di Giovanna Rotondo
Premessa
Il
gioco come viene definito dall’Enciclopedia Treccani:
Esercizio
singolo o collettivo a cui si dedicano bambini o adulti, per passatempo, svago,
ricreazione, è anche pratica consistente in una competizione fra due o più
persone, regolata da norme convenzionali, e il cui esito, legato spesso a una
vincita in denaro, dipende in maggiore o minore misura dall’abilità dei contendenti e dalla fortuna.
Un’attività fondamentale per gli esseri viventi.
Ci sono
giochi di terra, di aria, di acqua: si gioca a casa, a scuola, con il lego, a
calcio, a basket, con gli amici, si gioca a tombola, a carte e molto ancora. Ci
sono giochi sportivi per diletto e per professione.
Ma veniamo
al nostro gioco: il gioco d’azzardo!
Azzardo
viene dall’arabo az-zahr e significa
dado, in
latino alea «gioco
di dadi», la più antica forma di gioco d’azzardo che si conosca ed è legato al
caso. Alea: rischio, azzardo, gioco di
dadi.
La
posta in gioco di solito era il denaro, la casa e, qualche volta… la vita
stessa. Anche le scommesse sono una parte importante del gioco d’azzardo ed era
legale scommettere già nell’antica
Roma, ma i romani scommettevano solo nei giorni dedicati alla dea bendata, la dea
Fortuna.
Durante
i secoli il gioco d’azzardo ha avuto molte trasformazioni e sembianze, talvolta
osteggiato o proibito, altre volte ammesso in cambio del pagamento di una
gabella o tassa. Nel medioevo veniva circoscritto alle baratterie o taberne,
considerati luoghi del malaffare, in seguito sono nati i casinò e le bische,
quest’ultime considerate illegali.
Illusione
di guadagni facili per i poveri e gli imbroglioni, passatempo per i ricchi, il
gioco d’azzardo ha spesso mutato le condizioni delle persone dal benessere alla
povertà. La letteratura ci racconta
le tragedie di chi non ne controlla gli effetti.
In
alcuni giochi di abilità si
riesce a barare. I barattieri di buona memoria erano quei gestori del
malaffare, bari e truffatori, che Dante colloca all’Inferno. Difficile risalire
alle origini del termine, legato al significato di imbroglione e truffatore.
I bari,
quando colti in flagrante, subivano pene severissime e, nell’America del Far
West, venivano impiccati. Si può barare nel gioco d’azzardo se in quel gioco è
richiesta una certa dose di abilità.
Con le
moderne macchine tecnologiche non c’è nessuna possibilità di interazione, persino il calcolo delle
percentuali di vincita è incalcolabile: sono regolate da algoritmi! Ovviamente
un programma che permette anche di vincere, una vincita ogni tanto consente di
guadagnare molto da quell’automa che gioca, un’automa che se ne sta lì seduto
straniato davanti alla macchina, le dita sui tasti, gli occhi fissi in attesa e
che, alla fine… perde sempre, nonostante capiti che qualche volta gli si
conceda un premio!
Un
gioco senza interlocutori: soli contro il banco, soli davanti a una macchina,
un gratta e vinci, una lotteria, una scommessa e quant’altro. Un gioco che si
paga in anticipo e da cui non si può sfuggire né barare: il gioco delle slot, il gioco delle
videolottery, quello delle bische legali e clandestine… il gioco d’azzardo
tecnologico!
Benvenuti,
o dovremmo dire malvenuti? nel paese del gioco d’azzardo gestito dallo stato.
Pardon,
non si dice gioco d’azzardo ma gioco “lecito”. Il gioco “lecito” gestito dallo
stato biscazziere è la terza industria per fatturato di questo paese.
Benvenuti
o, dovremmo dire, fuggite da quel paese il cui Stato è un Pusher!
Pusher:
colui che spinge i soggetti più deboli alla dipendenza. Il gioco d’azzardo può
diventare patologico e portare alla dipendenza, una dipendenza senza sostanza,
devastante per i danni che causa alla persona dipendente e a coloro che gli
vivono intorno.
