(a cura di Mimma Zuffi)Salani editore - pagg. 500-€ 18,00
Non tutti i segreti sono uguali. Alcuni possono travolgere una vita intera.
Nella Frezza, da maestra elementare a scrittrice esordiente all’età di 80 anni, racconta una faccenda privata, ambientata tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, che tocca momenti fondamentali della storia italiana.
Uno sconcertante segreto che scuote una famiglia del Sud. Sullo sfondo, l’Italia del Boom, dell’emigrazione, delle lotte delle donne per i diritti, dell’aborto, dei primi sanguinosi anni del terrorismo.
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Italia, fine anni Sessanta. Antonio, giovane medico meridionale originario di Serente, sta avviando a Roma una brillante carriera e un solido progetto di vita con Eleonora. Una domenica riceve una chiamata dall’ospedale della sua cittadina: il padre, lo stimatissimo professore e farmacista Filippo D’Amico, ha avuto un gravissimo incidente di caccia e sta morendo. Antonio si precipita al suo capezzale, ma arriva appena in tempo per raccogliere uno sconcertante segreto, che si vede costretto a sigillare perché la madre malata non ne muoia, non lo sappia il fratello e l’onore della famiglia non venga infangato. Lo rivela soltanto a Eleonora ed entrambi saranno vittime e artefici degli sviluppi, all’inizio inimmaginabili, che da tale segreto origineranno. Le bugie, però, anche quando non hanno le gambe corte, sono molto pazienti, logorano i rapporti un poco alla volta, per poi, a distanza di anni, presentare il conto con tutti gli interessi. Al suo primo romanzo, Nella Frezza indaga con scrittura inesorabile i fragili equilibri che tengono insieme le famiglie, in ogni luogo e in ogni tempo, e il male che facciamo a noi stessi per difenderci dal giudizio degli altri. |
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NELLA FREZZA (1942) vive tra Roma e Orvinio, il piccolo borgo montano della Sabina in cui è nata. È laureata in Pedagogia. Ha insegnato per molti anni nella scuola elementare, in varie città italiane. |
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