Mursia - pagg. 414 - € 18,00
IL RISCATTO DELL’AFFASCINANTE
MARINAIA E PADRONA MARITTIMA DEL PORTO DI GENOVA E CON LEI DI TUTTE LE DONNE
IN:L’ULTIMO
CAPITOLO DELL’AVVINCENTE TRILOGIA MARINARA DI MARIO DENTONE “E anche quella
sera, come per le partenze precedenti, la Capitana scese da bordo e non si
voltò più a guardare la sua barca pronta a uscire dal porto per il nuovo
viaggio. Giacomo, il comandante, nell’alloggio, ma ora forse lui era uscito per
vederla, sperando che ci ripensasse e tornasse indietro. Aveva bisogno di lei.
Anche lei aveva bisogno di lui, ma continuò a camminare mordendosi le labbra,
perché la tentazione di tornare era forte. Tuttavia doveva resistere a quel
nuovo sentimento, anche se sapeva che un giorno avrebbe ceduto e sarebbe
tornata: per la barca, per il mare, per se stessa…”
Comincia così La
Capitana – 3. Non c’è mai l’ultima onda ( ultimo
romanzo della trilogia marinaresca di Mario
Dentone dedicata ad Elisa, la Capitana, donna bellissima e fiera che sfida
tutto e tutti con determinazione, una donna, padrona marittima, nel porto più
importante del Mediterraneo, negli ultimi decenni dell’Ottocento, quando le
donne nel porto di Genova si limitavano ad aspettare umilmente il marito di
ritorno dai viaggi negli oceani o dalle banchine. Elisa le ha
viste tutte, fin da bambina, le onde, quelle del mare che arrivano in faccia
rabbiose e ridenti, così come quelle della vita di ogni giorno, a terra, che
forse sono le più pericolose, perché quasi sempre non ti guardano in faccia,
ma, anzi, quasi sempre arrivano nel silenzio, come le ombre. Elisa ormai fa
parte di Genova, del suo porto, della gente di mare, lei, dapprima derisa,
insultata, sacrilega presenza in un mondo che era e, anzi, poteva essere solo
maschile. Ma Elisa bellissima e senza età non cede, e trova Giacomo che, dopo
una vita al soldo di quei cosiddetti «padroni» del male, decide di stare con
lei, di lavorare per lei, pur sapendo di segnare, con quella sua scelta, la
condanna a morte per entrambi. Ma come una barca va sempre avanti, in prua, a
vele gonfie di vento, così va la vita, che le onde, non solo quelle del mare,
le sfida guardandole. Questo è
forse, visto il finale sospeso, l’ultimo capitolo della saga di Mario
Dentone che si articola in due distinte trilogie: la trilogia di Geppin,
il marinaio di Moneglia nato sulla spiaggia e tornato alla spiaggia dopo avere
passato Capo Horn, nato sabbiatore e diventato armatore di brigantini, eroe
della Guerra di Crimea, e la trilogia di Elisa, appunto la Capitana,
donna di mare e di porto, mai intimorita, anzi, donna che affronta a muso duro
e con femminilità le cosche del potere nel porto di Genova, e che in questo
ultimo capitolo segna il riscatto, in pieno '800, della donna, donna che ancora
oggi, quasi due secoli dopo, è, nonostante tutto, ancora troppo spesso vittima
del pregiudizio e del potere maschile. Sostenuto
dalle parole di Claudio Magris: “Esiste una significativa, ottima letteratura
media, quella che costituisce il nerbo, il tessuto, l’ossatura di una cultura,
quale ad esempio l’eccellente saga marina di Mario Dentone” questo nuovo
romanzo cerca ancora una volta il buon vento della navigazione. Mario
Dentone
(Chiavari 1947) vive a Moneglia. Ha collaborato con le cattedre di Storia del
Teatro e dello Spettacolo, e di Lingua Italiana, presso l’Università di Genova.
Collabora con le pagine culturali de «Il Secolo XIX». Con Mursia ha pubblicato
la trilogia Il padrone delle onde, Il cacciatore di orizzonti, Il
signore delle burrasche e i primi due romanzi della saga La Capitana: L’ammutinamento e L’orgoglio del mare.
Nessun commento:
Posta un commento