!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

domenica 4 agosto 2024

Norvegia: la magia della notte artica

appunti sparsi di viaggio di Marina Fichera

 


Quando, nel marzo 2022, partii per il mio primo viaggio alla ricerca dell’aurora boreale – qui i dettagli SOGNAPAROLE MAGAZINE: Scandinavia: alla ricerca delle aurore tra mille sfumature di bianco - sapevo già che sarei tornata quanto prima alle latitudini polari.

A distanza di quasi due anni – fine dicembre 2023 - ho scelto un itinerario di viaggio che si è svolto nella regione del Nord Ovest della Norvegia, un’area lambita dalla corrente del Golfo che rende gli inverni meno rigidi rispetto alle zone interne del paese. Il mio viaggio è iniziato dalla cittadina di Bodø e si è snodato tra i fiordi del pittoresco arcipelago delle isole Lofoten e la meravigliosa isola di Senja, per approdare infine, il primo giorno del nuovo anno, nella vivace Tromsø.


Per una settimana ho vissuto una confortevole avventura sopra il Circolo Polare Artico, in continuo movimento da sud verso nord. Tra meravigliosi paesaggi marini e montani ho preso svariati aerei, bus, taxi e anche due passaggi – di cui uno notturno - sulla nave postale Hurtigruten, alla ricerca dell’aurora boreale.

                           Paesaggio alle isole Lofoten (foto di Marina Fichera)

Parto il 26 dicembre e il viaggio non inizia nel migliore dei modi. Tutti e tre i voli che prendo per andare da Milano a Bodø sono in grave ritardo - soprattutto l’ultimo - a causa del maltempo che imperversa sulla penisola Scandinava. Arriviamo in hotel tardi, è tutto ghiacciato, tira un vento gelido che ci sbatte quasi a terra ma abbiamo fame e andiamo subito a cena in un locale dove avevo prenotato - questa volta siamo un gruppo di ben diciotto persone. Lì ci chiedono dove andremo il giorno dopo e alla nostra risposta “Abbiamo il volo per Svolvær domattina” ci sorridono come se parlassero a dei poveri ingenui e ci dicono “Domani sera vi aspettiamo di nuovo a cena da noi!”. Annamo bene, penso.


                                     Paesaggio nell’isola di Senja (foto di Marina Fichera)

La mattina successiva, prima di recarci in aeroporto, colmi di speranza e perplessità, iniziamo a scoprire lo strano chiarore polare di fine dicembre. Facciamo una passeggiata tra le vie ghiacciate e deserte di Bodø, sono le dieci di mattina ma la luce opalescente sembra quella di un tramonto, o forse no, è così strana e affascinante che mi confonde. Il cielo diventa sempre più grigio e il vento sempre più sferzante e io inizio a temere che le infauste previsioni della sera precedente si possano avverare.

E invece, con molta pazienza e molta fortuna, anche se con svariate ore di ritardo, riusciamo a prendere il piccolo aereo a elica - meno di quaranta posti - che dalla terraferma ci porta nell’arcipelago delle Lofoten. Quando decolliamo sono già le 15, stiamo scivolando velocemente verso il tramonto e un paesaggio incantato ci appare dal finestrino del nostro apparecchio! Il mare blu scuro su cui ogni tanto si stagliano scogli bianchi di neve e il profilo della costa, con alcuni paesini pieni di lucine, sono magnifici.

                                 In volo verso Svolvær (foto di Marina Fichera)

Arriviamo a Svolvær in poco più di una ventina di minuti, verso le 15:30 ed è già buio pesto. Il paese sembra un presepe e le casette rosse dei pescatori – le rorbuer – affacciate sul porticciolo che ci accoglieranno per due notti sono belle e confortevoli. Siamo un po’ stanchi ma felici.

       Il nostro albergo a Svolvær, composto dalle tipiche casette rosse (foto di Marina Fichera)

Nei giorni successivi facciamo due gite in pullman – per questioni di sicurezza non possiamo noleggiare le auto – e visitiamo da nord a sud l’intero arcipelago.

Il meteo per fortuna è cambiato e il sole splende, se così si può dire riferendosi a un sole che non sorge mai… Passiamo da albe di un blu turchino - con una magnifica luna piena a sorriderci - a struggenti tramonti di color rosso e arancio. Sfruttando al massimo le poche ore di luce – circa quattro - ci muoviamo tra paesaggi incantati e incantevoli: ponti sospesi, ampie baie, paesini di casette rosse, montagne innevate a picco sul mare e spiagge ricoperte di neve.


               Ore 9:28 del mattino: alba con luna piena alle Lofoten (foto di Marina Fichera)

Nella famosa spiaggia di Haukland incontriamo un gruppetto di abitanti locali: due bimbi che giocano con paletta e secchiello mentre le mamme preparano un pic-nic. Ci saranno dieci gradi sottozero e la sabbia è gelata, provo a smuoverla con lo scarpone e non ci riesco, ma per i bimbi norvegesi non c’è problema e costruiscono un castello che farebbe invidia a Frozen!