Mio padre è un pusher, mia madre è una pusher, i miei genitori sono
pusher: Lo Stato, che mi è padre e madre, è il mio pusher.
Sì, lo
stato guadagna sulla mia pelle! Mette in gioco la mia vita, mi spinge a
giocare. Più io gioco, più lui incassa, le lobbies incassano!
Le
lobbies: eminenze grigie del profitto, influenzano i partiti, la vita pubblica,
ricevono condoni, regalie, sconti.
I loro
profitti mostruosi hanno prelievi modesti negati ad altri lavoratori che
muoiono di tasse.
Ci
rubano vita, futuro, dignità.
Creano Zombi
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti perché lo
Stato fa il pusher?”
“Lo
stato non fa il pusher, lo stato deve risanare il bilancio!”
Lo
stato deve risanare il bilancio? E deve farlo sulla nostra pelle? Sulla vita
dei nostri figli? Non si risana il bilancio giocando con la vita altrui, non
accadrà mai! E’ un inganno!
Il
bilancio dello Stato si risana con il buon governo, si risana con la lotta alla
corruzione, eliminando gli sprechi.
Il
bilancio dello Stato si risana con la giustizia sociale.
Lei,
Voi, non potete far quadrare il bilancio dello Stato giocando d’azzardo con la
nostra vita, giocando con la vita di chi subisce la dipendenza.
Voi
usate la vita delle persone nell’illusione di risanare un bilancio che non potrà mai essere risanato nel modo amorale e abbietto
con cui milioni di persone sono spinte a giocare d’azzardo.
Milioni
di persone che giocano solitarie, stritolate da luci e suoni di macchine
mangiasoldi da cui non riescono a staccarsi.
In uno
stato le cui leggi dicono di tutelare la dignità dell’individuo… chi ha venduto il diritto alla
dignità di milioni di cittadini, per
sanare un bilancio che altri hanno dissestato?
Lo
paghino loro!
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti sapete quante persone
soffrono per ogni giocatore patologico?”
Ve lo
dico: sono tante!
La
prima generazione, ma anche la seconda e rimane memoria nella terza. Per ogni
giocatore sette persone soffrono e i giocatori sono molti, almeno uno ogni
dieci.
Lo
stato vuole guadagnare su di noi, sulla nostra pelle, fa il pusher per risanare
le casse dello Stato. Uno Stato che non ci ama, che non amministra i beni dei
sui figli come un buon padre di famiglia. Uno stato che dilapida le ricchezze
dei cittadini. Una paese che viene spinto a giocare d’azzardo. Il paese in cui
si gioca di più al mondo, in assoluto… e si perde di più!
E se
quei soldi fossero spesi in attività meno
amorali, più amorevoli alla crescita di un popolo, non sarebbe un guadagno
maggiore, un risultato migliore per tutti?
Uno
Stato che succhia la linfa vitale dei suoi cittadini più vulnerabili… Il paese
in cui si gioca di più al mondo!
Come
può esserci una buona ripresa economica in queste condizioni?
Come
può esserci benessere se tanti soldi, i soldi delle famiglie finiscono giocati
nelle Slot, videolottery, gratta e vinci, lotto, superenalotto, lotterie,
scommesse, gioco online e via dicendo?
E ci
sono persino le slot per ragazzi, ragazzi di ogni età! Gioco “lecito”, c’è scritto, avvertendo che
può danneggiare!
Il
gioco “lecito”, come viene indegnamente chiamato dallo Stato, può danneggiare!
Dov’è
finita la tutela alla nostra salute?
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti chi ha svenduto la tutela alla nostra salute per una bisca?”
