Appunti sparsi di
viaggio di Marina Fichera
Per chi, come me, è cresciuto
negli anni ’70, Sandokan, la “tigre della Malesia”, l’affascinante pirata nato
dalla fantasia di Emilio Salgari, è un vero mito.
Poiché decido le mete dei
miei viaggi sempre con grande passione, questa volta, spinta da un impeto di
romanticismo letterario, tornerò in Asia per visitare il paese dei pirati,
dell’esotismo, delle infinite foreste e del mare turchese, così amato – e mai
visitato – da Salgari. In realtà in Malesia non sanno neanche chi sia,
Sandokan!
Le Petronas Twin Towers a Kuala Lumpur (foto di Marina Fichera) |
Kuala Lumpur, la capitale
della Malesia, è una città asiatica pulita e moderna. Il simbolo più famoso del
nuovo potere economico del paese sono le Petronas Twin Towers, due magnifiche
torri gemelle, alte 452 metri, che prendono il nome dalla compagnia petrolifera
nazionale.
Nell’ultra
modernità della megalopoli malese resistono alcune aree di esotismo e antichità.
Il quartiere indiano e quello cinese sono come mondi paralleli tra lo spazio e
il tempo e sono la dimostrazione che qui, in un Paese in cui oltre il 60% della
popolazione è islamico sunnita, la convivenza pluri-etnica e pluri-religiosa
appartiene alla normalità.
Una delle moschee principali di Kuala Lumpur (foto di Marina Fichera) |
Bianche
moschee, che non possiamo visitare se non dall’esterno, sorgono a pochi passi
da coloratissimi templi indù stracolmi di fedeli seminudi, fiori e candele o
accanto a templi cinesi dalle tinte sgargianti, avvolti in nuvole d’incenso
bruciato dai devoti buddisti.
Sembra
che tutta l'Asia si concentri nella penisola
malese, fulcro commerciale e culturale.
Tempio buddista cinese (foto di Marina Fichera) |
Malacca,
un’antica cittadina, dominata prima dai portoghesi – ricordate il personaggio
di Janez, il bel portoghese braccio destro di Sandokan? - poi dagli olandesi e
dai britannici è attualmente annoverata tra
i siti protetti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Il
centro storico dal carattere orientale, noto come China Town, è un dedalo di
stradine e basse casette di legno, dove regna un’unica, importantissima,
regola: vietato fumare e accendere fuochi. Questo perché un incendio
nell’antica e fragile area potrebbe essere un disastro senza soluzione. Penso
che anche le nostre città dovrebbero preservare il proprio valore storico e
artistico con tanta serietà e impegno.
Dall’altro
lato del fiume sorge invece la zona storica in stile occidentale, il cui centro
è Dutch Square, la piazza degli olandesi, detta anche la Piazza Rossa. L’affollatissima
zona brulica di turisti e incredibili tuk tuk a pedali, addobbati con lampeggianti
lampadine di tutti i colori, pupazzi di ogni tipo, colorati cuscini di raso e casse
acustiche che sparano musica dance asiatica a tutto volume, un vero inno al kitsch!
Sulla bella piazza rettangolare si affaccia un edificio di mattoni rossi un
tempo sede del governatore olandese, al centro una rossa torre dell’orologio e
alle spalle la chiesa anglicana di Christ Church, la più antica chiesa olandese
in Asia, anch’essa della stessa tonalità di rosso.
La torre dell’orologio a Malacca
(foto di Marina Fichera)
|
Uno
dei motivi per cui ho scelto questo viaggio era l’idea di visitare la foresta
del Taman Negara. Una delle foreste pluviali più antiche al mondo – si stima
abbia centotrenta milioni di anni - è
parco nazionale dal 1938, quando la Malesia faceva ancora parte
dell’Impero Britannico. Negli oltre 4.300 km quadrati si trova una varietà di
flora e fauna unica, comprese un gruppo di circa cinquanta tigri in via di estinzione.
Il
mio più grande sogno, praticamente impossibile, era di trovarmi lì, nella
giungla, ad aprire un varco col machete, combattendo contro gli insetti, il
caldo e i serpenti che si calano dagli alberi per fissarti con i loro occhi
gialli e trovarmi improvvisamente di fronte al felino più seducente che ci sia!
Peccato
che ormai la foresta sia una specie di parco dei divertimenti, pulitissimo e
perfetto, ma dove i turisti – almeno quelli che non hanno tempo per farsi
accompagnare all’interno e vivere una vera esperienza outdoor - non riescono neanche a metter piede sulla nuda terra. Il
leggero trekking su passerelle di legno che ci viene proposto è condotto da due
simpatici ragazzi, guide esperte e giocose. Nella foresta gli unici animali che
vedo sono alcuni insetti e ragni e due pigri serpenti, mollemente appollaiati
sul ramo di un albero. E’ tutto troppo artefatto, a misura di turista asiatico
o americano, e alla fine le mie aspettative restano deluse.
