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domenica 1 settembre 2024

Hildegard von Binden, ricette per il corpo e per l'anima, di Eve Landis

 (a cura di Mimma Zuffi)

Guido Tommasi editore - € 16,00


questa è la storia di come una bambina di tre anni abbia cambiato per sempre la vita di molte persone (persino a distanza di mille anni!), di come una ricetta per il vino speziato abbia portato il libro su una mistica del Medioevo nelle case di molti lettori e di come quel libro, dopo più di vent’anni, sia tornato in libreria con una nuova veste grafica perché la sua voce possa risuonare ancora.





Ma andiamo con ordine.

Decima figlia di Hildebert, un uomo senza titolo, e di sua moglie Matilde, Hildegard nasce nel 1098 a Bermersheim, non lontano da Wiesbaden, nell’Assia Renana. Come lei stessa ricorda, già a tre anni ha delle «visioni». Questo potrebbe essere il motivo per cui i genitori affidano l’educazione della bambina alle cure di Jutta di Spanheim, che vive in clausura.

Quando Hildegard ha otto anni (altre fonti parlano di quattordici), Jutta si fa chiudere, con lei e altre due allieve, in clausura nel monastero di frati di Disibodenberg. All’epoca era molto comune che ai monasteri maschili fosse annessa una clausura femminile.
Hildegard von Bingen. Ricette per il corpo e per l’anima, Eve Landis, Guido Tommasi Editore

Che epoca era quella in cui la piccola Hildegard venne mandata in monastero?

Il XII è un secolo turbolento e spaventoso. È il tempo delle Crociate e delle guerre, della violenza, delle carestie e della legge del più forte, ma è anche il tempo del cambiamento e di un’alba intellettuale ed economica.

Comincia a fiorire il commercio con paesi lontani, le città si ampliano, vengono fondate le università. Gli insegnamenti dei classici vengono riscoperti, e insieme a loro anche le scienze, come la medicina, l’astronomia e la matematica, che arrivano in Europa tramite gli arabi e le Crociate.
Negli anni in cui è vissuta Hildegard – e rispetto alla media dell’epoca ha avuto una vita straordinariamente lunga, 81 anni – hanno regnato l’Imperatore Federico I e non meno di cinque Papi e tre Antipapi. È la primavera dell’architettura romanica, dei trovatori e dei poemi cavallereschi, dei canti gregoriani. Vengono fondati nuovi ordini religiosi che si diffondono in tutta l’Europa.


Hildegard sembra divorare il tempo. A trentotto anni diviene badessa e da questo momento inizia a mettere per iscritto ciò che le viene rivelato. Tuttavia, non si occupa solo delle anime delle sue consorelle, ma amministra i lavori agricoli nei terreni del conventoaccoglie malati e pellegrini, trascrive libri, confeziona vesti liturgiche; viaggia su incarico del Papa per predicare nelle piazze e nelle cattedrali. Questa vita così attiva non le impedisce di dedicarsi alla preghiera e alla meditazione: è una grande mistica. Hildegard vede tutto il creato impregnato dalla presenza di Dio: gli elementi naturali, la malattia e la salute, il cibo e le bevande, tutto è toccato dallo Spirito.

Nei suoi testi descrive le proprietà delle piante e degli animali e i loro effetti sugli uomini, con un particolare interesse per il potere terapeutico degli alimenti, non solo per i malati, ma anche per i sani, invitando tutti a seguire uno stile di vita sano che permetta al corpo di rimanere in buona salute.

Ma veniamo al vino…

Nel 2000 abbiamo pubblicato Hildegard von Bingen. Ricette per il corpo e per l’anima di Eve Landis: è stato uno dei primi libri presenti nel nostro catalogo a proporre un’altra idea di cibo, in cui letteratura e antropologia giocavano un ruolo da comprimarie.

Eppure, lo leggevamo negli occhi delle persone che durante le fiere prendevano in mano il nostro libro,

in che modo una monaca di clausura del XII secolo, mistica, ispirata da visioni, può avere ancora qualcosa da dire agli uomini del XXI secolo, così stressati e confusi, con poco tempo a disposizione, innamorati della tecnologia, apparentemente così lontani dalle realtà ultraterrene e da quel mondo meditativo? Oggi più che mai l’attualità del pensiero di Hildegard von Bingen è sotto gli occhi di tutti. I suoi concetti, le sue regole di vita sono state “riscoperte” negli ultimi decenni forse perché sentiamo il bisogno di un nuovo modo di leggere la nostra vita e l’ambiente in cui ci muoviamo.

Se prima Dio era stato distante ed estraneo, ora Hildegard rivela la sua presenza nelle piante e negli animali, negli elementi e nell’uomo, che è stato creato a immagine di Dio. La sua visione del cosmo parte da ciò che è celeste e arriva fino a toccare tutti gli ambiti dell’esistenza umana, quello della malattia e della salute, del cibo e delle bevande, fino all’atto sessuale. Hildegard vede l’uomo e il creato come un’unità. L’uomo però, dice Hildegard, non ha solo la responsabilità di sé stesso, ma anche dell’intero creato.


Il suo compito è quello di discernere il Bene dal Male e contemporaneamente decidere tra i due.

A questo punto, mentre la discussione prendeva corpo tra filosofia, religione e l’esigenza di sentirsi maggiormente connessi al mondo naturale, offrivamo un po’ di vino speziato, preparato secondo le indicazioni di Hildegard.

Con queste temperature, non è certo una bevanda da servire dopo cena, ma con il primo fresco dell’autunno è sicuramente un ottimo modo per intrattenere gli ospiti, curare i dubbi e rallegrare le persone, grazie al suo calore benefico e alla sua grande forza.


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