Come
può esserci una crescita armoniosa di questo paese se il gioco d’azzardo,
Pardon, il gioco lecito, è diventato la terza industria di stato? Come può
esserci una buona ripresa se i soldi se li prendono le lobby del gioco o
vanno a finire in corruzione? Che cosa rimane alle famiglie? Ah, le Slot, le
slot machines, il gratta e vinci, il lotto, superenalotto, le videolottery…
macchine sempre più redditizie, scientificamente perfette, esteticamente
attraenti, tecnologicamente sicure, studiate per attirare, coinvolgere,
schiavizzare, in grado di distruggere, annullare la volontà, ogni sentimento… macchine infernali, veri e
propri arnesi di distruzione e distrazione di massa, studiate nei minimi
particolari da persone che hanno studiato come fare per attirarti meglio, come
fare per renderti più schiavo, più coinvolto.
E ti
fanno vincere con percentuali scientifiche per darti la spinta a giocare di
più, a grattare di più… E il
gratta e vinci? siamo i primi al mondo nella produzione di gratta e vinci,
siamo i primi al mondo a stampare gratta e vinci di ogni modalità e prezzo.
Quanti
disperati si illudono di colmare la loro solitudine giocando al gratta e vinci?
Grattano molto, vincono poco, rimanendo più soli poveri e fregati.
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti perché abbiamo
uno Stato pusher?”
“Non
abbiamo uno Stato non pusher, lo Stato ha sottratto il gioco d’azzardo alle Mafie”.
“No, lo
stato si è sostituito alla mafie e ha messo slot e videolottery in ogni bar, a
portata di mano di tutti, ragazzi e bambini compresi: il numero maggiore si
trova nelle grigie periferie urbane, dove maggiore è il degrado”.
“Si, ma
lontano cinquecento metri dalle scuole, dagli oratori dai luoghi frequentati
dai minori, dagli ospedali. E le amministrazioni locali possono imporre la
chiusura notturna delle bische”.
“Cinquecento
metri sono una nullità, una
distanza inesistente. La maggior parte dei ragazzi racconta di trovare l’offerta
di gioco d’azzardo nelle vicinanze della scuola o della casa in cui abita,
oppure on line: molti minori giocano d’azzardo e scommettono su internet, si
calcola che sia il 48% dei ragazzi. Lei sa che il gioco d’azzardo tra i
minorenni è incredibilmente aumentato?”
Onorevoli
politici avete sottratto il gioco alle Mafie Che dire? siete stati bravi! Vi
siete sostituiti al gioco d’azzardo clandestino. L’avete portato davanti alla
porta di casa, al bar dove prendiamo il caffè mattutino, al supermercato, alle
poste, sugli schermi dei nostri computer a portata di mano dei nostri figli.
Non dobbiamo più andare a cercarlo, ci viene servito comodo.
Al casinò bisognava andarci e non
tutti potevano; il gioco clandestino bisognava cercarlo… oggi, io, tutti,
possiamo giocare 24 ore filate, minori compresi, e morire di gioco lecito in
ogni angolo di strada, persino nelle nostre case.
Si
trovano bische, slot macchine, videolottery dappertutto e piccoli pusher
crescono ovunque, anche a scuola.
Noi
chiediamo a tutti voi che ci rappresentate in Parlamento, a voi che abbiamo
votato a rappresentarci: pensate fosse questo ciò a cui ambivamo? Uno stato che
istigasse i nostri figli a giocare? a giocare d’azzardo? Molti di voi avranno
dei figli: guardateli! Li spingereste a giocare al gioco “lecito” gestito dallo
stato? Come potete fingere di pensare che il gioco d’azzardo possa essere in
qualche modo “lecito”? Il gioco d’azzardo non è un gioco: è un azzardo!
O si
vende gioco d’azzardo per quanto “lecito” possa essere o si tutela lo sviluppo
dei giovani, la loro crescita, la loro salute fisica e mentale. O l’una o l’altra…
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti ricordate - Giovani e gioco, la prima volta -?”
