È da poco uscito La Congiura dei Potenti (Longanesi) di Carlo A. Martigli, autore di due best seller internazionali come 999 L’Ultimo Custode e L’Eretico, tradotti in venti lingue e in
quattro continenti.
Ho incontrato Carlo A. Martigli alla presentazione del suo libro e non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con questo grande affabulatore dai penetrati e vivaci occhi azzurri.
- Ecco fresco di stampa La Congiura dei Potenti: due parole forti, Congiura e Potenti.
- Potrei dire che queste due parole ne riassumono il contenuto. E sin dall’inizio il lettore si trova immerso proprio in questa atmosfera, dove la grande Storia con i suoi personaggi, quali il Sultano Selim, papa Leone X, Martin Lutero e i principi tedeschi, coinvolge e devasta la vita del protagonista del romanzo. Un giovane come tanti, catapultato in una serie di avventure dal destino o per meglio dire dalle congiure dei potenti.
- Questa è una tua caratteristica: mescolare fantasia e storia e tirare fuori il meglio di entrambe.
- Ti ringrazio, almeno questo è il mio scopo: e il meglio di entrambe significa per me emozionarmi quando scrivo e dare emozione ai miei lettori. Perché alla fine un libro è bello se ti prende non solo il cervello ma anche la pancia. Se ti lascia indifferente è brutto.
- Non è fatica da poco, La Congiura dei Potenti è il tuo terzo romanzo ambientato in epoca rinascimentale, e anche in questo riesci a fare immergere il lettore in quell’atmosfera. Immagino sia un’impresa per niente facile.
- No, non lo è infatti. Ma è del tutto piacevole. A me piace studiare la Storia e andare anche alle fonti, cercando di scoprire quanto c’è di vero o di fasullo in quello che i libri di scuola continuano a propinare, e che sono presentate come verità assolute, quando invece la Storia sappiamo che è solo scritta dai vincitori. Ma chi ha perso, magari, era nel giusto. La Storia non è un film all’americana dove il Bene trionfa sempre: nella Storia comandano i poteri economici e militari e le idee sono spesso soggiogate e sconfitte da questi poteri o vi si piegano, volenti o nolenti.
- È proprio la Congiura dei Potenti, allora…
- Certo, la bellezza di poter scrivere di periodi storici passati, consente di poter fare parallelismi con il periodo odierno e trovarvi le corrette chiavi di lettura. In questo romanzo, per esempio, scrivo, tra l’altro degli albori del capitalismo finanziario, delle cui conseguenze patiamo oggi gli effetti.
- Ma non c’è solo questo nei tuoi libri.
- No davvero. La Storia è quasi una scusa per poter parlare delle emozioni, dei sentimenti, delle gioie, dei dolori e delle avventure che travalicano i secoli. "La Congiura dei Potenti" è stato definito anche come romanzo di formazione, nel quale le vicissitudini del suo protagonista, vissute insieme a dei comprimari, lo portano a riflettere sulla vita, sul Bene e sul Male, che spesso si confondono tra loro. Conflitti generazionali, inganni, tradimenti e passioni amorose più o meno corrisposte, sono archetipi di ogni tempo e sono il vero sale del romanzo. In una cornice storica dove, anche qui, il Bene e il Male lottano tra loro, in una battaglia in cui, purtroppo, non sempre il primo trionfa sul secondo. E’ la vita.
- A botta e risposta. La cosa più importante della vita?
- L’amore.
- La più brutta?
- La perdita della speranza.
- Di che cosa hai paura?
- Delle malattie invalidanti che non ti permettano più di scrivere.
- Una persona da ammirare?
- A parte me (ride). Gorbaciov, ebbe un potere quasi assoluto, e vi rinunciò per tentare la strada della democrazia.
- E una da buttare a mare?
- In generale chi è debole con i forti e forte con i deboli.
- Il tuo maggior pregio?
- La tenacia
- E il difetto?
- La sindrome di Stoccolma, ma sto cercando di liberarmene.
- Scrittore preferito? Puoi dirne tre.
- Sempre a parte me? (ride ancora) Calasso, Yourcenar, Saramago. Ma sopra la triade, Shakespeare.
- I peggiori tre (stavolta rido io)?
- Tra i famosi, un italiano che comincia per G, un indiano che comincia per R, e un americano che inizia per S. Ho detto anche troppo.
- Grazie, Carlo, e in bocca al lupo per "La Congiura dei Potenti".
- Sai, non ti rispondo “crepi il lupo”, perché dire “in bocca al lupo” è un bellissimo augurio. Si tratta, infatti, di quando mamma lupa prende, in quella sua bocca dai canini affilati, i suoi cuccioli, con una delicatezza straordinaria. Pertanto, rispondere che il lupo crepi, significa voler fare morire chi ti vuole aiutare e fare del bene. E quindi ti rispondo: grazie altrettanto, che è la risposta giusta.
Questo è Martigli…
Interessante e vivace intervista a un GRANDE autore. Sarebbe molto bello lasciarlo parlare a ruota libera!
RispondiEliminaMirella
Seguo Martigli da quando pubblicò 999. Con L'Eretico entrò nella rosa dei miei autori preferiti. Adesso LA CONGIURA DEI POTENTI ha confermato la mia scelta. Sarà sicuramente un successo.
RispondiEliminaFederico
Gradevole intervista con la quale condivido i parallelismi che esistono tra la storia e i giorni odierni e il fascino di inserire la fantasia nel romanzo storico. E...da amante degli animali, d'accordissimo anche con l'ultima risposta.
RispondiEliminaSandra
Non ho letto i libri di Martigli, ma l'intervista mi ha incuriosito. Congiura e potenti, un binomio sempre di grande attualità fa esplorare. Corinna
RispondiEliminaanch'io non ho mai letto Martigli, ma mi sembra un autore interessante, da scoprire
RispondiEliminaE' UN autore interessante, a partire dal suo primo libro "999" fino all'ultimo appena pubblicato. Le pagine scorrono via veloci e al tempo stesso fanno pensare. Buona lettura.
RispondiEliminaMimma
Con i suoi libri non c'è solo l' interesse per la trama accattivante ma si gustano le parole una per una. La Filologia si è rifatta viva grazie a questo superbo scrittore di thriller.
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