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domenica 23 maggio 2021

Marlene di Marisa Vidulli

 di Marisa Vidulli



Marlene è una giovane mamma che svolge il suo lavoro di insegnante elementare con grande passione. Lascia la sua bimba all'asilo, ma nell'intervallo del pranzo corre a casa in bicicletta ogni giorno e le cucina e poi le porta le patatine fritte di cui la bimba è ghiotta.

Marlene stravede per la sua bimba come ogni mamma, ma i tempi son duri, siamo nel primissimo dopoguerra, e ci vuole molta forza da parte sua. Sono sfollati in un piccolo paesino del Friuli, Sequals, il paese di Carnera, il famoso pugile: la vita è dura, praticare la borsa nera non è facile, a sfamare tutti non ci si riesce, allora lei si sacrifica, è diventata quasi trasparente vista di profilo.


Il fatto è che le sue sorelle l'hanno raggiunta e Marlene provvede anche a loro, spesso si toglie il pane di bocca per gli altri, corre tanto in bicicletta e fa del baratto l'arte della sopravvivenza, come molti altri in quel tempo. Il marito, insegnante anche lui, fa quello che può, ma la forza delle donne si sa supera di gran lunga quella degli uomini.

Un giorno, la sua bimba le chiede cosa sia quella cosa gialla spalmata sul pane che mangia un bimbo, suo compagnuccio all'asilo.

“Ė marmellata” risponde la mamma “ ma prima o poi ne avrai anche tu amore mio!”

'Finirà la miseria del dopoguerra, la borsa nera, le restrizioni, la fame perenne', pensa la mamma guardando la sua bambina, batuffolo biondo di 2 anni.

Quando sarà grande, ormai adulta e nel tempo del superfluo, il primissimo ricordo  d'infanzia della figlia di Marlene rimarrà indelebile: la marmellata e le patatine. Lo racconta ai suoi figli, all'amica psicologa che le chiede sbalordita:

"ma quanti anni avevi tu?”

“Sicuramente non più di 2, massimo 3” è la sua risposta, mamma Marlene ne aveva 22 e nonostante la giovane età ne aveva di forza e di coraggio!

Quando Marlene dopo 5 anni rimane incinta della sua seconda figlia, la bimba è ormai grandicella, la mamma decide di accettare la proposta della sua conoscente, la moglie del campione del mondo Primo Carnera, il grande pugile, che abita nella grande villa a pochi isolati di distanza, di ospitare la bimba nell'ultima settimana precedente il parto.

La bambina viene trasferita ed è felice di giocare con gli amichetti: un maschio Umberto e una femmina Giovanna, correndo nel grande giardino e giocando a nascondino nelle lussuose stanze.

Un giorno scorge una bellissima signora, la mamma dei due amichetti, che rimprovera la domestica che le ha bruciato, stirando, la sottoveste di  seta. La signora è molto addolorata e quasi piange, i suoi rimproveri si arrestano quando la domestica inizia a piangere anche lei, la seta è merce rara di quei tempi, ma l'umanità no. La bimba si allontana discreta, ritorna a correre e a nascondersi dietro i grandi specchi, ma incredibilmente il ricordo della signora in lacrime, la sua umanità verso la domestica, l'odore della seta bruciata e l'impronta del ferro da stiro sulla seta andrà a far parte dei suoi ricordi d'infanzia.

Ormai ha 7 anni e sa che si trova lì perché sta per nascerle un fratellino o una sorellina; sarà proprio una sorellina dai ciuffetti di capelli rossi quella che troverà tornata a casa. La mamma molto occupata è aiutata da una donna del paese: la mitica Iolanda, il cui volto dalla pelle abbronzata dal sole dei campi si aggiungerà indelebile ai suoi ricordi mentre le racconta sotto la tettoia di glicini del giardino le favole belle.

Gli amichetti son dimenticati, ora c'è la neonata dal pelo rosso di cui occuparsi, la bimba non ne è gelosa, ma aiuta come può la mamma, poi Iolanda se ne va e la vita ricomincia, solo più faticosa. L'aiuto del padre è assente, era un'altra generazione.

Un giorno Marlene ha uno svenimento a scuola: è nuovamente incinta perché stranamente, come spesso accade, arriva dopo 18 mesi la terza figlia a sorpresa. Marlene è sfinita, non dorme la notte. La terza è più difficile da accudire a differenza delle prime due, più tranquille. Lei è molto stanca, la seconda era stata cercata per cinque anni con ostinazione, mentre la terza è arrivata a sorpresa perché la vita non finisce mai di sorprenderci, infatti, come disse Herman Hesse, "non esiste niente di più creativo del caso". 

Per fortuna ben presto arriva la suocera che ha avuto 8 figli a suo tempo, viene a dare una mano, ma non basta, anche se mamma coraggio non demorde, arriva un bel giorno l'esaurimento nervoso a fiaccarla. Il medico del paese da cui si reca le dice categorico:

“non può continuare cosi, lo faccia per le sue figlie, rallenti, se no si mette male...”

Marlene recepisce il messaggio, in fin dei conti la marmellata è arrivata con gli americani, la guerra è finita, la vita può ricominciare, i ritmi si fanno più lenti. Richiama Iolanda ad aiutarla, Marlene finalmente si può riposare sotto i glicini in giardino, bearsi del loro profumo e guardare le sue tre bimbe giocare, accudite dalla fedele domestica. La scuola è finita, una lunga estate l'attende.

 

 

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