(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 640 - € 16,90
«L’ispettore Thomas Lynley era in macchina e stava fissando
il muro di cemento del parcheggio sotterraneo, con la sua insignificante
distesa grigia che reclamava invano un Banksy. Era esasperato. Voleva esserlo
con Daidre Trahair, la donna alla quale era legato – se il loro si poteva
definire un legame, e ne dubitava seriamente – da più tempo di quanto fosse
ragionevole, considerando a che punto era la loro relazione. O, per meglio
dire, a che punto non era. Per essere del tutto sinceri, era esasperato con se
stesso.»
L’atteso ritorno di Elizabeth George, una delle più importanti scrittrici di noir al mondo che con il suo stile alla Agatha Christie ha creato un autentico detective inglese: l’ispettore Thomas Lynley, nato dalla sua penna oltre trent’anni fa con il romanzo d’esordio E liberaci dal padre, vincitore dell’Anthony Award.
Dopo il successo di Punizione, un
nuovo misterioso caso per il detective della serie di gialli ambientanti nella
famosa sede della polizia britannica Scotland Yard. Teo, una donna di origine
nigeriana che lavorava per la polizia di Londra, ha cessato da poco di
respirare. Una morte apparentemente inspiegabile, finché l’autopsia non rivela
il trauma letale causato da un gesto omicida, oltre a un’ombra cupa che risale
al suo passato. È stato questo passato a tenderle una trappola fatale, o la sua
tragica fine è legata al difficile caso al quale era impegnata sotto copertura?
E se le due cose fossero collegate? Solo due giorni prima della morte Teo aveva
litigato furiosamente con la sorella, Rosie, che sembra sapere molto più di
quanto riveli. Cosa o chi cerca di nascondere? Sono i dubbi tra i quali si
dibattono il sovrintendente Thomas Lynley, il sergente Barbara Havers e Winston
Nkata, alle prese con l’indagine forse più complessa e delicata della loro
carriera. Un percorso a ostacoli tra omissioni, pressioni indebite e falsi
indizi, le menzogne e i segreti di una comunità, quella nigeriana, solo in
apparenza unita e solidale, che nasconde sotto la superficie terribili verità e
consuetudini crudeli.
ELIZABETH GEORGE (1949) è nata a Warren (Ohio), e vive
attualmente in California, a Huntington Beach. Ha esordito nella narrativa
poliziesca nel 1988 con E liberaci dal padre, che ha vinto l’Agatha Award,
l’Anthony Award e il Grand Prix de Littérature Policière. Da allora i suoi
romanzi, dedicati ai casi dell’ispettore Thomas Lynley, le sono valsi la fama
di «regina» del mystery contemporaneo e hanno ricevuto alcuni dei più
prestigiosi premi internazionali, tra cui il premio tedesco MIMI con Scuola
omicidi. I suoi lavori sono stati anche trasposti in film per televisione dalla
BBC.
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