ad Anna Oxa e aveva due bambini ancora piccoli.
Chissà, ora
saranno rimpatriati e allevati dai nonni in quella povera terra, dove essi
abitano ancora nella miseria tra mucche e cavalli, la stessa terra da cui Maria
era fuggita.
Il marito cinquantatreenne
era impazzito e dopo averla uccisa aveva tentato di togliersi la vita, ma era sopravvissuto alle sue
stesse coltellate. Sopravvivono sempre, loro. Maria era bella, è forse una
colpa esserlo? Maria aveva un lavoro, lui probabilmente no, geloso e sminuito
nel suo ruolo ormai perso di maschio alfa, ha pensato bene di chiudere il
cerchio con il delitto più orrendo: il femminicidio.
Teresa è allibita,
dice alla colf di non lavorare, di non far niente, solo tirarle su la
tapparella per vedere il sole, quel sole che Maria non vedrà mai più.
“No,
no! Lavoro così non penso” risponde Iulia, mentre lacrime silenziose le
sgorgano come perle dagli occhi chiari.
Stasera a
Sanremo parleranno ancora di femminicidio, bla bla bla e basta...
Uomini,
legislatori, criminali dove siete, vi nascondete? Ve ne lavate le mani? Domani
potrebbe toccare alle vostre figlie, mogli o madri, riflettete, ve ne prego!
Andate a rileggervi “Il Bacio” di Neruda, imparate a memoria la strofa che
dice:
“Ti amo perché ti vedo riflessa
in
tutto quello che c'è di bello
Dimmi
dove sei stanotte
ancora
nei miei sogni?
Ho
sentito una carezza sul viso
arrivare
fino al cuore.
Vorrei
arrivare fino al cielo
e
con i raggi del sole scriverti ti amo.
Vorrei
che il vento soffiasse ogni giorno
tra
i tuoi capelli,
per
poter sentire anche da lontano
il
tuo profumo!
Vorrei
fare con te quello
che
la primavera fa con i ciliegi.”
chissà che non
rinsaviate.
Andromeda e
le altre… senza di voi non possono fare molto. Ci vuole un moderno Perseo che
salvi la donna incatenata per esser sacrificata come nel mito*.
È ora di
dire basta! Non si devono più abbandonare le donne alla furia dei mostri, ci
vuole un Perseo che le metta in salvo, ma nessuna costellazione prenderà il suo nome.
Non ho più
saputo niente di Maria, Iulia non me ne ha più parlato, ma il suo volto ha
perso il sorriso.
*Secondo la
mitologia greca, la storia si svolge nel regno di Etiopia. Andromeda è la
figlia di Cefeo e di Cassiopea la quale si vantava che sua figlia era la più
bella delle Nereidi, le ninfe-figlie del dio del mare Nereo che spesso
accompagna Poseidone. Per questa sua arroganza, Poseidone, fratello di Zeus e
dio del mare, decise di punirla e così mandò un mostro marino per distruggere
la zona intorno al regno. Cefeo, per far cessare la maledizione del mostro,
doveva sacrificare sua figlia, legandola a una roccia sulla costa, cosicché potesse
essere divorata dal mostro marino stesso. Cefeo, dopo aver chiesto consiglio
all’oracolo di Apollo, obbedì al volere del dio. Alla fine però, Andromeda
incatenata venne liberata da Perseo che la sposò dopo averla salvata. Dopo la
morte di Andromeda, intorno al 412 a.C. come viene riferito da Euripide, la dea
Atena la trasformò in una costellazione collocata nel cielo boreale, vicino
alle costellazioni di Perseo e di Cassiopea.
Bellissima novella, e aggiungerei che nella costellazione di Andromeda si trova la galassia a noi più vicina, Andromeda appunto, la più luminosa galassia osservabile dalla Terra !!!
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