Il
monopolio di stato aveva promosso una campagna pubblicitaria “Giovani e gioco” in
cui, in uno spot pubblicitario dal titolo: “C’è sempre una prima volta”, un
giovane appariva emozionato, non per la sua prima uscita amorosa… ma per la sua
prima giocata! Una pubblicità deviante,
in seguito ritirata per le ire suscitate. E’ questo il messaggio che si vuole
dare?
Com’è possibile conciliare tutto ciò con i
principi costituzionali di tutela della salute e il desiderio di crescita
armoniosa a cui ogni buon genitore dovrebbe aspirare per i suoi figli?
Il
gioco d’azzardo è vietato dal codice penale, seppur con legislazione in deroga
dalla metà degli
anni Novanta! Quale mente ha condannato questo paese a diventare una sterminata
bisca?
Si vietano
e multano scommesse tra amici ma risultano legali gli oltre 90 miliardi del
gioco d’azzardo provenienti da lotterie, slot machines, poker, scommesse,
videolottery e varie.
Un’offerta
che non risparmia nessuna categoria sociale: pensionati, casalinghe, ragazzi,
disoccupati persino bambini. E aumenta senza tregua!
Siamo
ostaggio di uno stato che ci spinge a giocare all’estremo, uno stato pusher che
gestisce il gioco d’azzardo e fa il biscazziere.
Ma a
che gioco giochiamo?
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti ci sono statistiche su quanto i giocatori d’azzardo perdono,
giocando al gioco “lecito”?
Ci sono
statistiche su dove prendono i soldi? sul loro indebitamento?
Sugli
usurai che spremono le loro ultime gocce di sangue? Ci sono statistiche sulla
sofferenza delle persone che soffrono di gioco d’azzardo patologico a causa
dello Stato pusher? Interessa a qualcuno la sofferenza dei figli o la
disperazione dei genitori?
Voi
sapete che molti giocano soldi che non hanno e finiscono nelle mani degli
strozzini, picchiati e minacciati? per non parlare di chi finisce in galera.
Sì, in galera!
Voi sapete
quanti suicidi nascosti ci sono tra i giocatori d’azzardo?
Avete
mai pensato che questa non è la via per far quadrare i conti dello stato?”
“Gioco “lecito”,
viene chiamato Il gioco d’azzardo, giocando sulle parole, ma non è sufficiente
per nascondere la realtà di uno
Stato che spinge a giocare d’azzardo: uno stato pusher!
Si
trovano macchine da gioco “lecito” persino nelle sale dei centri per famiglie e
cartelli che avvertono che il gioco può nuocere: “se finisce male è perché hai esagerato” c’è scritto. E questo è quanto.
Non c’è
vergogna! e si finge, con il gioco pubblico, di mistificarne le sembianze.
Il
gioco lo troviamo in casa su qualsiasi schermo: “io sono il gioco”, annuncia
gioioso e ci invita a giocare, e offre carte di credito per poi dirci con voce
impersonale, metallica, veloce che questo gioco può diventare un rischio
patologico.
Si
gioca la notte soli, nascosti e disperati, quando i figli dormono. Quei figli a
cui si ruba il futuro.
Si
gioca la notte soli e disperati, quando i genitori dormono. I genitori a cui si
ruba la vita.
Nell’anno
duemila il prodotto lordo del gioco d’azzardo gestito dallo Stato ammontava a
meno di venti miliardi. Troppo, si diceva, bisogna fare qualcosa per limitarlo.
Nell’anno
2017 il prodotto lordo si è avvicinato ai 100 miliardi di euro. Una cifra
spaventosa! Una cifra che lascia allibiti pensando a coloro che la subiscono e
la pagano. Una cifra che lascia indignati pensando alle istituzioni che l’hanno
promossa come un’industria del benessere. E si rimane allibiti per i cittadini
che tollerano tutto e non si ribellano, o fanno finta di non vedere!
