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lunedì 14 febbraio 2022

Una cosa da nascondere, di Elizabeth George

 (a cura di Mimma Zuffi)


Longanesi - pagg. 640 - € 16,90

«L’ispettore Thomas Lynley era in macchina e stava fissando il muro di cemento del parcheggio sotterraneo, con la sua insignificante distesa grigia che reclamava invano un Banksy. Era esasperato. Voleva esserlo con Daidre Trahair, la donna alla quale era legato – se il loro si poteva definire un legame, e ne dubitava seriamente – da più tempo di quanto fosse ragionevole, considerando a che punto era la loro relazione. O, per meglio dire, a che punto non era. Per essere del tutto sinceri, era esasperato con se stesso.»

L’atteso ritorno di Elizabeth George, una delle più importanti scrittrici di noir al mondo che con il suo stile alla Agatha Christie ha creato un autentico detective inglese: l’ispettore Thomas Lynley, nato dalla sua penna oltre trent’anni fa con il romanzo d’esordio E liberaci dal padre, vincitore dell’Anthony Award. 


Dopo il successo di Punizione, un nuovo misterioso caso per il detective della serie di gialli ambientanti nella famosa sede della polizia britannica Scotland Yard. Teo, una donna di origine nigeriana che lavorava per la polizia di Londra, ha cessato da poco di respirare. Una morte apparentemente inspiegabile, finché l’autopsia non rivela il trauma letale causato da un gesto omicida, oltre a un’ombra cupa che risale al suo passato. È stato questo passato a tenderle una trappola fatale, o la sua tragica fine è legata al difficile caso al quale era impegnata sotto copertura? E se le due cose fossero collegate? Solo due giorni prima della morte Teo aveva litigato furiosamente con la sorella, Rosie, che sembra sapere molto più di quanto riveli. Cosa o chi cerca di nascondere? Sono i dubbi tra i quali si dibattono il sovrintendente Thomas Lynley, il sergente Barbara Havers e Winston Nkata, alle prese con l’indagine forse più complessa e delicata della loro carriera. Un percorso a ostacoli tra omissioni, pressioni indebite e falsi indizi, le menzogne e i segreti di una comunità, quella nigeriana, solo in apparenza unita e solidale, che nasconde sotto la superficie terribili verità e consuetudini crudeli.

ELIZABETH GEORGE (1949) è nata a Warren (Ohio), e vive attualmente in California, a Huntington Beach. Ha esordito nella narrativa poliziesca nel 1988 con E liberaci dal padre, che ha vinto l’Agatha Award, l’Anthony Award e il Grand Prix de Littérature Policière. Da allora i suoi romanzi, dedicati ai casi dell’ispettore Thomas Lynley, le sono valsi la fama di «regina» del mystery contemporaneo e hanno ricevuto alcuni dei più prestigiosi premi internazionali, tra cui il premio tedesco MIMI con Scuola omicidi. I suoi lavori sono stati anche trasposti in film per televisione dalla BBC.

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