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lunedì 14 febbraio 2022

YESTERDAY

(A cura di Mimma Zuffi)

Ponte alle grazie - pagg. 154 - € 14,00



LA NOSTALGIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA

Il rimpianto della perduta età dell’oro e i migliori anni che, in realtà, non sono mai esistiti. Il patinato mondo di American Graffiti e Happy Days, il ricordo del passato come costruzione onirica in Amarcord e il mito degli anni che furono nella rappresentazione di Woody Allen

UNA MALATTIA CHE SI CHIAMA MALINCONIA

Un grande futuro dietro le spalle. Quando la musica diventa l’arte di raccontare il tempo passato: Yesterday dei Beatles, As time goes by di Casablanca, ma anche Sapore di Sale di Gino Paoli. Quando le serie tv raccontano un passato idilliaco che diventa distopia: da Stranger Things a The Truman Show


LA NOSTALGIA CI SALVERÀ?

La risposta è no se come la protagonista di Viale del tramonto guardiamo solo ai migliori anni e non porgiamo lo sguardo al futuro. Il rischio è la retromania: saturare ogni spiraglio di avvenire e bloccarsi in una paralisi malinconica. La nostalgia invece può essere il motore della ripartenza solo se ripensata come possibilità di riappropriarsi della propria identità

 


Filosofia e cultura pop alla riscoperta della nostalgia: un antico sentimento che è tornato a paralizzare l’occidente.

Il suono della fotocamera del nostro smartphone riproduce il clic di scatto di una macchina analogica. Il meccanismo della nostalgia comincia da qui, da una profonda contraddizione insita nella promessa tecnologica del nuovo millennio, che sembra fondarsi proprio sul bisogno di re-immaginare il passato, invece che inventare il futuro. Retro-topia l’ha chiamata Zygmunt Bauman. «La versione contemporanea della nostalgia si è sviluppata con l’aumento delle tecnologie. […] Viviamo in un‘supermercato della memoria’ come lo ha definito l’antropologo Arjun Appadurai. I nuovi strumenti tecnologici di archiviazione rendono fruibile e disponibile sincronicamente tutto il passato» scrive Lucrezia Ercoli, sondando con lo sguardo della filosofia il nostro tempo. Quando la moda, il cinema, le serie tv e i social network si guardano indietro in un'ottica celebrativa significa che il futuro non è più percorribile? Sin dagli albori dell’umanità, il mito di un’età dell’oro precedente ha scandito i momenti di crisi: se la fiducia verso ciò che ci aspetta viene meno, non resta che ancorarsi a un tempo remoto. Per uscire da questa impasse l’autrice prova a tracciare i contorni dell’invenzione della ‘nostalgia’. Scorgere fra le vetrine, gli spot televisivi e il cinema il funzionamento dell’effetto nostalgico ci consente di ridimensionare il fenomeno e di avvicinarci alla sua comprensione. Forse è proprio dove si avverte il bisogno di tornare indietro che comincia a delinearsi il futuro.

L’INDICE

 Introduzione. Il fascino discreto della nostalgia

 parte prima. I bei tempi andati

Il mito dell’età dell’oro 11

 L’antica favola dell’età dell’oro 13

È giunta mezzanotte 13

Il ritorno dell’età dell’oro 18

 I meravigliosi anni mai esistiti 23

Happy Days 23

Pleasantville o della città perfetta 28

Viaggio in Italia 32

  1. Nostalgia della ghigliottina 39

L’insostenibile leggerezza della nostalgia 39

Amarcord, io mi ricordo 44

 Non si esce vivi dagli anni ’80 48

Stranger Things 48

Una lontana vicinanza 52

 parte seconda. gli inguaribili

La nostalgia è una malattia 57

  1. Nostalgia di casa 59

Dolore per il ritorno 59

La casa dov’è? 65

 Melodia dell’irreversibile 69

La voce dei ricordi 69

I believe in Yesterday 73

Suonala ancora, Sam! 77

 Assenza più acuta presenza 82

Desiderio dell’assente 82

Una vecchia ferita 86

Vintage is the new black 91

 Nostalgie che fanno morire 100

Torna da me 100

Lutto e melanconia 104

parte terza. questi fantasmi

Strategie per convivere con la nostalgia 109

 Imparare a uccidere il tempo 111

La ratatouille è tanto buona… 111

Il tempo è morto 114

 Imparare a tramontare 116

Sunset Boulevard 116

Dal tramonto all’alba 119

 Imparare dagli spettri 122

La casa stregata 122

La luccicanza 125

 Imparare a rivivere 129

È già ieri 129

La novità nella ripetizione 133

 Conclusione. Innesti e lacrime 139

 Bibliografia delle opere citate 147

   


Lucrezia Ercoli, nata a Macerata, è docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di belle arti di Bologna. Dal 2011è ideatrice e direttrice artistica del festival di filosofia del contemporaneo ‘Popsophia’, che coniuga la riflessione filosofica con i fenomeni pop della cultura di massa. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia e Teoria delle scienze umane presso l’Università degli studi di Roma Tre, dove ha collaborato con le cattedre di Estetica musicale e Filosofia morale. Fra le sue ultime pubblicazioni: Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer, il Melangolo, 2020.



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