                       La spiaggia di Haukland alle Lofoten (foto di Marina Fichera)

La sera del 29 dicembre ci imbarchiamo su una delle navi della compagnia Hurtigruten per un viaggio che in circa tredici ore ci porterà sulla selvaggia e poco conosciuta isola di Senja, qualche centinaio di chilometri più a nord.

Il percorso si snoda interamente tra i fiordi e, anche se è notte, la neve abbagliante che ricopre le coste crea uno strano riflesso luminoso. Io e alcuni compagni di viaggio appassionati di fotografia passiamo qualche ora a congelarci sul ponte aspettando l’aurora. Aurora che arriverà proprio nel momento in cui ci riposiamo un attimo e che io non riuscirò a vedere a causa del muro umano di persone che cercano di catturala con lo smartphone. Poco male mi dico, sono sicura che a Senja avremo la possibilità di vederla.


                             L’isola di Senja (foto di Marina Fichera)

Senja si mostra nella sua migliore veste, con giornate di cieli tersi e nottate cristalline. Facciamo il giro dell’isola su uno scuola bus noleggiato solo per il nostro gruppo, ci sembra di tornare ragazzini in gita scolastica e rimaniamo estasiati dalla bellezza primitiva e dolce di questo luogo.

Soggiorniamo in un piccolo paese affacciato sul mare, Skrolsvik, che conta circa ottanta abitanti più alcune timide renne che girano libere tra le strade innevate. Nel bosco vicino alle case in cui dormiamo abbiamo a nostra disposizione una lavvu, una confortevole capanna di legno con soffitto di vetro da cui poter assistere al fenomeno dell’aurora al caldo della stufa a legna.

La sera di San Silvestro, dopo un’ottima cena norvegese a base di pesce preparata dal proprietario di casa, andiamo nella lavvu alla ricerca della prima vera aurora del viaggio. E ancora una volta la magia si ripete, l’aurora appare all’orizzonte, dietro le montagne. Se devo essere sincera nulla di paragonabile a quanto visto nel mio primo viaggio, ma comunque sempre emozionante.

     L’aurora boreale il 31 dicembre a Senja – a sinistra il tetto della lavvu (foto di Marina Fichera)

Finiamo la serata nell’unica bottega del paese, dove almeno due terzi degli abitanti sono riuniti a bere e festeggiare. I norvegesi sono simpatici, ma quando sono alticci lo sono ancora di più. Allo scoccare della mezzanotte ci abbracciano e baciano e, dopo averci chiesto come si dice in italiano, ci augurano “Buon anno!”. Sulla baia di fronte al paese parte un’inaspettata raffica di fuochi d’artificio, quasi venti minuti di botti riflessi sul mare che farebbero invidia a molti paesi italiani. Che Capodanno insolito e divertente!


              L’alba del primo gennaio 2024 a Senja (foto di Marina Fichera)

Il primo gennaio lasciamo l’isola con un po’ di rammarico, ci sarebbe piaciuto poter rimanere ancora qualche giorno, soprattutto vedendo l’alba che apre il nuovo anno. Un’alba commovente, con il cielo infiammato di rosso, arancio e viola che si riflette sul mare creando paesaggi quasi surreali. Un’alba che, ancora una volta, mi induce a pensare quanto sia fragile e meravigliosa la Natura.

Ci imbarchiamo sul confortevole traghetto della Hurtigruten e, tra magnifici cieli rosati e impressionanti fiordi ricoperti da un candido manto di neve, in poche ore di navigazioni raggiungiamo l’ultima tappa del nostro viaggio.

            L’Hurtigruten la mattina del primo di gennaio: direzione Tromso (foto di Marina Fichera)

Dopo quasi una settimana immersi nella Natura torniamo alla civiltà. Tromsø è affollata di turisti coi mocassini e piena di negozi, ristoranti e pub, anche se moltissimi sono chiusi perché è un giorno festivo. Facciamo un giro di poche ore e proprio mentre stiamo per entrare nel locale dove ceneremo scoppia il finimondo. Per le strade i turisti corrono, urlano, fotografano, alziamo lo sguardo e capiamo cosa sta accadendo. La tempesta magnetica è talmente forte che, anche se siamo in pieno centro città, la sinuosa danza verde smeraldo è perfettamente visibile. Un finale davvero con il botto!

In questa settimana sopra il Circolo Polare Artico ho scoperto che si può passare dall’alba al tramonto in poco più di tre ore e che l’aurora si può vedere anche dalla finestra del tuo hotel in città, e ho avuto la conferma che assistere a questi sorprendenti spettacoli della Natura crea dipendenza.

Arrivederci a presto!


Ma la terra

con cui hai diviso il freddo

mai più

potrai fare a meno di amarla.

Vladimir Majakovskij



1 commento:

  1. Marina cosa devo dirti ogni volta che leggo un tuo articolo mi meraviglio sempre di più . A conoscerti non si direbbe che tu abbia il livello di sensibilità che invece dimostri nei tuoi articoli Complimenti

    RispondiElimina