Ponte alle grazie - pagg. 300 - € 16,80
È l’uscita di narrativa italiana più importante di Ponte alle Grazie di questo nuovo anno, destinata certamente ad appassionare lettrici e lettori, a partecipare ai maggiori premi letterari, e – perché no – ad alimentare una discussione pubblica sul ruolo della donna durante il regime, e quello su quello odierno, e sui percorsi di emancipazione possibili.
Protagonista del libro è una ragazza fascista che vive gli anni trionfanti del regime, la sua crisi e la sua caduta. Il romanzo ribalta l’immagine e l’idea della donna fascista su cui finora si è detto poco e in modo stereotipato, per consegnarci una donna a tutto tondo, che – anche sotto un regima liberticida – compie il suo personale percorso di libertà. L’autrice abbandona i luoghi comuni, le certezze costituite, mette da parte la storia che ci hanno insegnato, e anche la sua personale vicenda di donna di sinistra, e indaga nella testa e nei pensieri di una giovane donna che ha aderito al regime, cercando di capirne le motivazioni, i sentimenti, il percorso, gli errori. Una prospettiva rivelatrice e inedita.
Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia.
Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma
casalinga.
Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a
sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la
scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano:
studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia
Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a
portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo
salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti
altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che
il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra
il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini
individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai
propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno
disegnare le strade del domani.
L’AUTRICE
Ritanna Armeni è giornalista e
scrittrice. Ha lavorato a Il
manifesto, Rinascita, Il Mondo, l’Unità, Liberazione. Portavoce
di Fausto Bertinotti, è stata per tre anni conduttrice di Otto e mezzo insieme
a Giuliano Ferrara. Ha pubblicato, tra gli altri: Di questo amore non si deve
sapere (2015, vincitore del Premio Comisso) e Una donna può tutto (2018),
entrambi usciti per Ponte alle Grazie.
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