La foresta del Taman Negara (foto di Marina Fichera) |
Nel
pomeriggio ci imbarchiamo su due piroghe a motore per andare a visitare un
villaggio dell’etnia Orang Alsi, i cosiddetti aborigeni della Malesia,
originari dell’isola del Borneo.
M'immagino
già mentre navigo lungo il fiume marrone di terra ad ascoltare musica lirica -
evocando le scene sul Rio delle Amazzoni del film Fitzcarraldo – e invece mi ritrovo con le nostre due guide che
scatenano un’epica battaglia a gavettoni, con ondate d’acqua limacciosa alte
come onde di tsunami! Arriviamo al
villaggio zuppi fino all’anima e, come la legge di Murphy conferma, il sole
improvvisamente scompare dietro nere nuvole che in pochi minuti scatenano un violento
temporale monsonico. Al termine della tempesta tutto è fango
e umidità e dalla foresta si leva una nebbia che finalmente mi fa sentire in un
luogo primordiale.
Dopo il temporale nella foresta del Taman Negara (foto di Marina Fichera) |
Un
viaggio di sette ore – centinaia di chilometri di foresta e piantagioni di
palme da olio – e arriviamo al porticciolo da cui ci imbarchiamo per le isole
Perenthian, a nord est della penisola malese.
È
dal lontano 2008 che non vado al mare per più di due giorni. Quando visitai le
quattro isole Sporadi in Grecia non sapevo neanche nuotare! Ma poiché credo
fermamente che “non è mai troppo tardi”, ho imparato a nuotare l’autunno
seguente, a quarant’anni, e ora sono elettrizzata all'idea di poter fare
snorkeling nel mare del golfo di Thailandia, vicino a squali, tartarughe e
pesci di tonalità incredibili.
Isole Perenthian (foto di Marina Fichera) |
L’acqua
è calda e cristallina, indosso la maschera e il boccaglio e mi butto dalla
barca senza timore; sono circondata da compagni
di viaggio e varie altre barche, nel caso qualcuno mi verrà a salvare! Muovermi
con la faccia immersa nel mare caro a Salgari mi permette di vedere fondali
molto profondi, pesci gialli e neri e di tanti altri colori che mi nuotano
armoniosamente intorno, coralli dalle forme incredibili, piccoli squali timidi,
tartarughe marine spaventate dai rumori dei motori e dai turisti e anche
parecchi serpenti marini – molto velenosi - che invece spaventano me. Nuotare
in questo mare è una conquista e una scoperta, ed è anche la conferma che
volere è davvero potere e che se abbiamo dei limiti quasi sempre è perché vogliamo averli.
L’investimento
turistico del governo malese ha sicuramente dato grande slancio al paese, solo
cinque anni fa le isole Perenthian erano quasi sconosciute in Europa, ora, pur
conservando la bellezza e anche l'aspetto selvaggio – una mattina mi trovo
davanti un bavoso varano lungo un metro e mezzo! – in alcuni momenti sembra di
essere sulla spiaggia di Ostia e la solitaria bellezza di questi luoghi è quasi
del tutto persa.
La
Malesia mi ha dato l’impressione di essere un paese molto tranquillo,
caratterizzato da una popolazione gentile, sorridente e non invadente. Pur
essendo una nazione islamica le donne sono velate ma hanno un ruolo attivo
nella società, lavorano, girano in motorino, sono indipendenti. Non manca
proprio nulla in Malesia: un incredibile mare,
le città moderne e quelle antiche, il cibo esotico, le foreste, eppure qualcosa
mi sfugge… ah si, una cosa manca: Sandokan!
Quella notte tutto il mare che si stende lungo
le coste occidentali del Borneo era d'argento.
La luna che saliva in cielo col suo corteo di stelle, attraverso una purissima atmosfera, versava torrenti di luce azzurrina d'una dolcezza infinita. I naviganti non potevano sperare una notte migliore, poiché anche il mare era calmissimo e solamente una fresca brezza, impregnata de' mille profumi di quell'isola meravigliosa, lo faceva appena appena increspare
La luna che saliva in cielo col suo corteo di stelle, attraverso una purissima atmosfera, versava torrenti di luce azzurrina d'una dolcezza infinita. I naviganti non potevano sperare una notte migliore, poiché anche il mare era calmissimo e solamente una fresca brezza, impregnata de' mille profumi di quell'isola meravigliosa, lo faceva appena appena increspare
da “La riconquista di Mompracen” di Emilio Salgari
Pian piano ci stai facendo conoscere tutto l'oriente e prendere spunti per le prossime vacanze!Bellissimo sia l'articolo sia le foto.
RispondiEliminaPatrizia e Alice
grazie amiche! La Malesia per chi ama il mare è una bellissima destinazione, per dettagli chiamami! a presto
EliminaMarina
Cara Marina, leggere i tuoi resoconti di viaggio è un piacere perché sono brevi ,ma descrivono l'oriente ,che tanto ti incuriosisce, in modo completo e singolare.
RispondiEliminaUn caro abbraccio .Roberta e Gianfranco
Grazie cari amici, spero che prima o poi riusciremo a fare un nuovo viaggio insieme,
RispondiEliminain direzione est!
Un caro saluto
Marina