Non ci
sono investimenti che eguagliano un giro d’affari così cospicuo! Non c’è lavoro
ma ci sono le bische, non ci sono case per chi è senza ma ci sono videogiochi
dappertutto, non si trovano letti negli ospedali ma si trovano bische agli
angoli della strada, non ci sono le turbine per quando nevica, ma ci sono una
miriade di slot e videolottery di tutti i tipi dove persone di ogni età giocano al cosiddetto gioco “lecito”.
La più
proficua industria di Stato! Un industria di morte guidata da un’intera casta.
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti sapete che siamo il primo paese al mondo per il consumo di gratta e
vinci e lo siamo in numero ben superiore alla media di altri paesi?”
Voi sapete
che abbiamo il triplo di VLT (videolottery) in più che negli Stati Uniti d’America?
Il triplo, sì, avete capito bene, sul suolo nazionale ci sono il triplo di
videolottery che si possono trovare nelle immense distese degli Stati Uniti d’America!”
Sono
macchine d’azzardo di ultima generazione, molto sofisticate. Sì, ve lo ripeto,
il triplo rispetto al numero esistente negli USA: una disfatta! E deteniamo il
25% mondiale del gioco on line, dove lo stato guadagna ben poco. Noi, un
piccolo paese in cui scarseggia il lavoro, un paese di 60 milioni di abitanti,
siamo il maggior consumatore di gioco d’azzardo al mondo, fate la proporzione!
Come se ogni contribuente italiano
giocasse intorno alle 2500 euro l’anno: uno ogni dieci abitanti di questo paese
ha seri problemi di gioco e altri sette soffrono a causa di questo…
La
spinta a giocare è devastante, gli italiani spendono in azzardo quasi quanto
spendono per mangiare, tre volte di più di quanto spendono per la cultura molto
più di quanto lo stato spenda per la scuola! Il consumo della disperazione in
un paese disgregato dalla crisi, la speranza dei disperati! L’unico
investimento che cresce a velocità incredibile,
un paese malato di gioco d’azzardo, senza lavoro né ideali.
La
terza industria di stato!
Un
paese da dove chi può, chi ha coraggio, fugge o può, talvolta, uccidersi,
spinto da uno stato che ha dimenticato i più elementari diritti dei cittadini;
quei cittadini a cui sono riservate briciole insufficienti per vivere.
Un
paese in cui molti soldi si perdono, spariscono, finiscono nella corruzione,
nelle tangenti, nei benefici e privilegi di pochi, nella costruzione delle
tante opere pubbliche decise e mai completate o lasciate andare in rovina.
Opere pubbliche giocate con i soldi della gente, tangenti giocate sul futuro
dei figli e degli anziani che vivranno di stenti, privilegi dati a scapito del
benessere dei cittadini, della scuola, dei malati, della salute.
Chi
governa deve farlo guardando alla giustizia sociale non al suo tornaconto.
E non è
accaduto in questo paese.
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti siete sicuri che il gioco valga la candela?”
Sono i
più deboli e poveri le prede più facili dello stato biscazziere, il bersaglio
dello stato pusher, le vittime della corruzione: i poveri hanno poco ma sono
tanti diceva Ettore Petrolini: tassiamo i poveri!
E
facciamo giocare i poveri! Non importa se tra loro ci sono tanti ragazzi:
peggio per loro se si ammalano di gioco d’azzardo patologico giocando alle slot
o alle videolottery, andranno nei Sert a curarsi!
Sì,
dopo che sono stati spinti alla dipendenza con promesse allettanti, distrutti
dal gioco d’azzardo “lecito” quelli che si ammalano di GAP (gioco d’azzardo
patologico) vengono mandati nei Sert a curarsi: un’infamia!
Lo
stato ipocrita vende gioco, spinge a giocare, fa il pusher e fa prevenzione su
ciò che vende poiché dannoso.
Che senso ha? La più proficua fabbrica di stato vende morte e distruzione e
stanzia fondi per la prevenzione e cura di quanto vende!
Le regioni
stanziano fondi e approvano leggi per la prevenzione e la cura delle ludopatie!
