(A cura di Mimma Zuffi)
Ponte alle grazie - pagg. 154 - € 14,00
LA NOSTALGIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA
Il rimpianto della perduta età dell’oro e i migliori anni che, in realtà, non sono mai esistiti. Il patinato mondo di American Graffiti e Happy Days, il ricordo del passato come costruzione onirica in Amarcord e il mito degli anni che furono nella rappresentazione di Woody Allen
UNA MALATTIA CHE SI CHIAMA MALINCONIA
Un grande futuro dietro le spalle. Quando la musica diventa l’arte di raccontare il tempo passato: Yesterday dei Beatles, As time goes by di Casablanca, ma anche Sapore di Sale di Gino Paoli. Quando le serie tv raccontano un passato idilliaco che diventa distopia: da Stranger Things a The Truman Show
LA NOSTALGIA CI SALVERÀ?
La risposta è no se come la protagonista di Viale del tramonto guardiamo solo ai migliori anni e non porgiamo lo sguardo al futuro. Il rischio è la retromania: saturare ogni spiraglio di avvenire e bloccarsi in una paralisi malinconica. La nostalgia invece può essere il motore della ripartenza solo se ripensata come possibilità di riappropriarsi della propria identità
Filosofia e cultura pop alla riscoperta della nostalgia: un antico sentimento che è tornato a paralizzare l’occidente.
Il suono della fotocamera del nostro smartphone riproduce il clic di scatto di una macchina analogica. Il meccanismo della nostalgia comincia da qui, da una profonda contraddizione insita nella promessa tecnologica del nuovo millennio, che sembra fondarsi proprio sul bisogno di re-immaginare il passato, invece che inventare il futuro. Retro-topia l’ha chiamata Zygmunt Bauman. «La versione contemporanea della nostalgia si è sviluppata con l’aumento delle tecnologie. […] Viviamo in un‘supermercato della memoria’ come lo ha definito l’antropologo Arjun Appadurai. I nuovi strumenti tecnologici di archiviazione rendono fruibile e disponibile sincronicamente tutto il passato» scrive Lucrezia Ercoli, sondando con lo sguardo della filosofia il nostro tempo. Quando la moda, il cinema, le serie tv e i social network si guardano indietro in un'ottica celebrativa significa che il futuro non è più percorribile? Sin dagli albori dell’umanità, il mito di un’età dell’oro precedente ha scandito i momenti di crisi: se la fiducia verso ciò che ci aspetta viene meno, non resta che ancorarsi a un tempo remoto. Per uscire da questa impasse l’autrice prova a tracciare i contorni dell’invenzione della ‘nostalgia’. Scorgere fra le vetrine, gli spot televisivi e il cinema il funzionamento dell’effetto nostalgico ci consente di ridimensionare il fenomeno e di avvicinarci alla sua comprensione. Forse è proprio dove si avverte il bisogno di tornare indietro che comincia a delinearsi il futuro.
L’INDICE
Introduzione. Il fascino discreto della nostalgia
parte prima. I bei tempi andati
Il mito dell’età dell’oro 11
L’antica favola dell’età dell’oro 13
È giunta mezzanotte 13
Il ritorno dell’età dell’oro 18
I meravigliosi anni mai esistiti 23
Happy Days 23
Pleasantville o della città perfetta 28
Viaggio in Italia 32
- Nostalgia della ghigliottina 39
L’insostenibile leggerezza della nostalgia 39
Amarcord, io mi ricordo 44
Non si esce vivi dagli anni ’80 48
Stranger Things 48
Una lontana vicinanza 52
parte seconda. gli inguaribili
La nostalgia è una malattia 57
- Nostalgia di casa 59
Dolore per il ritorno 59
La casa dov’è? 65
Melodia dell’irreversibile 69
La voce dei ricordi 69
I believe in Yesterday 73
Suonala ancora, Sam! 77
Assenza più acuta presenza 82
Desiderio dell’assente 82
Una vecchia ferita 86
Vintage is the new black 91
Nostalgie che fanno morire 100
Torna da me 100
Lutto e melanconia 104
parte terza. questi fantasmi
Strategie per convivere con la nostalgia 109
Imparare a uccidere il tempo 111
La ratatouille è tanto buona… 111
Il tempo è morto 114
Imparare a tramontare 116
Sunset Boulevard 116
Dal tramonto all’alba 119
Imparare dagli spettri 122
La casa stregata 122
La luccicanza 125
Imparare a rivivere 129
È già ieri 129
La novità nella ripetizione 133
Conclusione. Innesti e lacrime 139
Bibliografia delle opere citate 147
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