(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - 360 pagg. - € 22,00
« Mati! » Questa è la prima parola che ho sentito da Johnny Jazir: scacco matto.
Era l’estate del 1999, vent’anni fa. Lui era
seduto in un bar sotto le arcate di una piazza che aveva avuto molti nomi e che
ora si chiamava piazza Verde. Quel giorno non si chiamava Johnny Jazir e io non
mi chiamavo Aba Abate. In realtà, non ho mai saputo come si chiamasse davvero,
forse non lo sapeva nemmeno lui. Persino la prima parola, mati, era un inganno,
perché lui non sapeva giocare a scacchi. Tutto era necessariamente falso,
tranne ciò che era invisibile ma mortale, come ossido di carbonio inodore in
una stanza chiusa.
Dopo Una donna normale
e Una donna in guerra arriva il terzo
romanzo della saga firmata da Roberto Costantini con protagonista il suo nuovo
personaggio, Aba Abate.
La falena e la fiamma è un romanzo di formazione a tinte noir, la storia della trasformazione della giovane e idealista Aba nella fredda e infallibile Ice, agente dell’intelligence italiana. Lo scontro tra realtà e aspettative, l’impossibilità di tracciare confini netti tra bene e male, l’incontro con una cultura altra, quella mediorientale, forgiano il carattere di Aba Abate e ne determinano il suo futuro. Nel 1999 Aba Abate non è ancora l’agente segreto Ice. È soltanto una studentessa universitaria, convinta di sapere tutto e di poter contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Per questa illusione, per dare giustizia ad una coetanea italiana morta a Tripoli, sceglie di frequentare un trimestre all’università Al Fattah, nella Libia di Gheddafi. Inconsapevolmente entra in un gioco che si rivelerà man mano molto più grande di lei. Un gioco cominciato con una falsa partita a scacchi con Johnny, l’uomo che le avrebbe cambiato la vita. In quel momento, sotto l’ombra dei portici di Tripoli, davanti alla scacchiera, lei non si chiamava Aba.
E lui forse non si chiamava
davvero Johnny. Aba è la falena, Johnny è la fiamma che l’attira
irresistibilmente in un labirinto di complotti e pericoli, ossessioni morbose e
fanatismi letali.
ROBERTO COSTANTINI
(Tripoli, 1952), è un ingegnere con un Master in Management Science
all’università di Stanford (California), ed è dirigente della Luiss Guido Carli
di Roma, dove insegna Negoziazione e Leadership. È autore della serie di
romanzi con protagonista il commissario Michele Balistreri, bestseller tradotti
negli Stati Uniti e nei principali Paesi europei. Con la Trilogia del male ha
vinto il Premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 come migliore opera noir
degli anni 2000. Con La moglie perfetta è stato finalista al Premio Bancarella
2016. Nel 2020, con Longanesi pubblica Una donna normale, romanzo che inaugura
il ciclo di avventure di Aba Abate – donna comune, per metà del tempo, agente
segreto
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