La riduzione del danno, viene definito, un danno incalcolabile,
incolmabile. Un danno che distrugge vite e famiglie e che nulla potrà mai recuperare!
Lo
sanno bene i sindaci di tanti paesi, soprattutto quelli della Lombardia – una
delle regioni più colpite da questa apocalisse – i quali si battono per la
Riduzione del Danno. Si battono con ordinanze, tra un ricorso e l’altro, che
limiti il numero di ore di apertura delle bische, la concentrazione di macchine
da gioco in esercizi come bar, tabaccherie, sale gioco e altro e con il divieto
di installarle nelle vicinanze dei cosiddetti luoghi sensibili: scuole, centri
di ritrovo per bambini e ragazzi, circoli, ospedali. Considerata la catastrofe
delle cifre, il tutto sembra avere pochi risultati.
Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti sapete quanto costa tutto questo allo Stato?
Posso
informarvi, per difetto: i costi sociali e sanitari per la cura del gioco d’azzardo
cosiddetto lecito superano, al momento,
i sei miliardi l’anno: una vera epidemia!
Ma ci
sono altri costi sociali, non quantificati dalle statistiche, che questo enorme
giro d’affari procura: il peggioramento delle condizioni di vita delle
famiglie! Chi cade nella spirale del gioco, gioca tutto ciò che ha: i risparmi, gli stipendi, i
soldi dei familiari, ruba per giocare. Senza contare il disagio delle tante
famiglie distrutte da separazione e divorzi, aiutate, quand’è possibile, dai
Servizi Sociali. Potete capire la sofferenza di quei figli che vivranno un
quotidiano solitario e disperato a causa del gioco d’azzardo “lecito” gestito
dallo stato?
“Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti, oltre al danno anche la beffa?”
Si dice
che il fatturato di questo mostruoso giro d’affari sia cresciuto del 400% e gli
introiti dello stato, in proporzione, siano diminuiti del 30%. Può, potete
spiegarcelo? Di questo passo lo stato andrà in deficit e le mafie aumenteranno sempre di
più i loro profitti?
Quel
gioco d’azzardo che lo stato voleva controllare per sanare il bilancio dello
stato non è, di
fatto, controllato dalle mafie?
E’ nata
la ludocrazia di Stato! Un’intera Casta gira intorno al gioco d’azzardo, un’intera
Casta vive di gioco d’azzardo, si arricchisce di gioco “lecito” sfruttando
milioni di poveri cristi e di ragazzi con il “gioco responsabile” come lo
definiscono gli imprenditori del gioco d’azzardo.
Un
controllo di massa con case pignorate, bollette da pagare, violenze famigliari.
Almeno uno ogni dieci abitanti vive condizioni disperate e le fa vivere alla
sua famiglia. Contando i neonati, i soldi giocati superano le 1600 euro pro
capite, per sessanta milioni di persone, quanto fa? un costo enorme!
Una
macchina videolottery ogni 145 abitanti, una vincita ogni 150.000 giocate, un
euro ogni due secondi, mille euro all’ora, infinite soluzioni di gioco d’azzardo
“lecito e responsabile” per tutti: grandi, piccini, anziani.
E
infine, la grande beffa, lo stato risulta incapace di incassare parte degli
introiti di quella grande abbuffata che si consuma sulla pelle dei cittadini,
ed è inoltre costretto a stanziare fondi per arginare il disastro che produce:
chi incassa?
Com’è
possibile una atteggiamento di questo tipo, incosciente e criminale?
Com’è
possibile distruggere il tessuto sociale per favorire gli interessi di pochi?
Sottosegretario
all’economia con delega fiscale al gioco d’azzardo, onorevoli politici e
governanti chi ha trasformato questo paese in un’immensa
disperata sala da gioco d’azzardo cosiddetto “lecito”?
Non
viviamo in uno stato democratico, ma in uno stato ludocratico.
Non
viviamo in una democrazia ma in una ludocrazia.
Indignamoci!
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