66thand2nd - pagg.240 - € 17,00
Il 15 settembre ricorre il centenario della nascita di Fausto Coppi
A cento anni dalla nascita e a quasi sessanta dalla morte, ecco Coppi ultimo: Fausto Coppi nel 1959, il suo ultimo anno di uomo e campione, di padre e atleta, di industriale e manager. Un lungo addio al mondo del ciclismo – cioè strade e piste, corse e corridori, giornali e giornalisti –, ma anche il silenzioso addio alle mogli, Bruna e Giulia, ai figli, Marina e Faustino, agli amici, agli angeli custodi, ai gregari, ai tifosi, all’Italia e agli italiani. L’ultima Parigi- Roubaix, l’ultimo Giro di Toscana, l’ultimo Trofeo Baracchi, ma anche la prima e ultima Vuelta, il primo e ultimo volo a Dublino, il primo e ultimo viaggio nell’Alto Volta, dove contrasse la malaria.
Un Coppi stremato, sfinito, esaurito, eppure ancora pronto a correre, voglioso, curioso. Un Coppi attore, primattore e protagonista, un Buffalo Bill in bicicletta, ambasciatore della propria leggenda a due ruote. Un Coppi inedito, raccontato in mille storie minime ed esemplari.
Dopo il Pantani raccontato da chi "lo conosceva bene" e il ritratto di Jonah Lomu che gli è valso il premio Bancarella Sport, Marco Pastonesi si confronta con la massima icona dello sport italiano, accompagnandolo nei giorni forse più difficili da raccontare e restituendogli, grazie a questa coraggiosa e inedita prospettiva, tutta la sua straordinaria umanità.
Marco Pastonesi (Genova, 1954), ex giocatore di rugby di serie A e B, ha lavorato per ventiquattro anni alla «Gazzetta dello Sport», seguendo quindici Giri d’Italia e dieci Tour de France. Con 66thand2nd ha pubblicato anche Pantani era un dio (2014) e L’Uragano nero (2016), sul rugbista neozelandese Jonah Lomu, con cui ha vinto il premio Bancarella Sport nel 2017.
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