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martedì 11 maggio 2021

La storia della vita, di Marianne Taylor

(a cura di Mimma Zuffi)


Rizzoli, pagg. 256 – € 22,90  

 Fin dalle origini, noi umani abbiamo sempre catalogato il mondo naturale. Un tempo, per sopravvivere dovevamo ricordare cosa era commestibile e cosa tossico, cosa era feroce e cosa mansueto. Oggi il fattore sopravvivenza incide di meno, ma l’istinto ci spinge ancora a suddividere e classificare il mondo. Se un esploratore alieno dovesse selezionare le 10 forme di vita più esemplari della Terra, quali sceglierebbe? È la sfida raccolta da questo libro: dalla spugna che sembra una pianta ma è un animale, fino alla tartaruga dal guscio molle – sull’orlo dell’estinzione e dunque inestimabile – gli esempi raccolti in queste pagine mostrano come la vita si trasformi nel tempo e nello spazio e rivelano l’influenza non sempre positiva dell’uomo sulle altre specie.


 La divulgatrice britannica Marianne Taylor immagina le potenzialità della vita al di fuori del nostro pianeta; indaga sui virus cercando di stabilire cosa sia vivo e cosa no; si domanda se l’essere umano sia in grado di evolvere in direzioni ancora insondabili. Le specie animali oggi esistenti non sono le stesse di milioni di anni fa, anche se alcune di esse potrebbero ricomparire sul pianeta tramite la clonazione. La “mezza” specie è la vita artificiale che, nata da un esperimento per comprendere e imitare la vita, si sta rivelando cruciale per il futuro dell’uomo sulla Terra. A patto che l’uomo riesca a intuire e governare le conseguenze e le implicazioni di tanto progresso. 

Marianne Taylor è autrice di oltre venticinque libri di storia naturale, tra cui The Way of the Hare e Dragonflight, in cui si occupa di lepri e libellule. Di recente ha pubblicato Bats: An Illustrated Guide to All Species

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