(a cura di Mimma Zuffi)
Mursia Editore - pagg. 150 - € 12,00
L’amore non è cieco, ma veggente:
scorge, riconosce e chiama a essere in tutta la sua pienezza la verità di ciò
che è e di ciò che siamo. Come ha scritto Simone Weil, «invece di parlare
di amore della verità, è meglio parlare di uno spirito di verità nell’amore»
dal quale la filosofia e la vita hanno molto da imparare, perché l’amore sa. Dopo La filosofia come
cura (2012) e Vivere la filosofia (2013), Moreno Montanari propone l’amore come consapevole esercizio
spirituale nel quale la vita libera tutte le sue potenzialità e realizza la
nostra più autentica vocazione umana.
Moreno
Montanari, nato ad
Ancona nel 1969, vive e lavora a Grottammare (Ascoli Piceno) e ad Ancona. Dottore di ricerca in
filosofia, socio
fondatore di SABOF, è analista biografico a orientamento filosofico e
consulente filosofico di Phronesis. Collabora con università, scuole di alta formazione e riviste specialistiche di filosofia e
di psicoanalisi. Il suo approccio propone, tanto nei libri quanto nei corsi,
una contaminazione di psicologia del profondo e pratiche filosofiche d’Oriente
e d’Occidente. Ha scritto Hadot
e Foucault nello specchio dei Greci. La filosofia antica come esercizio di
trasformazione (2009) e Il Tao di Nietzsche (2004) e ha curato il volume
collettaneo Consulenza
filosofica: terapia o formazione? (2006). Con Mursia, nella stessa collana, ha pubblicato La filosofia come
cura (2012) e Vivere la filosofia (2013).
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